intelligenza artificiale

I 5 COMANDAMENTI DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE – L’OCSE FA FIRMARE 36 PAESI UN DOCUMENTO SUGLI STANDARD DELL’AI, MA AL TAVOLO NON C’È LA CINA, CIOÈ IL PAESE CHE UTILIZZA L’AUTOMAZIONE A SCOPI DI CONTROLLO E ENTRO IL 2030 SARÀ LEADER GLOBALE DEL DEEP LEARNING – LA “RESPONSABILITÀ DELL’ALGORITMO” E LA “TRASPARENZA”: MENTRE NOI PARLIAMO DI ARIA FRITTA A PECHINO FANNO I CAVOLI LORO E SI PREPARANO A VINCERE AGILMENTE LA GUERRA TECNOLOGICA CON GLI USA...

Beniamino Pagliaro per “Affari & Finanza - la Repubblica”

 

intelligenza artificiale

L' Intelligenza artificiale corre e ha convinto i Paesi più avanzati a condividere per la prima volta un documento di principi che ha l' ambizione di regolare questo percorso. È un documento non privo di compromessi, ma dimostra la volontà della mano pubblica di fissare un punto, degli standard, invece di attendere passivamente la diffusione della tecnologia.

 

Per la firma dei principi Ocse ha riunito i 36 Paesi membri, tra cui ci sono le grandi economie del mondo, e sei non membri come Argentina, Brasile, Colombia, Costa Rica, Perù e Romania. Non c' è, però la Cina: la seconda economia del mondo ha una imponente strategia sull' Intelligenza Artificiale per diventare leader globale entro il 2030, e punta già quest' anno a superare gli Stati Uniti nella ricerca accademica sulla materia.

intelligenza artificiale 1

 

I cinque principi dell' Ocse partono dal ricordare che "l' Intelligenza Artificiale deve portare benefici ai popoli e al pianeta portando crescita inclusiva, sviluppo sostenibile e welfare". Il secondo punto chiarisce che "i sistemi di Intelligenza Artificiale devono essere disegnati rispettando la legge, i diritti umani, i valori democratici e le diversità. Devono includere delle salvaguardie che permettano l' intervento umano".

il primo telegiornale condotto da un'intelligenza artificiale

 

Ancora, "devono essere trasparenti e ci deve essere una chiara comprensione del loro funzionamento", "devono funzionare in modo stabile e sicuro per tutta la loro esistenza" e i loro "rischi potenziali rischi devono essere costantemente valutati". Infine, "le organizzazioni e i singoli che sviluppano, distribuiscono o gestiscono sistemi di Intelligenza Artificiale sono responsabili del corretto funzionamento in linea con questi principi".

 

facce create dall'intelligenza artificiale 3

Le parole adottate dai 42 governi svelano alcune incoerenze. Uno dei nodi più dibattuti, per esempio, è quello della responsabilità degli algoritmi. I sistemi che davvero utilizzano l' Intelligenza Artificiale sono software in grado di imparare autonomamente o prendere una decisione senza alcun intervento umano. Spesso aprire la "scatola nera" di un software di deep learning e capire il motivo ultimo di una decisione può essere molto complicato. Il principio Ocse sulla trasparenza si potrebbe così tradurre in un obbligo, che gli Stati potrebbero recepire nelle legislazioni del futuro, di disegnare un software autonomo che però sia sempre comprensibile dall' umano.

 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

È una via ibrida che in effetti riguarda gran parte delle applicazioni già esistenti della tecnologia: il robot o il software non decide davvero, ma arriva a proporre una decisione, al chirurgo, al trader, all' ingegnere meccanico, che poi sceglie e se ne assume la responsabilità. Il settore dell' intelligenza artificiale - trasversale per definizione - è tra quelli che ricevono più attenzione dagli investitori.

 

PwC stima che nel 2018 oltre 9 miliardi di dollari, il 10% dei fondi investiti dal venture capital negli Stati Uniti, sia andato a startup dell' area. C' è sicuramente anche un rischio bolla: uno studio di Mmc Ventures fa notare che il 40% delle startup europee che si fanno chiamare startup dell' intelligenza artificiale non usa in realtà alcuna intelligenza artificiale.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Più che dell' appetito degli investitori, però, i principi dell' Ocse provano a ragionare sulle conseguenze della diffusione della tecnologia secondo le linee di frattura della geopolitica.

 

Gli Stati Uniti conducono una partita a sé grazie alle risorse di Wall Street e della Silicon Valley. La Cina non era presenta al tavolo. In Europa si scrivono regole e principi, negli Stati Uniti si lascia fare. In Cina, invece, le sperimentazioni corrono su un tappeto rosso (quello statale), la privacy dei cittadini non è un problema. Questa è una delle ragioni per cui Kai-Fu Lee, investitore autore del best seller "AI Superpowers", pensa che sarà Pechino a vincere la sfida con gli Stati Uniti.

 

intelligenza artificiale usa cina

L' Ocse è consapevole della sfida e il vicedirettore dell' area Scienza, Tecnologia e Innovazione, Dirk Pilat, dice a Repubblica che «la priorità ora è portare i principi dal livello di policy al business. Stiamo lavorando per offrire una guida pratica a legislatori e ingegneri e mettere in pratica i principi». Il sito dell' Ocse ospiterà dall' autunno 2019 un osservatorio di buone pratiche e soluzioni. Le aziende che scommettono su quest' area sembrano attraversate da una tensione: da un lato riconoscono che un set di regole è una garanzia anche per il business.

 

DEEP STACK - INTELLIGENZA ARTIFICIALE CHE VINCE A POKER

"È necessario adottare un' etica dell' innovazione - conferma la presidente della Fondazione Ibm Italia, Alessandra Santacroce - che renda l' Ai trasparente e responsabile. Il funzionamento degli algoritmi deve essere spiegabile. Dobbiamo evitare che l' artificial intelligence sia influenzata dai nostri preconcetti: una Ai laica e democratica non può avere preferenze di genere o orientamento politico".

 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

D' altra parte, per alcuni è troppo presto per parlare di regole. Da Boston lo spiega Massimiliano Versace, fondatore e Ceo di Neurala, piattaforma che offre soluzioni di intelligenza artificiale on demand per il commercio o l' industria: «Le regole sembrano vaghe perché sono premature. È difficile immaginare le applicazioni dell' intelligenza artificiale e le sue ripercussioni prima che avvengano.

 

L' atteggiamento giusto è monitorare attentamente l' uso dell' intelligenza artificiale, e creare regole velocemente quando questi software appaiono sul mercato e sono in violazione di leggi e regole. In fondo è un software: ci sono regole e punizioni per gli hacker. La stessa cosa dovrà essere applicata a chi usa intelligenza artificiale per scopi illegali. Considerando sempre che 'il cattivo' non è mai la tecnologia, ma l' essere umano che la crea».

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…