russia proteste arresti manifestazioni

C’E’ UNA RUSSIA CHE NON VUOLE LA GUERRA - AL FRONTE I SOLDATI BUCANO I SERBATOI DEI CARRI, LE MADRI DEI MILITARI PROTESTANO, LA CLASSE MEDIA HA PERSO TUTTO IN POCHI GIORNI - NEI SOCIAL SI MOLTIPLICANO LE PROTESTE, LE LETTERE APERTE RACCOLGONO CENTINAIA DI FIRME - LA DEFEZIONE PIÙ CLAMOROSA DAL FRONTE PUTINIANO È QUELLA DI NATALIA POKLONSKAYA, EX PROCURATRICE DELLA CRIMEA ANNESSA: “SIAMO ANDATI TROPPO OLTRE” - IL PARLAMENTO RUSSO DISCUTE UNA LEGGE PER CONTRASTARE LE “FAKE NEWS SULL'OPERAZIONE MILITARE” IN UCRAINA: CHI FIATA RISCHIA 15 ANNI DI CARCERE

VLADIMIR PUTIN

Anna Zafesova per “la Stampa”

 

Il manifestino è stato affisso alla porta di legno del commissariato militare di una città siberiana, la porta che devono varcare le reclute e i riservisti che oggi vengono richiamati dall'esercito russo. Recita: «L'ingresso è qui. Per uscire, bisogna passare dall'Aja». La mano ignota che l'ha scarabocchiato rischierà tra pochi giorni fino a 15 anni di prigione, in base alla legge sulle «fake news sull'operazione militare» che la Duma sta discutendo con procedura d'urgenza.

 

roman abramovich

Ma sembra ormai che la paura non riesca a spegnere la rivolta dei russi contro la guerra, sui campi di battaglia in Ucraina come nelle vie delle città russe. Ieri centinaia di persone sono di nuovo scese nella prospettiva Nevskij di Pietroburgo, sapendo di stare andando a raggiungere quei quasi ottomila manifestanti arrestati nell'ultima settimana. Nei social si moltiplicano intanto le dichiarazioni di protesta, e sempre più lettere aperte delle più svariate categorie di persone raccolgono centinaia di firme: dai medici ai geografi, dai deputati dei consigli municipali ai rapper, sacerdoti e addirittura oligarchi.

Natalia Poklonskaya

 

Roman Abramovich ha annunciato che i proventi dalla vendita del Chelsea - il cui acquisto, vent' anni fa, aveva segnato l'ingresso dei magnati russi nel jet set internazionale - andranno alle vittime della guerra in Ucraina, una dichiarazione che al Cremlino verrà senz' altro equiparata ad alto tradimento. Ma la defezione più clamorosa dal fronte putiniano è quella di Natalia Poklonskaya, ex procuratrice della Crimea annessa e testimonial del revival nazionalista, che ha chiamato a fermare le ostilità: «Siamo andati troppo oltre».

 

dmitry peskov

Se non un senso di sconfitta imminente, almeno uno shock per la mancata vittoria, e perfino il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ammette che la Russia è stata «scossa» dalla reazione unanime del mondo contro l'aggressione. Perfino nei media ufficiali la «operazione militare speciale» in Ucraina all'improvviso ha smesso di essere così vittoriosa: l'ammissione ufficiale da parte del ministero della Difesa di 498 caduti, dai due menzionati ufficiosamente qualche giorno fa, apre ai russi una dimensione nuova di un conflitto che il governo proibisce di chiamare "guerra".

 

Natalia Poklonskaya

Dal fronte intanto arrivano voci di soldati russi che si arrendono, o che cercano di sabotare i mezzi per rallentare l'avanzata. Fonti del Pentagono hanno confermato a New York Times e Cnn che ci sono stati casi di militari di Mosca che hanno bucato i serbatoi dei blindati e dei carri per rimanere indietro.

 

Potrebbe essere una campagna di disinformazione, naturalmente, ma l'offensiva russa sembra rallentare, e le associazioni dei madri dei soldati da diverse città russe denunciano il coinvolgimento nella guerra anche di militari di leva, trasformati con una rapida firma di un contratto in "professionisti" e inviati sul fronte. I russi sanno benissimo leggere tra le righe dei comunicati ufficiali, e a moltiplicare per due o per tre i numeri dichiarati, come avevano già fatto durante la pandemia di Covid.

 

Soldati russi prigionieri 3

E il fatto che ieri Vladimir Putin ha esentato dalla leva i giovani professionisti dell'informatica ha segnalato chiaramente a tutti che la guerra non è una passeggiata, e che probabilmente ormai nemmeno il Cremlino conta di finirla in pochi giorni. Molti, soprattutto i giovani, stanno mettendo in atto piani di fuga, anche perché gira voce che il Cremlino potrebbe proclamare la legge marziale e chiudere i confini. Che sono comunque già difficili da varcare: i voli per l'Europa e l'America sono stati sospesi, e per quelli verso Istanbul, Erevan o Dubai c'è una corsa ai biglietti.

 

Chi decide di scappare, rischia di farlo con quello che ha addosso: Putin ha proibito di portare via più di 10 mila dollari in contanti e di trasferire denaro all'estero, anche sui conti propri. Le carte di credito delle banche sotto sanzioni non funzionano più, e bisogna superare anche controlli al confine: diversi russi hanno raccontato di essere stati interrogati da agenti dell'Fsb che li costringono a mostrare le chat dei messenger sul telefono, e li sospettano di voler disertare dal fronte, per il momento soltanto quello ideologico, della guerra contro l'Ucraina.

Soldati russi 6

 

La fuga però non è possibile per tutti, e lo sgretolarsi improvviso del benessere abituale - alcuni oligarchi hanno perso fino all'80% del loro patrimonio in titoli, mentre i russi comuni si sono ritrovati in poche ore senza Apple, Netflix, Bmw e Visa, senza viaggi all'estero e senza tutto quello che rappresentava per il ceto medio e l'intellighenzia il premio (e l'evasione) per il silenzio - ribaltano il rapporto rischio-beneficio della ribellione.

 

L'ex parlamentare Dmitry Gudkov, ora alleato del movimento di Alexey Navalny, esorta dal suo esilio all'estero la nomenclatura ad abbandonare il regime: «Avete paura di essere i primi, ma se sarete gli ultimi non se ne accorgerà più nessuno, mentre i primi avranno una chance di sopravvivere nella nuova Russia, e in quel mondo nel quale dovrà rientrare faticosamente, dalla catastrofe che ha creato con le sue mani», ha scritto in un post, rivolto ai suoi conoscenti nell'élite russa. «Dissociarsi dai crimini contro l'umanità è la garanzia di una tranquilla vecchiaia, a casa, e non in tribunale».

soldati russiI primi due soldati russi fatti prigionieri dagli ucraini

Ultimi Dagoreport

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)