vladimir luxuria

“IO A FOGGIA ERO FAMOSA: ERO IL RICCHIONE” - VLADIMIR LUXURIA DEBUTTA IN CONDUZIONE SU RADIO1 IN TANDEM CON FRANCESCO STORACE: “MIO PAPÀ ERA MISSINO E TIFA PER MELONI. VEDEVO RENATO ZERO IN TV CON LA TUTINA CHE CANTAVA MI VENDO E VOLEVO URLARE “CHE FIGOOO”, INVECE STAVO ZITTA E SENTIVO PAPÀ DIRE: ‘DOVREBBERO MANDARLI AL CONFINO’ - PERÒ MI HA DETTO CHE SE MI FOSSI CANDIDATA CON RIFONDAZIONE, SAREBBE STATA L’UNICA VOLTA IN CUI AVREBBE VOTATO I COMUNISTI - CON LUI CI SONO STATI MOLTI PROCESSI DI AVVICINAMENTO MA AL PRIMO PRIDE DI FOGGIA LUI HA MESSO A DISPOSIZIONE IL SUO CAMION PER TRASPORTARE DRAG QUEEN CHE BALLAVANO SULLA MUSICA DI GLORIA GAYNOR”

VLADIMIR LUXURIA E FRANCESCO STORACE

Estratto dell’articolo di Chiara Maffioletti per il “Corriere della Sera”

 

Vladimir Luxuria non ha paura del confronto. «Mio papà è un uomo di destra, grande ammiratore di Almirante», dice. Due frasi. Ma che spiegano perché ora per lei contrapporsi a Francesco Storace nella trasmissione al via oggi su Rai Radio 1, Il rosso e il nero , sia come bere un bicchiere d’acqua fresca. «Perché mai dovrei sentirmi minata da chi la pensa diversamente?».

 

Con suo padre è stato così semplice?

«No, non è stato facile. Si chiama Antonio, faceva l’autotrasportatore, a Foggia. Mi vide la prima volta con gli orecchini e un po’ di trucco mentre ero seduta su una panchina in piazza. L’amico con cui stava passeggiando gli aveva fatto cenno, dicendo: “Guarda quel ricchione”. Il suo sguardo mi trafisse l’anima».

 

VLADIMIR LUXURIA CON SUO PADRE

Una volta tornata a casa?

«Fu complicato. Sentivo già dal pianerottolo che rimproverava mia mamma per l’educazione sbagliata che mi aveva dato. Avevo 15 anni e odiavo dargli questo dispiacere».

 

È dura sentirsi in colpa per essere sé stessi.

«Ho provato a soffocarmi. Vedevo Renato Zero in tv con la tutina che cantava Mi vendo e volevo urlare “che figooo”, invece stavo zitta e sentivo papà dire: “Dovrebbero mandarli al confino”».

 

Le sue sorelle l’aiutavano?

«Certo, mi prestavano i vestiti e mi davano il via libera per attraversare il corridoio di casa senza farmi vedere: una volta fuori mi sentivo Naomi Campbell a una sfilata. Mi guardavano con disprezzo ma per me erano tutti applausi».

 

Suo papà, poi, l’ha capita?

VLADIMIR LUXURIA DA GIOVANE

«Ci sono stati molti processi di avvicinamento ma al primo Pride di Foggia lui ha messo a disposizione il suo camion per trasportare drag queen che ballavano sulla musica di Gloria Gaynor».

 

Resta un uomo di destra?

«Certo, tifa per Meloni. Però mi ha detto che se mi fossi candidata a Foggia con Rifondazione, sarebbe stata l’unica volta in cui avrebbe votato i comunisti in vita sua».

 

Cosa la lega alla politica?

«La verità? A me la politica non è mai piaciuta. […] Amavo gli spettacoli di Paolo Poli, di Raffaella Carrà... ma poi ho reagito a un attacco di omofobi prendendo delle botte: quei lividi erano medaglie per me. Era il mio primo gesto politico: reagire».

