xi jinping vladimir putin vladivostok

I CINESI NON HANNO AMICI, MA SOLO VASSALLI – MENTRE XI JINPING E VLADIMIR PUTIN CONTINUANO A OSTENTARE LA LORO “AMICIZIA SENZA LIMITI”, LA CINA FA IL PRIMO PASSO PER PAPPARSI UN PEZZETTO DI RUSSIA: SI TRATTA DELLA CITTÀ DI VLADIVOSTOK, CHE A PECHINO CHIAMANO HAISHENWAI E CONSIDERANO ROBA LORO – IN SEGUITO AI NUOVI ACCORDI COMMERCIALI SUCCESSIVI ALL'INVASIONE DELL'UCRAINA, LA CINA POTRÀ FAR TRANSITARE MERCI NEL PORTO RUSSO SENZA PAGARE LA DOGANA. E NEI GIORNALI DI PARTITO GIÀ S’AVANZA L’IPOTESI DI ANNETTERE QUEL PEZZO DI TERRA…

XI JINPING E VLADIMIR PUTIN - QUASI AMICI - BY EDOARDO BARALDI

Estratto dell’articolo di Carlo Nicolato per “Libero quotidiano”

 

«Una sola Cina» è il principio sul quale si fonda l’intera politica estera cinese. «Una sola Cina» è il motivo di fondo per cui Pechino si è ripresa Hong Kong e Macao, ed è anche quello formale per cui vuole annettersi Taiwan (anche se in realtà ci sono di mezzo ben altri motivi di carattere economico).

 

Il principio, che peraltro è riconosciuto dagli stessi Stati Uniti, potrebbe applicarsi anche per Vladivostok, o Haishenwai come la chiamano i cinesi, sottratta a Pechino nel 1860 con la Convenzione che prende il nome dalla stessa capitale, che poi è la stessa, con qualche anno di ritardo e una seconda guerra dell’oppio di mezzo, che ha consegnato Hong Kong alla Gran Bretagna (1841).

 

VLADIVOSTOK - LA CITTA CONTESA TRA RUSSIA E CINA

La prospettiva […] nasce […] dal fatto che in seguito agli accordi commerciali di libero scambio siglati da Xi Jinping e Putin negli ultimi mesi, dal primo di giugno la Cina potrà far transitare merci nel porto russo senza pagare la dogana, a patto che le merci raggiungano poi le regioni cinesi adiacenti, in particolare il Jilin e il Heilongjiang (la Manciuria interna), che non hanno più sbocchi sul mare del Giappone essendone divise dalle Coree e appunto da quel lembo di terra russo chiamato Territorio del LItorale (un tempo conosciuto come Manciuria esterna).

 

XI JINPING VLADIMIR PUTIN 3

Washington teme che tale accordo sia un espediente per far entrare più facilmente in Russia materiale vietato dalle sanzioni, ma sui giornali più vicini al potere, come il Global Times, sono iniziati piuttosto a comparire commenti sulla possibilità di riprendersi quel territorio anche come segno di riconoscimento della Russia alla Cina o più che altro, diremmo noi, come prova dell’asservimento di Putin a Pechino.

 

Sono gli interventi dei giornalisti più nazionalisti del partito, ma se vengono lasciati scrivere sulla versione internazionale del Quotidiano del Popolo, che è a sua volta il quotidiano ufficiale del Partito Comunista Cinese, una ragione deve esserci. A Pechino nulla accade per caso.

VLADIVOSTOK SU GOOGLE MAPS

 

«Haishenwai è ora diventato ufficialmente un porto di transito all'estero per la Cina», si legge, «questa è una nuova svolta nella cooperazione sino-russa», «è il segno che la Russia non ha più scelta» e che non può più di opporsi a Pechino. Un altro editorialista afferma che «l’apertura di Haishenwai è stata la migliore notizia per la regione nord-orientale della Cina negli ultimi 163 anni», ed è particolarmente gradita perché arriva durante il G7 in Giappone. C’è anche chi considera che con tale accordo l’ex città della dinastia Qing città è ormai «in uno stato di guarigione».

 

VLADIVOSTOK

[…] La Russia ha sempre sostenuto che Vladivostok l’ha fondata lei e che Haishenwai e tutta la zona era abitata solo da poveracci e pescatori, ma l’eventuale crisi russa dovuta a una possibile sconfitta in Ucraina e le ridotte difese militari nell’area (trasferite in gran parte a occidente), potrebbero essere un’occasione irripetibile per «una sola Cina».

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NIN CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...