leyen draghi euro recovery

UN RECOVERY BLINDATO: CE LO CHIEDE L'EUROPA - I SOLDI CHE ARRIVERANNO DALL'EUROPA SARANNO MONITORATI DA UNA "CONTROL ROOM" A PALAZZO CHIGI - LA MACCHINA DEI CONTROLLI VOLUTA DA DRAGHI SI ARTICOLERA' SU PIU' LIVELLI, PER EVITARE SPRECHI E INEFFICIENZE - SE I PROGETTI RESTERANNO FERMI, LA CONTROL ROOM POTRA' PROPORRE L'ATTIVAZIONE DI POTERI SOSTITUTIVI PER SBLOCCARLI...

Francesco Bisozzi per “il Messaggero”

 

MARIO DRAGHI

Il pessimo rapporto dell'Italia con i fondi europei richiede la messa a terra di controlli speciali per i progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

 

Ci sarà una control room a Palazzo Chigi incaricata di monitorare lo stato di avanzamento del Pnrr che potrà anche proporre l'attivazione di poteri sostitutivi per sbloccare i progetti che rimarranno fermi. Una struttura di coordinamento centralizzato al ministero dell'Economia costituirà invece il punto di contatto con Bruxelles. Una piattaforma informatica, sviluppata dal Tesoro e dalla Ragioneria generale dello Stato, registrerà i dati di avanzamento dei target e degli obiettivi intermedi dei progetti, da cui dipende l'effettiva erogazione delle risorse.

 

PAOLO GENTILONI E MARIO DRAGHI

Insomma, la macchina dei controlli voluta da Mario Draghi si articolerà su più livelli e coinvolgerà pure le amministrazioni responsabili dell'attuazione dei singoli interventi, chiamate a effettuare i controlli sulla regolarità delle procedure e delle spese per sbarrare la strada a eventuali utilizzi indebiti delle risorse.

 

I progetti inclusi nel Pnrr devono essere completati entro il 31 agosto 2026. Le amministrazioni centrali, le regioni e gli enti locali possono beneficiare di azioni di rafforzamento della capacità amministrativa e assumere personale esperto al fine di garantire l'efficace attuazione del piano. La struttura di governance è descritta nel dettaglio nel primo allegato tecnico del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano inviato a Bruxelles.

 

PAOLO GENTILONI

Agirà su tre livelli, con a valle le amministrazioni centrali e locali che vigileranno sui progetti di loro competenza, a metà strada una struttura di coordinamento (quella in capo al Mef) incaricata di effettuare un monitoraggio su più ampia scala partendo dalle rendicontazioni delle amministrazioni pubbliche e dai dati che rileveranno i sistemi informatici impiegati per tenere sotto controllo il Pnrr, e infine a monte ci sarà una control room che potrà escludere dalla partita gli enti inadempienti.

 

MINISTERO DELLE FINANZE

Così il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni: «La commissione è soddisfatta per il gran lavoro svolto insieme al governo Draghi e agli uffici dei diversi ministeri, il cambio di maggioranza ha costretto l'esecutivo a una grande accelerazione per consegnare il Pnrr nei tempi previsti.

 

Ora il futuro del recovery è legato al buon andamento dei piani». Ma il commissario europeo, ascoltato ieri in audizione dalle commissioni Finanze di Camera e Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla riforma dell'Irpef, ha anche chiesto che la riforma del fisco riduca le tasse e abbatta il costo del lavoro.

 

MARIO DRAGHI RECOVERY PLAN

Tornando ai controlli relativi al Pnrr, la control room di Palazzo Chigi dovrà verificare l'avanzamento del piano, monitorare l'efficacia delle iniziative di potenziamento della capacità amministrativa, interloquire con le amministrazioni responsabili in caso di riscontrate criticità, proporre l'attivazione dei poteri sostitutivi e individuare le modifiche normative per la più efficace implementazione delle misure del piano. Struttura e composizione della cabina di regia in arrivo verranno definite con un apposito provvedimento.

 

draghi

IL SUPPORTO Per quanto riguarda invece la struttura di coordinamento che avrà sede in via XX settembre, grazie al sistema informatico di supporto messo a punto da ministero e Ragioneria generale dello Stato rileverà i dati di attuazione finanziaria e l'avanzamento degli indicatori di realizzazione fisica e procedurale dei progetti, ma verificherà anche la coerenza dei dati relativi a target e milestone rendicontati dalle singole amministrazioni responsabili delle misure e solo dopo invierà alla Commissione europea le richieste di pagamento.La struttura di coordinamento centralizzato fornirà periodicamente alla cabina di regia di Palazzo Chigi una rendicontazione degli esiti delle verifiche condotte.

 

meme su Mario Draghi e il recovery plan

Sempre al Mef verrà istituito un apposito organismo di audit del Pnrr, indipendente e responsabile del sistema di controllo interno, per proteggere gli interessi finanziari dell'Ue e per prevenire, identificare, segnalare e correggere casi di frode, corruzione o conflitto di interesse. Infine, allo scopo di garantire la semplificazione dei processi di gestione, controllo, monitoraggio e rendicontazione dei progetti finanziati, e contestualmente aderire ai principi di informazione, pubblicità e trasparenza prescritti dalle normative, il Pnrr utilizzerà il sistema informativo Regis sviluppato dal ministero delle Finanze.

 

SEBASTIAN KURZ PAOLO GENTILONI

Ciascuna dimensione attuativa del Pnrr sarà tracciata elettronicamente attraverso il corredo di tutte le informazioni di carattere anagrafico e di avanzamento delle attività, che le amministrazioni responsabili e attuatrici gestiscono lungo l'intero ciclo di vita delle iniziative. «Il sistema Regis», viene spiegato nell'allegato tecnico, «consente la puntuale verifica di target e milestone e fornisce una vista integrata con l'analogo quadro di altri progetti in corso di realizzazione con altre fonti europee e nazionali e inoltre si integrerà con i sistemi della Commissione europea».

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…