VLADIMIR LUXURIA FOTO LUCIANO DI BACCO

 

È stata la prima parlamentare transgender in Europa.

«Ma la mia prima elezione non è stata a Montecitorio nel 2006, bensì quando andavo a Ragioneria e il preside, di destra, mi intimava di smetterla di sculettare per i corridoi.

Non obbedii e mi sospese. Ma gli alunni fecero uno sciopero per me e mi elessero rappresentante d’istituto, così lui non solo doveva vedermi sculettare ma pure parlare con me».

 

Popolare prima di essere famosa.

«Ma io a Foggia ero famosa: ero il ricchione. Quando confessai al mio prete che sentivo di avere un’identità di genere diversa, rispose che se volevo frequentare ancora la chiesa dovevo deglutire questa roba. Sentir dire dal Papa che le trans sono figlie di Dio, attenzione, declinandoci al femminile, è stata una rivoluzione». […] Tanti con cui ho litigato sono diventati alleati».

 

vladimir luxuria francesco storace

Anche Elisabetta Gardini?

«Dopo la pipì più famosa della storia posso svelare che venne a vedere un mio spettacolo, parlavo di infibulazione. Alla fine si spellava le mani per gli applausi e mi disse che su temi come la violenza sulle donne potevamo trovare un’intesa. Ma ultimamente la vedo di nuovo irrigidita...».

 

Cosa pensa di Meloni?

«La novità che rappresenta va riconosciuta, ma quando l’ho vista abbracciare Orbán mi si è gelato il sangue». […]

 

C’è una critica che la ferisce più delle altre?

vladimir luxuria ricorda carmen pignataro foto di bacco (2)

«Quando mi scrivono: ma ti vuoi mettere in testa che sei un uomo? Avrei la tentazione di dire: “Ok, sono un uomo. Se serve per andare oltre lo dico”. C’è grande egoismo».

 

[…] Come sono oggi i rapporti con i suoi genitori?

«Oggi per loro sono uguale a tutte le altre figlie».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…

volodymyr zelensky vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – TRUMP HA FRETTA DI CHIUDERE LA GUERRA IN UCRAINA: OGGI HA CHIAMATO PUTIN - IL PIANO USA PER LA PACE: ZELENSKY DEVE CEDERE ALLA RUSSIA LA ZONA DI KURSK. PUTIN MANTERRÀ IL CONTROLLO DELLA CRIMEA MA SOLO UNA PARTE DEL DONBASS. LA RESTANTE ZONA ORIENTALE, ORA OCCUPATA DAI RUSSI, DIVENTERÀ UN’AREA CUSCINETTO PRESIDIATA DA FORZE DI INTERPOSIZIONE. L'INGRESSO DI KIEV NELLA NATO? NELL'IMMEDIATO E' IRREALIZZABILE. E IN FUTURO? SI VEDRA' - TRUMP INGORDO: GLI USA HANNO DATO 340 MILIARDI A KIEV MA VUOLE 500 MILIARDI IN TERRE RARE DALL'UCRAINA (DIMENTICA CHE ANCHE L'UE HA SGANCIATO 170 MILIARDI. E INFATTI ANCHE GLI EUROPEI SARANNO AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE...) 

francesco milleri andrea orcel goldman sachs

"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL LORO 2,7% DI UNICREDIT? I BENINFORMATI PUNTANO IL DITO SU GOLDMAN SACHS: LA BANCA AMERICANA E' ADVISOR DI COMMERZBANK, CHE TRA DUE GIORNI TERRÀ IL SUO “INVESTOR DAY”, E HA TUTTO L’INTERESSE A VEDER SVALUTARE IL TITOLO DELLA BANCA ITALIANA, CHE VUOLE PAPPARSELA – ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE UNICREDIT "HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 5% IN GENERALI”. E NON ESCLUDE UN RILANCIO SU BPM"