matteo tiziano renzi telefono

“SIAMO ACCERCHIATI, VOGLIONO RIPULIRE IL PARTITO DA MATTEO” - I RENZIANI VEDONO "GUFI" DAPPERTUTTO: “MOLTI A LARGO DEL NAZARENO STANNO FESTEGGIANDO PERCHÉ SPERANO CHE MATTEO VENGA INDEBOLITO DA QUESTA STORIA ED ESCA DEFINITIVAMENTE DI SCENA” - A RIGNANO, NEL FORTINO DELLA FAMIGLIA RENZI: “SONO A PEZZI MA SICURI DI OTTENERE GIUSTIZIA…”

1 - GELO DA MEZZO PD. I RENZIANI: «SIAMO ACCERCHIATI, VOGLIONO RIPULIRE IL PARTITO DA MATTEO»

MATTEO RENZI TIZIANO

A.Gen. per “il Messaggero”

 

Matteo Renzi ha ricevuto quella che chiama «solidarietà bipartisan». Messaggi e telefonate dalla Lega, da Silvio Berlusconi naturalmente, perfino dai nemici di Liberi e uguali. E si dice umanamente soddisfatto anche dalla vicinanza di tutti gli esponenti del Pd. Anche chi non lo ha mai amato, come Nicola Zingaretti, o non lo ama più, come Paolo Gentiloni e Dario Franceschini. Quest'ultimo non con una dichiarazione, ma con una telefonata. Tra chi gli è rimasto fedele però serpeggia lo sgomento. In queste ore difficili i renziani si sentono ormai un corpo estraneo al partito.

 

MATTEO E TIZIANO RENZI

«Vogliono ripulire il Pd da Renzi», è la frase che si sente ripetere nei radi capannelli a Montecitorio e a palazzo Madama. «Molti a largo del Nazareno e dintorni stanno festeggiando», dice un renziano. E aggiunge: «Brindano perché sperano che Matteo da questa storia ne esca indebolito ed esca definitivamente di scena».

 

E c'è chi spera in una resurrezione esterna del leader. Lo fa capire il fedelissimo Andrea Marcucci: «Vedrete, venerdì a Torino e Genova alla presentazione del suo libro non basteranno due palasport per contenere tutti coloro che vorranno dire a Matteo che sono con lui». Ma Renzi, riservatamente, fa sapere che neppure questa vicenda e questo gelo che lo circonda nel Pd, lo spingerà a fondare un nuovo partito. «Sono tutte cavolate», taglia corto.

 

Così, tra i suoi, c'è chi si consola scommettendo che la rivincita la prenderà ai gazebo: «Elettori finora poco interessati alle primarie e che non intendevano andare a votare potrebbero decidere di farlo per solidarietà a Renzi. E il loro voto lo daranno a Giachetti».

MATTEO E TIZIANO RENZI

Ad aumentare le distanze è poi la linea scelta dall' ex premier. A molti, a cominciare da Zingaretti e Maurizio Martina, per non parlare di Gentiloni ed Enrico Letta, non piace quella che viene definitiva «deriva berlusconiana».

 

Sentire esponenti renziani parlare di «giustizia a orologeria» ha fatto sussultare i due candidati alla segreteria. E ancora meno è piaciuto l'attacco ai giudici di Firenze. «Matteo si comportando come un Berlusconi qualsiasi, non potremo mai seguirlo su questa china», sibila un esponente dem vicino a Martina. E molti ricordano la storia del Pd «fatta di sostegno ai magistrati» e non di «accuse ai pm». Per questo nessuno, dei nuovi vertici dem, ha offerto o offrirà sponda «alle parole d' ordine di Renzi contro i giudici».

tiziano renzi con la moglie

 

2 - RIGNANO, NEL FORTINO ASSEDIATO LA RABBIA DI TIZIANO: «A PEZZI MA SICURI DI OTTENERE GIUSTIZIA»

Claudia Guasco per “il Messaggero”

 

Casa Renzi, in strada dei Casolari, è un fortino assediato. Persiane chiuse, tende tirate, marito e moglie con le due figlie in visita rintanati nella tavernetta sotterranea. La barba bianca di Tiziano Renzi, ai domiciliari con la consorte Laura Bovoli con l'accusa di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni, spunta alle sei e mezza di sera dalla finestra della cucina.

 

Una cosa del genere non se la sarebbe mai aspettata, dice ai pochi che varcano la soglia. Solo il prete del paese, l'avvocato, le figlie Matilde e Benedetta. Da due giorni Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli vivono barricati. «Dal punto di vista umano sono a pezzi», dice il loro difensore Federico Bagattini. Ma «preoccupati no, proprio no», assicura il parroco di Rignano don Giovanni Nerbini, rimasto ieri pomeriggio con i Renzi per un'ora.

