I SOLDI DI ABRAMOVICH DEVONO ESSERE DESTINATI SOLO ALLE VITTIME IN UCRAINA – LA SVOLTA DEL GOVERNO BRITANNICO SUI 2,3 MILIARDI DI STERLINE RICAVATI DALLA VENDITA DEL CHELSEA CHE SONO ANCORA IN UN CONTO CONGELATO DI UNA SOCIETÀ DEL MILIARDARIO RUSSO (CONSIDERATO L’OLIGARCA PIU’ VICINO A PUTIN) - LUI ALL’INIZIO DELLA VENDITA DEL CLUB AVEVA SCRITTO DI DESTINARLI “ALLE VITTIME DELLA GUERRA”. IL LUNGO BRACCIO DI FERRO FINO ALLA DECISIONE DELLE AUTORITÀ BRITANNICHE DI...
Estratto dell'articolo di Jacopo Iacoboni per lastampa.it
roman abramovich e vladimir putin
È un gioco di ambiguità. L’unico fatto certo è che i soldi di Roman Abramovich derivanti dalla vendita del Chelsea – soldi che dovevano essere destinati alle vittime della guerra in Ucraina –sono ancora fermi : i 2,3 miliardi di sterline rimangono in un conto bancario britannico congelato intestato a Fordstam, una società controllata da Abramovich, e il Foreign Office britannico deve ancora dare il via libera al trasferimento del denaro.
Il motivo era chiaro: c’era il timore del governo britannico, dopo una serie di interlocuzioni con l’ex proprietario del Chelsea, che lo sblocco di quel denaro da parte di quello che è considerato l’oligarca più vicino a Putin (lui nega) fosse legato una condizione più o meno implicitamente messa da Abramovich all’inizio, nel marzo 2022: che quei soldi andassero anche alle vittime russe della guerra. Del resto, su questo, il comunicato originario di Abramovich era stato appunto assai obliquo: parlava solo delle «vittime della guerra». Non diceva “vittime ucraine”, o “vittime in Ucraina della guerra”.
vladimir putin roman abramovich
Da allora è iniziato un braccio di ferro. Il Daily Mail aveva riferito a metà giugno che era Abramovich a non firmare lo sblocco dei fondi. La notizia odierna è che le autorità britanniche hanno ora formalmente vietato l’uso di denaro dalla vendita del Chelsea al di fuori dell’Ucraina.
vladimir putin roman abramovich
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