
I PUSHER CHE SPACCIANO NEL CENTRO DI ROMA HANNO PIÙ BENEFIT DI MOLTI DIPENDENTI ITALIANI - È STATA SCOPERTA UNA BANDA DI 18 PERSONE CHE SMERCIAVA DROGA A DOMICILIO NELL'URBE (TRA PIAZZA NAVONA E PIAZZA DEL FICO): AI RIDER CHE TRASPORTAVANO CRACK E COCAINA, LA BANDA OFFRIVA UN AVVOCATO IN CASO DI ARRESTO - LA BASE LOGISTICA DELL’ORGANIZZAZIONE ERA NEL QUARTIERE DI SAN BASILIO E A CAPO C’ERA ALESSIO CAPOGNA, PARENTE DEL NARCOS PENTITO FABRIZIO - IL SERVIZIO DI SPACCIO A DOMICILIO ERA ATTIVO 24 ORE SU 24...
Rinaldo Frignani per www.corriere.it
Diciotto arresti per spaccio di droga fra piazza Navona e piazza del Fico. Otto in carcere, gli altri con obbligo di firma in caserma. È il risultato di un’operazione antidroga portata a termine all’alba di giovedì dai carabinieri della compagnia Roma Centro. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, e l’accusa è associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
La base logistica dell’organizzazione era nel quartiere di San Basilio e a capo secondo chi indaga c’era Alessio Capogna, parente di storici personaggi del narcotraffico capitolino. Il gruppo era anche in grado di consegnare lo stupefacente a domicilio 24 ore su 24 potendo contare su corrieri e su un centralino che prendeva le ordinazioni.
Nel gergo degli spacciatori, la droga cotta era il crack mentre quella cruda la cocaina. Disponibili anche sconti e offerte speciali che venivano annunciati sulle piattaforme di messaggistica usate dalla banda.
Ogni appartenente al gruppo di spaccio aveva un ruolo ben definito e c'era anche la possibilità di ottenere assistenza legale in caso di arresto, come anche di partecipare a una sorta di casting per essere arruolati come corriere e autista con turni di servizio e stipendio proposto.
In pratica ogni pusher poteva anche guadagnare fino a 300 euro al giorno. Minacce e punizioni tuttavia erano assicurate a chi sgarrava. Il gruppo incassava anche 5mila euro al giorno.