severodonetsk

"LE FORZE UCRAINE HANNO DUE OPZIONI: ARRENDERSI O MORIRE" - I SOLDATI RUSSI HANNO DISTRUTTO TUTTI E TRE I PONTI VERSO SEVERODONETSK, NEL DONBASS, RENDENDO IMPOSSIBILE L'EVACUAZIONE DEI RESIDENTI E IL TRASPORTO DI MERCI - DA KIEV DICONO CHE IL 70% DI SEVERODONETSK È SOTTO CONTROLLO DELLE TRUPPE DI PUTIN E CITTÀ RESTANO ANCORA INTRAPPOLATI MIGLIAIA DI CIVILI, OLTRE 500 NELLA FABBRICA DI AZOT (COMPRESI 40 BAMBINI)

Cristiana Mangani per “il Messaggero”

 

Ponte distrutto Severodonetsk

Civili bloccati, vie d'accesso distrutte. Severodonetsk è ormai circondata dai russi. «Tutti e tre i ponti verso la città sono stati distrutti», afferma il governatore ucraino della regione di Lugansk, Serhiy Haidai. Questo rende l'evacuazione dei residenti e il trasporto di merci «impossibile». La distruzione del terzo ponte - per la quale i belligeranti si rimpallano le responsabilità -, ha chiuso le forze ucraine alle quali le milizie filorusse hanno lanciato l'ultimatum: « », hanno intimato.

Ponte distrutto Severodonetsk

 

L'obiettivo di Mosca è quello di isolare Severodonetsk e la città gemella di Lysychansk, che sorge al di là del fiume Donets, che con i suoi 90 km in terra ucraina taglia letteralmente a metà il fronte in quest' area del Donbass. «Per ottenere un successo nella sua attuale offensiva, la Russia dovrà completare ambiziose azioni di fiancheggiamento o condurre un attraversamento fluviale d'assalto», è la valutazione della Difesa di Londra nel suo ultimo briefing.

 

Severodonetsk

L'ATTACCO

La battaglia nella città del sud-est si combatte strada per strada. Le conseguenze sono decisive per la sorte del Donbass e forse per l'intera guerra. Le truppe di Kiev sono messe alle strette, respinte dal centro della città da russi e filorussi. In città restano ancora intrappolati migliaia di civili. Oltre 500 nella fabbrica di Azot, compresi 40 bambini.

 

 Diversa la versione russa: nella zona industriale e nell'impianto sono asserragliati «300-400 nazionalisti, di Pravi Sektor e del battaglione Azov, che tengono in ostaggio centinaia di civili». Evacuazioni al momento sono impossibili, mentre sarebbero in corso già da ieri negoziati per eventuali corridoi umanitari.

 

Severodonetsk

La Difesa ucraina, ammettendo le sconfitte patite nelle ultime ore che hanno portato i russi a controllare almeno il 70% di Severodonetsk - seppur al costo di «gravi perdite» -, ha evidenziato che la tattica russa è cambiata: «Sul campo stanno usando solo l'artiglieria e i corazzati con il supporto aereo», ha riferito in un briefing il portavoce del ministero, Oleksandr Motuzianyk.

 

Severodonetsk

«L'attacco su Lysychansk», ultima città del Lugansk non ancora caduta in mano russa, «avverrà simultaneamente a quello su Siversk», hanno minacciato i filorussi della regione. Mentre i tentativi di sfondamento del fronte più a sud da parte delle milizie di Donetsk, lungo la direttrice che porta a Bakhmut e alle sue alture strategiche, «sono stati respinte», ha assicurato Kiev.

 

colpita la fabbrica azot a severodonetsk 4

Ancora orrori ed esecuzioni sommarie arrivano, poi, da Bucha: una nuova fossa comune con sette corpi è stata trovata nella cittadina ucraina dove ad aprile erano stati rinvenuti centinaia di civili uccisi dopo la ritirata russa. «Sette civili sono stati torturati dai russi e poi giustiziati con un proiettile in testa», ha denunciato il capo della polizia di Kiev Andrii Nebytov, aggiungendo che «diverse vittime avevano le mani e le ginocchia legate».

 

mariupol ucraina

I TRADITORI

 Da un'altra città devastata giungono anche ulteriori rivelazioni. Il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, dice che «diversi traditori hanno informato le forze russe sulle infrastrutture critiche della città». Informazioni vitali consegnate ai soldati di Mosca. «Avevano le coordinate - ha dichiarato -. Sapevano dove bombardare. C'erano molti traditori. Tutto ciò che avevamo, tutto ciò che è considerato infrastruttura critica della città, è stato distrutto nei primi sette giorni».

MARIUPOL 2

 

Comincia a funzionare, invece, la «nuova rotta marittima» aperta dagli ucraini per evitare il blocco russo dei porti ucraini sul Mar Nero. Ieri una nave con 18 mila tonnellate di mais è arrivata nel porto della Spagna nord-occidentale.

colpita la fabbrica azot a severodonetsk 3Severodonetsk bombe su acido nitrico 4Severodonetsk bombe su acido nitrico 3Severodonetsk bombe su acido nitricoSeverodonetsk bombe su acido nitrico 2Severodonetsk bombe su acido nitrico 3colpita la fabbrica azot a severodonetsk 1colpita la fabbrica azot a severodonetsk 2

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA