mausoleo di augusto roma

VERGOGNE ROMANE - I LAVORI DI RESTAURO DEL MAUSOLEO DI AUGUSTO DOVEVANO INIZIARE A GENNAIO 2016 MA È ARRIVATO LO STOP: LE OFFERTE SONO TROPPO BASSE - ORA LA PROCEDURA SI ALLUNGHERÀ DI ALMENO SEI MESI SENZA CONTARE GLI EVENTUALI RICORSI SUCCESSIVI (CIAO CORE!)

Sara Grattoggi per “la Repubblica - Roma

 

mausoleo di augusto romamausoleo di augusto roma

Sembrava finalmente fatta, lo scorso ottobre, quando dopo anni di annunci si era aperta la gara per la prima tranche di lavori al Mausoleo di Augusto. Forte dei sei milioni di euro messi a disposizione dalla Fondazione Telecom — in aggiunta ai 4,2 milioni di fondi comunali e statali già stanziati —, il Campidoglio aveva annunciato l’inizio del cantiere di restauro per «gennaio 2016» e l’apertura al pubblico dopo poco più di un anno, «nel marzo 2017».

 

Ma un nuovo “ostacolo” fa slittare ora a data da destinarsi l’avvio dei lavori, per un restauro che ha già mancato clamorosamente — nonostante le promesse — l’atteso appuntamento con le celebrazioni del bimillenario della morte di Augusto, nell’agosto del 2014.

 

mausoleo  di augusto romamausoleo di augusto roma

Quando a fine dicembre si sono aperte le buste, infatti, «ci si è resi conto che, su un centinaio di offerte arrivate, ben 25 presentavano ribassi eccessivi, potenzialmente anomali », spiega Porfirio Ottolini, direttore tecnico della sovrintendenza capitolina. La gara era al massimo ribasso. Ma è la legge – precisa Ottolini – a fissare comunque una “soglia di anomalia”, che corrisponde in questo caso a un ribasso del 42 percento.

 

Nella gara per il Mausoleo di Augusto, invece, un’impresa è addirittura arrivata a proporre un ribasso del 69 percento (quando la base d’asta era di circa 2 milioni e mezzo di euro). E molte altre hanno sforato quella soglia. La cosa che ha più stupito i tecnici, infatti, è che il numero delle proposte potenzialmente anomale sia stato così alto: un quarto di quelle totali.

 

Per questo, spiega la sovrintendenza capitolina, «dobbiamo ora istituire una commissione per valutare queste offerte e, eventualmente, rigettarle, secondo quanto previsto dal dpr 207/2010».

mausoleo  di  augusto romamausoleo di augusto roma

 

Il dubbio (o, meglio, il timore) è che con un risparmio tale ne possa risentire la qualità dell’intervento. Anche perché in restauri del genere il costo della manodopera è rilevante. In questo senso, l’ulteriore verifica (alle aziende saranno richiesti ora giustificativi e analisi dei costi e dei prezzi) vuole tutelare, prima di tutto, il monumento. E garantire che il restauro sia fatto a regola d’arte. Ma la procedura, è innegabile, si allungherà. Probabilmente di mesi. Senza contare gli eventuali ricorsi successivi.

 

Se, insomma, a dieci anni dal progetto dell’architetto Francesco Cellini, si avvicina l’inizio dei lavori in piazza Augusto Imperatore (la gara dovrebbe essere aggiudicata a breve e il cantiere, salvo imprevisti, comincerà fra aprile e maggio), per il sepolcro del primo imperatore – il più grande, circolare, che si conosca, con i suoi 87 metri di diametro – gli anni del degrado e dell’abbandono, continuano, nell’ottantesimo anniversario della sua chiusura al pubblico. In una “maledizione” già evocata il 19 agosto 2014 quando, proprio nel giorno del bimillenario e delle visite guidate straordinarie al Mausoleo che ne avrebbero dovuto ricordare i fasti, una conduttura dell’acqua si ruppe e allagò il fossato intorno al monumento, portando tristemente a galla, davanti agli occhi del mondo, erbacce e rifiuti nel cuore della Storia.

mausoleo  di  augusto  romamausoleo di augusto roma

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…