hasib omerovic

HASIB OMEROVIC È VOLATO DALLA FINESTRA PER COLPA DI UNA DICERIA SUI SOCIAL? – PRESTO POTREBBERO FINIRE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI I QUATTRO POLIZIOTTI CHE SI SONO PRESENTATI IN BORGHESE, SENZA MANDATO, NELLA CASA DEL SORDOMUTO ROM RIDOTTO IN FIN DI VITA A PRIMAVALLE, A ROMA – L'IPOTESI È CHE GLI AGENTI SI SIANO MOSSI DOPO UN POST SUL GRUPPO FACEBOOK DEL QUARTIERE IN CUI SI ACCUSAVA OMEROVIC DI AVER IMPORTUNATO ALCUNE RAGAZZE NEL PARCO. INSINUAZIONI SENZA ALCUNA DENUNCIA SPECIFICA...

Alessandro D'Amato per www.open.online

 

Hasib Omerovich

C’è una relazione di servizio sull’attività della polizia quel 25 luglio a Primavalle nella vicenda di Hasib Omerovic. I pm l’hanno acquisita agli atti nell’indagine ancora senza indagati sulla caduta del disabile dalla finestra durante una perquisizione. Che si è svolta senza mandato. E a breve potrebbero partire le prime iscrizioni nel registro degli indagati. Anche come atto dovuto.

 

Intanto circola un’ipotesi sul perché i poliziotti hanno bussato alla porta del 36 enne disabile di etnia Rom in via Gerolamo Aleandro. Dove viveva in un alloggio assegnato dal Comune di Roma insieme alla sorella Sonita e alla madre. Tutto sarebbe partito da un post sul gruppo Facebook del quartiere. In cui lo si accusava di aver importunato alcune ragazze nel parco. Una diceria senza alcuna denuncia specifica. Si parla anche di segnalazioni ai vigili per aver ammassato materiali ferrosi in una cantina. Ma la Polizia Locale smentisce.

 

La perquisizione senza mandato

Hasib Omerovicjpg

Di certo c’è che quanto avvenuto nell’appartamento con vista su via Pietro Bembo non è legato ad una attività delegata dall’autorità giudiziaria. I pubblici ministeri Michele Prestipino e Stefano Luciani e il procuratore Francesco Lo Voi dovranno adesso chiarire se si sia trattato di una iniziativa coordinata da un funzionario.

 

O di una decisione presa dai quattro agenti in borghese che quel giorno sono entrati nell’appartamento, a loro dire, per chiedere i documenti del 36enne, sordomuto dalla nascita, che ora si trova in coma al policlinico Gemelli con varie fratture dopo essere precipitato per circa 9 metri. Le condizioni del ferito sono intanto in leggero miglioramento. Non è più in pericolo di vita ma resta un quadro clinico complesso alla luce dei tre interventi chirurgici a cui è stato sottoposto.

 

DISABILE ROM IN COMA Hasib Omerovich

Fatima Omerovic, la madre di Hasib, ha raccontato che lei, l’altra sorella Erika e il marito erano fuori casa per portare l’auto dal meccanico. Sonita ha invece detto alla madre che il figlio «è stato picchiato, preso a calci, pugni, a bastonate. Poi i poliziotti l’hanno preso per i piedi e lanciato dalla finestra. Mi ha fatto vedere il manico della scopa spezzato e con cui ha visto che l’hanno percosso.

 

La porta della camera da letto era sfondata, il termosifone divelto dal muro». Il 26 luglio la famiglia si è presentata al commissariato di Primavalle per avere spiegazioni. Qui, secondo la denuncia riportata oggi dal Fatto Quotidiano, un agente (“Andrea”) li avrebbe informati delle accuse nei confronti del figlio riguardo le presunte molestie. E ha raccontato che una volta entrati in casa gli agenti gli hanno chiesto i documenti.

 

La tapparella

conferenza stampa per Hasib Omerovic

Sempre nella denuncia si sostiene che l’agente avrebbe detto ai parenti che Hasib è rimasto tranquillo durante l’attività in casa. Tanto è vero che alcuni di loro gli hanno scattato fotografie con il telefono cellulare. Mentre loro erano a parlare con la sorella, hanno sentito tirare su la tapparella della camera da letto.

 

Da lì Hasib si sarebbe gettato nel vuoto. L’agente ha assicurato che la polizia scientifica aveva già effettuato i rilievi del caso. Una circostanza smentita dalla famiglia. Sequestrati intanto alcuni oggetti trovati nell’appartamento: lenzuola macchiate di sangue, il bastone spezzato di una scopa. I familiari hanno anche messo a disposizioni degli inquirenti foto in cui è visibile un termosifone parzialmente staccato dal muro e tracce di sangue intorno alla porta della stanza in cui Omerovic si sarebbe rifugiato per paura.

 

Hasib Omerovic

Il post su Facebook

Il Fatto racconta anche in un articolo a firma di Vincenzo Bisbiglia le accuse nei confronti di Hasib. Per i vicini era “il sordomuto con il carrello” e viene descritto come fondamentalmente innocuo. Ma nel quartiere su di lui si diceva anche altro. «Da mesi si diceva che importuna le bambine nel parco, ma non ci ho mai creduto – ha detto al quotidiano Alessia, 35 anni, che vive nella scala affianco –. A me non ha mai dato fastidio, parlavamo a gesti, era simpatico».

 

Nel gruppo Facebook di quartiere un post lo accusava apertamente: «Salve a tutti fate attenzione a questa specie di essere perché importuna tutte le ragazze. Bisogna prendere provvedimenti». Una testimonianza anonima sostiene che Omerovic avrebbe «dato fastidio alla ragazzina sbagliata».

 

i familiari di Hasib Omerovic

«8-10 agenti, alcuni in borghese»

Mentre altri puntano il dito sull’attività di recupero di materiali ferrosi dai rifiuti. «Ammassava la roba in cantina, nel palazzo sono iniziati a girare scarafaggi e topi. Lo abbiamo rimproverato, ma lui continuava. Ci sono anche le segnalazioni ai vigili». Anche qui, nessun riscontro. Complessivamente nella zona dello stabile, secondo quanto riferito da alcuni testimoni ai legali, sarebbero stati presenti tra gli otto e i dieci agenti, alcuni in borghese.

 

Le forze dell’ordine hanno allertato i soccorsi dopo avere assistito l’uomo a terra. Gli uomini della Squadra Mobile, a cui sono state delegate le indagini, hanno già ascoltato i vicini di casa degli Omerovic. Tra i testimoni anche una vicina che avrebbe visto il ragazzo precipitare. «A un certo punto ho visto Hasib cadere dalla finestra. A terra si lamentava, i poliziotti erano già lì e lo hanno soccorso», ha spiegato una testimone. Il reato ipotizzato nel fascicolo è tentato omicidio.

finestra di casa OmerovicDENUNCIA RICCARDO MAGI Hasib Omerovich

Ultimi Dagoreport

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…