the eye argentina

OCCHIO AGLI UFO - IN ARGENTINA, NEL DELTA DEL FIUME PARANA’, C'È UN MISTERIOSO ISOLOTTO CHE RUOTA SU SE STESSO CHIAMATO “THE EYE” - “LA ZONA E’ GIÀ CONOSCIUTA PER STORIE SOPRANNATURALI E AVVISTAMENTI ALIENI MA PER GLI ESPERTI LA VERITA’ E’ UN’ALTRA… - VIDEO

 

Noemi Penna per la Stampa

 

THE EYE ARGENTINA 2

Un'isola che ruota su se stessa. Siamo nella zona paludosa del delta del fiume Paranà, a Buenos Aires, in Argentina, e qui è stato scoperto un fenomeno unico nel suo genere: un pezzo di terra sottile si è staccata dal resto e ha iniziato a fluttuare sulle acque. Un mistero ribattezzato The Eye, l'occhio.

 

A scoprirlo è stato il regista argentino Sergio Neuspillerm mentre era alla ricerca di location per un film sul paranormale. Insomma, stava cercando una scenografia naturale dove ambientare un incontro del terzo tipo. E anche se non ha trovato gli alieni, quello che si è palesato davanti ai suoi occhi non poteva che lasciarlo senza parole.  

 

THE EYE ARGENTINA

L'occhio ha una forma perfettamente circolare di 120 metri di diametro e ruota su se stesso senza soluzione di continuità. E' più piccolo rispetto allo spazio che ha, probabilmente perché l'isolotto si «consuma» tutte le volte che si scontra con la terra circostante, e galleggia su una pozza d'acqua «incredibilmente limpida e fredda», cosa insolita per la zona.  

 

La sua conformazione è così perfetta da sembrare artificiale. E invece non c'è nulla di soprannaturale: il fenomeno viene spiegato con la presenza di grandi pozzi naturali che hanno causato il distacco di un'isola di fango galleggiante che si muove assecondando i flussi d'acqua. Ma c'è chi la pensa diversamente.

 

THE EYE ARGENTINA 3

«E' qualcosa di irreale e suggestivo, in una zona già conosciuta per storie soprannaturali, avvistamenti Ufo e altri aspetti paranormali», ha dichiarato il suo scopritore, Sergio Neuspiller, che oltre a essere un produttore cinematografico è anche esperto in idraulica e insieme all’ingegnere civile Ricardo Petroni ha lanciato una campagna per raccogliere fondi e «finanziare una spedizione scientifica con esperti sub, geologi, biologi e ufologi per prelevare campioni di acque, suolo e piante circostanti e analizzare questo stano fenomeno».

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