TIZIANO RENZI

 

IL CLAN SI COMPATTA

La villa di tre piani in località Torri, metà casale in mattoni a vista e l'altra metà aggiunta per fare spazio alla famiglia, è in cima a una salita circondata dagli ulivi. Da due giorni Tiziano Renzi e la moglie sono confinati dal gip per il rischio di inquinamento probatorio. E si guardano bene dall' affacciarsi alla porta o prendere una boccata d'aria in giardino. Nella piazza principale di Rignano non si parla d' altro.

 

«Umanamente dispiace molto, ma non si tratta né di giustizia a orologeria né di magistratura politicizzata. Bisogna sempre avere fiducia nei pubblici ministeri», commenta il sindaco Daniele Lorenzini. Tra Rignano e Firenze, dove l' ex premier è tornato a casa per affrontare l' emergenza, il clan si compatta. Ora l' obiettivo comune è smontare le accuse e ottenere la revoca dei domiciliari.

 

TIZIANO RENZI

«Dopo l' interrogatorio di garanzia, il collegio difensivo presenterà la richiesta di revoca degli arresti», anticipa Bagattini. «In trentasei anni di attività non ho mai visto una misura così, era totalmente inattesa e non ci sono elementi che lasciassero spazio a una si mile ipotesi», rileva.

 

Lo stesso Tiziano Renzi ripete che nulla, dell' attività della Eventi 6, «può giustificare quanto successo». Gli arresti sono «una decisione che non mi convince», sottolinea il legale, «si tratta di fatti risalenti nel tempo, al 2010 e al 2012, che in qualche modo si conoscevano già, non c' è niente di sorprendente». Per questo la reazione del padre del presidente del Consiglio è stata «di incredulità e di avvilimento».

 

«BERSAGLIO FACILE»

matteo renzi filippo roma le iene

Alle quattro e mezza del pomeriggio suona alla porta dei Renzi il parroco di Rignano, con il breviario in mano. Pregano insieme. «Ho trovato persone sofferenti», dice il sacerdote lasciando la casa, «ma non li ho visti angustiati». Perché Tiziano Renzi, che ben conosce i meccanismi della politica, vuole la rivincita. «L' esagerazione più grossa del dispositivo del gip - sottolinea l' avvocato - è l' arresto».

 

Spiega: «Non voglio discutere del merito del provvedimento sotto il profilo degli indizi di colpevolezza, anche se c' è tanto da dire e da confutare, ma non si può in una fattispecie di questo genere mettere due persone, che non sono neanche dei ragazzini, ai domiciliari». Ai pm che lo interrogavano per l' intricato caso Consip, inchiesta per la quale è stata chiesta la sua archiviazione, Tiziano Renzi disse di ritenersi un «bersaglio facile» a causa del suo cognome portato dal figlio a Palazzo Chigi. E dietro le finestre oscurate della casa in cima alla collina, l' idea di Renzi senior e della moglie non è cambiata.

Ultimi Dagoreport

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...

massimiliano filippo romeo matteo salvini luca zaia

DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA ASSENZA DI SFIDANTI. L’UNICO CHE AVREBBE POTUTO IMPENSIERIRLO SAREBBE STATO IL COORDINATORE DEL CARROCCIO IN LOMBARDIA, L'EX FEDELISSIMO MASSIMILIANO ROMEO: MA IL COINVOLGIMENTO DEL FRATELLO, FILIPPO DETTO ''CHAMPAGNE'', NELLO SCANDALO LACERENZA-GINTONERIA NE HA AZZOPPATO LE VELLEITÀ – MA SUL TRIONFO DI SALVINI GRAVA UNA NUBE: CHE FARÀ IL “DOGE” ZAIA? SI PRESENTERÀ O RIMARRÀ A SCIABOLARE AL VINITALY DI VERONA?

stephen schwarzman jonathan grey giorgia meloni giancarlo giorgetti blackstone

DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI BLACKSTONE, LA PIU' POTENTE SOCIETA' FINANZIARIA DEL MONDO? SE IL PRESIDENTE SCHWARZMAN ERA A CACCIA DI VILLONI IN TOSCANA, JONATHAN GRAY, DOPO UNA VISITA A PALAZZO CHIGI (CAPUTI) CON SALUTO VELOCE A MELONI, HA AVUTO UN LUNGO COLLOQUIO CON GIORGETTI SULLO STATO DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA (TRA CUI ASPI, DOVE I DIVIDENDI SONO STATI DECURTATI) – MENTRE IL FONDO USA KKR POTREBBE VALUTARE UN'USCITA ANTICIPATA DALLA RETE EX TIM (3 ANNI ANZICHE' 5)PESSIMI RUMORS ARRIVANO ANCHE DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE, PRESENTE IN ASPI E OPEN FIBER: MEGLIO DISINVESTIRE QUANDO I DIVENDENDI NON SONO PIU' CONVENIENTI....