alberto genovese

PERSONAGGI DELLO SPETTACOLO, ARTISTI, IMPRENDITORI, FINANZIERI: TUTTI OSPITI DELLE NOTTI SREGOLATE DI ALBERTO GENOVESE. TRA I VIP AI PARTY C’ERANO BELEN, JERRY CALÀ, GIANLUCA GRIGNANI. CHISSÀ SE E CHI SI RICORDERÀ DI CONOSCERLO. CALÀ HA GIÀ FATTO UN PASSO INDIETRO: “MAI VISTO. IO VIVO A VERONA, A MILANO NON CONOSCO PIÙ NESSUNO” - LE TRAPPOLE DEL NERD DIVENTATO LUPO RACCONTATE DALLE RAGAZZE: “OFFRIVA COCA E LAVORO. C'ERANO LE LISTE. COME IN UNA DISCOTECA. AGLI INVITATI VENIVA RACCOMANDATO: NIENTE FOTO COL CELLULARE. DICEVANO CHE C'ERANO PERSONE FAMOSE E…”

Paolo Berizzi per "La Repubblica"

 

ALBERTO GENOVESE

(…) Ai party, prima di cedere ai demoni e cacciare le prede, il lupo coccolava gli ospiti. A partire dai vip. Ne passavano, dalla Terrazza Sentimento: personaggi dello spettacolo, artisti, imprenditori, finanzieri. Alcuni nomi li hanno fatti le ragazze agli investigatori della Squadra Mobile, e sono a verbale. Belen Rodriguez, Jerry Calà, Gianluca Grignani (estranei all'inchiesta).

 

Altri forse verranno a galla nei prossimi giorni. Chissà se e chi si ricorderà di conoscerlo, adesso, Genovese. «Mai visto - dice Calà, contattato da Repubblica - Io vivo a Verona, a Milano non conosco più nessuno». Di facce note, al settimo e ultimo piano del palazzo anni 30 firmato da Piero Portaluppi in Santa Maria Beltrade, deve averne viste tante Javier: il factotum che di Genovese custodiva la casa e - stando alle indagini - anche la privacy più intima.

belen

 

Francesca, la chiamiamo così, è una ragazza 25enne, milanese. Racconta: «Sono stata a tre feste. Mi ha invitata un pr. C'erano vip e persone normali». Delle notti esclusive nella penthouse appoggiata sui tetti della city, Francesca, oltre a Genovese «sempre su di giri », ricorda una specie di protocollo. «C'erano le liste. Dovevi aspettare. Come in una discoteca, anche se erano party privati. Agli invitati veniva raccomandato: niente foto col cellulare. Dicevano che c'erano persone famose che volevano stare tranquille».

 

genovese

Uno degli uomini delle "liste" pare fosse Daniele Leali, "Danny". Il braccio destro di Genovese volato a Bali. «Lui di gente ne conosce tanta », aggiunge Francesca. Il nome di Leali - che ha smentito di aver mai portato droga alle ragazze, come dichiarato da alcune di loro - riporta al Prima Cafè. «Complimenti ». «Che locale!». Scrivevano a lui, su Fb, quando il risto-bar di Genovese aprì i battenti. Danny se la tirava da capo: «Vi aspetto!». Un profilo scanzonato il suo. «La mia vita è solo un gran casino fatto di sole, mare e musica».

 

Per descrivere quella di Genovese, esagerando, si potrebbe attingere da tutta l'agiografia cinematografica: dal Gordon Gekko di Oliver Stone al Jordan Belfort interpretato da Di Caprio nel Lupo di Wall Street. La verità è che Mister Prima, 900 mila clienti a 43 anni, è la nemesi di un nerd diventato lupo. Un secchione tutto numeri e occhialini che sfonda e poi muta. Incline agli eccessi, segue l'istinto. Attrae, seduce, piace alla gente che piace, e si fa implacabile: soprattutto con le donne.

 

ALBERTO GENOVESE

A cui offriva coca e lavoro. Parola di Gabriela, Daphne, Daria, Martina e le altre. «Ogni cosa ha un prezzo». La prima regola del codice Genovese è scritta nel pedigree dei turbo- predatori. La snocciolava agli amici quando in jet sorvolavano il mar Mediterraneo direzione Ibiza e Formentera: tutti al Tipical Club, da "Danny". L'ultima estate ruggente. Villa Lolita, 8 camere per 16 ospiti, i sofà a bordo piscina.

 

Decine di migliaia di euro e "Bebo" pagava per tutti. Anche le cene da Lio e Cipriani. «Ho un'azienda e un sito che mi esplodono in mano», diceva nel 2009. Erano i tempi di Assicurazione.it. Il lupo aveva preso la rincorsa l'anno prima «da una terrazza romana». L'ascesa all'Olimpo, la discesa agli inferi.

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