
GLI AMERICANI HANNO ABBANDONATO KABUL, E QUESTI SONO I RISULTATI - IN AFGHANISTAN, TRE UOMINI SONO STATI GIUSTIZIATI IN PUBBLICO PER L’ACCUSA DI OMICIDIO - L'UFFICIO ONU PER I DIRITTI UMANI SI INDIGNA (“SIAMO SCONVOLTI”) MA I TALEBANI METTONO SUBITO LE COSE IN CHIARO: “NESSUNO STRANIERO HA IL DIRITTO DI INTERFERIRE NELLA NOSTRA LEGGE ISLAMICA” - IL LEADER SUPREMO DEI TALEBANI, HIBATULLAH AKHUNDZADA, DIFENDE LE ESECUZIONI: “SONO PARTE DELLA SHARIA. È UNA QUESTIONE DI LEGGE: CHE QUALCUNO LA ACCETTI O NO, LA IMPORREMO CON LA FORZA”
fedeli musulmani a kandahar - Il mullah Hibatullah Akhundzada
LEADER TALEBANI DIFENDE LE ESECUZIONI, 'SONO PARTE DELLA SHARIA'
(ANSA) - ROMA, 13 APR - Il leader supremo dei talebani, Hibatullah Akhundzada, ha difeso la recente esecuzione di quattro uomini condannati per omicidio, definendo le pene essenziali per l'attuazione della Sharia, la legge islamica. Lo scrive Afghanistan Times, precisando che in un raro messaggio audio pubblicato oggi, Akhundzada ha affermato che "nessun comandamento dell'Islam dovrebbe rimanere incompiuto", facendo riferimento alle recenti esecuzioni.
"Siamo felici che ci venga tagliata la testa, ma non lo saremo se la Sharia non verrà applicata", ha poi aggiunto, riporta Afghanistan International, una stazione televisiva di notizie e attualità con sede a Londra Poi Akhundzada ha criticato la comunità internazionale, in particolare i Paesi occidentali, per essersi opposti alla rigida interpretazione della legge islamica da parte dei talebani. Nonostante le pressioni, ha giurato che avrebbe continuato a far rispettare la sua scelta politico-religiosa, anche con mezzi coercitivi. "In passato, le parole venivano pronunciate senza usare la forza.
Hibatullah Akhundzada - LEADER SUPREMO TALEBANI
Ora è una questione di legge: che qualcuno la accetti o no, la imporremo con la forza", ha avvertito. Le Nazioni Unite e le organizzazioni per i diritti umani si sono opposte alle esecuzioni. "Siamo sconvolti", ha scritto l'ufficio Onu per i diritti umani su X, esortando "le autorità de facto in Afghanistan a imporre una moratoria alla pena di morte".
KABUL RESPINGE LE CONDANNE DELL'ONU DOPO LE ESECUZIONI DI IERI
(ANSA-AFP) - KABUL, 12 APR - La Corte suprema afghana ha denunciato come "ingiuste" le accuse delle Nazioni Unite per le quattro esecuzioni pubbliche avvenute il giorno prima, il numero più alto in un solo giorno da quando i talebani sono tornati al potere. "Nessuno straniero ha il diritto di interferire nella nostra legge islamica", ha affermato la corte in una dichiarazione.
"Questo rapporto dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, secondo cui il principio islamico della Qisas (la legge del taglione, ndr) va contro la dignità umana, è ingiusto e sorprendente", ha aggiunto. Ieri sera, al termine di una giornata in cui in Afghanistan sono stati giustiziati quasi tanti uomini quanti ne erano stati giustiziati nei tre anni precedenti, l'Alto Commissariato si è detto "indignato". "La pena di morte è fondamentalmente contraria alla dignità umana", ha affermato, aggiungendo che "le autorità de facto in Afghanistan devono stabilire una moratoria sull'uso della pena di morte".
AFGHANISTAN, TRE UOMINI GIUSTIZIATI IN PUBBLICO PER OMICIDIO
(ANSA-AFP) - KABUL, 11 APR - La Corte Suprema afghana ha annunciato che tre persone condannate per omicidio sono state giustiziate oggi pubblicamente su ordine delle autorità talebane: le esecuzioni portano a nove il numero degli uomini giustiziati in pubblico dal ritorno dei talebani al potere, secondo un conteggio dell'agenzia di stampa Afp. Due uomini sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco da un parente delle loro vittime davanti al pubblico a Qala-i-Naw, una località nella provincia di Badghis, hanno riferito testimoni oculari.
Un terzo uomo è stato giustiziato a Zaranj, nella provincia di Nimroz, ha reso noto su X. Gli uomini erano stati "condannati a pene di ritorsione" per gli assassinii commessi, dopo che i loro casi erano stati "esaminati con estrema precisione e ripetutamente", si legge in un comunicato. "Alle famiglie delle vittime è stata offerta amnistia e pace, ma hanno rifiutato", si legge nella nota: gli afghani erano stati invitati a "partecipare all'evento" in avvisi ufficiali ampiamente diffusi ieri.
AFGHANISTAN: 4 MESSI A MORTE OGGI, ONU 'SIAMO SCONVOLTI'
(ANSA-AFP) - KABUL, 11 APR - Sono quattro le persone messe a morte oggi pubblicamente in Afghanistan, il numero più alto in un solo giorno dal ritorno al potere dei talebani: lo precisa la Corte suprema di Kabul, che in precedenza aveva annunciato l'esecuzione di tre uomini condannati per omicidio. "Siamo sconvolti dalle esecuzioni di quattro uomini avvenute questa mattina nelle province di Badghis, Nimroz e Farah", ha scritto l'ufficio Onu per i diritti umani su X, esortando "le autorità de facto in Afghanistan a imporre una moratoria alla pena di morte".