avanguardia rivoluzionaria

"LA NOSTRA VISIONE DEL MONDO È SOLTANTO ATTRAVERSO IL CAOS, LA DISTRUZIONE FINALE, IL CROLLO" - I QUATTRO VENTENNI DELLA "MILANO BENE" AVEVANO CREATO IL GRUPPO SUPREMATISTA "AVANGUARDIA RIVOLUZIONARIA" CON L'OBIETTIVO DI RIPULIRE LA SOCIETA' DA "EBREI, GAY E COMUNISTI" - CON INQUIETANTI NOMI DI BATTAGLIA (COME "BREIVIK", AUTORE DELLA STRAGE IN CUI MORIRONO 77 PERSONE), PROVAVANO A RECLUTARE MILITANTI NEI GRUPPI DI ESTREMA DESTRA E AVEVANO CONTATTI CON ALTRE BANDE IN ITALIA E ALL'ESTERO, A PARTIRE DAGLI SVIZZERI DI "JUNGE TAT"

Monica Serra per "la Stampa"

 

IL GRUPPO DI AVANGUARDIA RIVOLUZIONARIA

L'unica possibilità di affermare «la nostra idea, la nostra visione del mondo è soltanto attraverso il caos, la distruzione finale, il crollo». Per realizzare il progetto del ritorno di un dittatore come Hitler e Mussolini, anche sfruttando la crisi economica legata alla pandemia, e ripulire la società da «ebrei, neri, gay e comunisti», quattro ventenni figli della «Milano bene» avevano costituito un gruppo eversivo di impronta supematista: «Avanguardia Rivoluzionaria» stroncato sul nascere dall' Antiterrorismo di Milano.

 

Indagati per associazione per delinquere e propaganda e istigazione per motivi di discriminazione etnica e religiosa, da ieri mattina i quattro giovani hanno l'obbligo di dimora tra Milano e Trieste, dove due di loro studiano scienze politiche.

 

C'è chi, tra loro, «è cresciuto in un ambiente in cui il disprezzo per le minoranze etniche e la discriminazione è ritenuto sentimento del tutto normale» a vedere le intercettazioni col padre, collezionista di armi: «La p38 (prodotta e usata nella Germania nazista dal 1938, ndr.) è quella che mi interessa di più: un'arma meravigliosa».

 

IL GRUPPO DI AVANGUARDIA RIVOLUZIONARIA

Risposta del papà che per il gip è una «battuta» scherzosa: «Infatti quando piglierai il porto d' armi ti verrà data per usarla contro i comunisti, i n (neri), i f (gay)». Con tanto di statuto, regolamento, comunicazioni criptate e giuramento, l' organizzazione era stata costituita per l' accusa nell' aprile 2020 dal «comandante G.» nome in codice di Giulio Leopoldo Sioli Legnani, e ne facevano parte «Breivik» alias Aleksij Tirelli Kolomiets, il «maggiore Volpi» alias Luca Ghisleni e «militante Zucht» Tommaso Gelmi.

 

Con altisonanti nomi di battaglia che ricordano pericolosi suprematisti della storia, i quattro provavano a reclutare militanti nei gruppi di estrema destra e avevano contatti con altre «cellule» in Italia e all' estero, a partire dagli svizzeri di Junge Tat, che uno degli indagati aveva visitato per una sessione di addestramento a maggio.

 

IL GRUPPO DI AVANGUARDIA RIVOLUZIONARIA

Dalle parole - tante quelle intercettate dalla Digos - i giovani suprematisti nostrani erano pronti a passare ai fatti, alla «realpolitik». A «massacrare di botte» la loro prima vittima, un marocchino trentenne, musulmano e militante di sinistra: lo «sporco n...», che per loro incarnava il «male assoluto» della società.

 

Un' azione che non si è concretizzata solo grazie all' intervento, lo scorso 16 giugno, di una volante della polizia, che li ha fermati inscenando un controllo di routine. Due di loro, addosso, avevano manganello telescopico, coltello, passamontagna, «santini» di Hitler e Mussolini, da abbandonare sul «luogo del delitto».

 

L' azione violenta «doveva durare poco, una ventina di secondi. L' obiettivo non era ammazzare la vittima, ma magari farla finire su una sedia a rotelle», ha sottolineato il capo dell' Antiterrorismo, Alberto Nobili, che ha coordinato le indagini della Digos diretta da Guido D' Onofrio. «Questi venticelli di suprematismo bianco che partono dagli Stati Uniti sono arrivati in Italia. Questa non è l' unica organizzazione sovversiva che stiamo monitorando: vanno fermate perché sono estremamente pericolose».

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