montezemolo alitalia

CHIUSA L’INCHIESTA SUGLI EX VERTICI DI ALITALIA SAI: IPOTESI DI BANCAROTTA FRAUDOLENTA PER MONTEZEMOLO, CRAMER BALL E SILVANO CASSANO - LA PROCURA DI CIVITAVECCHIA HA NOTIFICATO L’AVVISO DI CONCLUSIONE INDAGINI A 19 TRA AMMINISTRATORI, MANAGER, CONSULENTI, COMMISSARI E ALLA STESSA SOCIETÀ. IL PERNO DELL’ACCUSA DI FALSO IN BILANCIO È LA MAXICONSULENZA CHE I PM HANNO CHIESTO AD "AXERTA" SULLE CAUSE DEL DISSESTO E SULLE DISCREPANZE TRA I BILANCI E LA REALTÀ AZIENDALE...

Nicola Borzi per www.ilfattoquotidiano.it

 

cramer ball luca di montezemolo

Si è chiuso il cerchio dell’indagine per il crac di Alitalia Sai sancito dalla sentenza del tribunale di Civitavecchia dell’11 maggio 2017. Fonti dei legali degli indagati fanno sapere che la Procura della Repubblica di Civitavecchia in queste ore sta inviando gli avvisi di conclusione delle indagini a 19 tra amministratori, sindaci, manager, consulenti e commissari e alla stessa compagnia aerea per la legge 231 sulla responsabilità penale delle società. La principale ipotesi di reato contestata è il falso in bilancio, ma ci sono anche alcuni filoni minori che riguardano specifiche vicende investigative.

CRAMER BALL

 

L’inchiesta, condotta dai pubblici ministeri Allegra Migliorini e Mirko Piloni con l’aggiunto Gustavo De Marinis della Procura di Roma sotto il coordinamento del procuratore capo Andrea Vardaro ha indagato per bancarotta fraudolenta i tre manager che hanno guidato la compagnia dal primo gennaio 2015 al 2 maggio 2017: Silvano Cassano, Luca Cordero di Montezemolo, Cramer Ball. Il 22 maggio 2017 la Guardia di Finanza aveva perquisito gli uffici a Fiumicino sequestrando una enorme mole di documenti, personal computer, server.

 

montezemolo

Da lì è scaturito un enorme lavoro di investigazione, durato sino a oggi, che ha esaminato 50 milioni di documenti, soprattutto digitali, contenuti nei server dell’azienda. Sono stati passati al pettine fine milioni di documenti tra email, perizie, contratti, bilanci, prospetti di obbligazioni, il piano industriale e la relazione sulle cause dell’insolvenza commissionata a Pwc dai commissari della società e depositata a gennaio 2018.

 

I magistrati si sono avvalsi della consulenza tecnica sul fronte legale, finanziario e di forensic accounting della società di investigazioni Axerta, il cui team di analisti è stato guidato da Stefano Martinazzo, e dal commercialista Ignazio Arcuri. Il lavoro di ricostruzione della vicenda ha passato al pettine fine la documentazione in grado di fare luce sulle decisioni e sulle posizioni di chi ha gestito Alitalia Sai, quando nel 2015 la linea aerea emiratina Etihad entrò nel capitale sociale con il 49%, lasciando la maggioranza alla Cai-Midco, gruppo di cui facevano parte banche (Unicredit, Monte dei Paschi di Siena e Intesa San Paolo) e Atlantia (holding della famiglia Benetton). Nel giro di appena due anni, scostandosi dal piano industriale che prevedeva ben altri risultati, Alitalia accumulò un indebitamento di 900 milioni e finì in default, con il dissesto ripianato solo grazie all’ennesimo intervento dello Stato.

RENZI E MONTEZEMOLO TRA LE HOSTESS ALITALIA

 

Proprio la mastodontica consulenza tecnica, che conta alcune centinaia di pagine, ha analizzato la governance, le comunicazioni all’autorità di vigilanza, gli assetti organizzativi, il piano industriale e gli scostamenti tra le previsioni del management e i conti. L’obiettivo dei magistrati era la verifica di eventuali “abbellimenti” contabili, l’impatto dei conti della società sul patrimonio netto, la liquidità e le perdite, con un focus particolare sull’abbattimento del capitale e la sua integrazione dopo che le perdite avevano superato il limite legale. Attenzione è stata rivolta anche alle spese e alle uscite.

silvano cassano james hogan matteo renzi luca cordero di montezemolo

 

Alcuni snodi della vita breve ma costosa di Alitalia sono tra quelli che più hanno attirato le attenzioni degli inquirenti. Tra questi le plusvalenze realizzate dalle cessioni al socio di minoranza Etihad degli slot londinesi e della divisione loyalty “Mille Miglia”. Il faro degli inquirenti si è focalizzato soprattutto sulla perizia redatta a settembre 2015, con valore retroattivo a gennaio, del ramo d’azienda conferito da Midco, il socio di maggioranza col 51% del capitale, redatta da Enrico Laghi. Su quelle cifre fu costruito il piano industriale e i bilanci successivi.

 

SILVANO CASSANO

L’analisi dei consulenti verte su sottili questioni di interpretazione dei bilanci, legate soprattutto all’applicazione da parte di Alitalia dei nuovi principi contabili internazionali Ias-Ifrs che furono impiegati al posto di quelli dell’Organismo italiano di contabilità (Oic). Gli Ias – Ifrs consentirono di valutare in modo differente alcune poste del patrimonio apportato a quella che all’epoca era la “nuova società”, ma introdussero anche un elemento sostanziale di novità nella valutazione della “continuità aziendale”: il mantenimento della “rotta finanziaria” non andava più analizzato solo sotto il punto di vista della sussistenza dei requisiti patrimoniali ma anche da quello del rispetto sostanziale e non solo formale delle previsioni del piano industriale.

 

MONTEZEMOLO VIGNETTA

Proprio per questo sotto la lente è finita quella perizia del settembre 2015 con effetto retroattivo a gennaio. È prevedibile che, se si andrà a processo, lo scontro su quelle cifre, sulla loro interpretazione e sui loro effetti – per quanto complesso e di difficile spiegazione – sarà al calor bianco e diventerà nodale per decidere l’esito dell’eventuale dibattimento, facendo scuola dal punto di vista della giurisprudenza penale societaria.

 

Già, i conti. Dal 2009 Alitalia ha sempre volato in “profondo rosso”: l’era Colaninno e “capitani coraggiosi” si chiuse nel 2014 con 1 miliardo 992 milioni di perdite. Ma nemmeno Midco ed Etihad riuscirono a risollevare la situazione: perdite per 199,1 milioni nel 2015, per altri 492 milioni l’anno dopo e per altri 203 nei primi due mesi del 2017. Il tutto a fronte di un conferimento iniziale di capitale da 850 milioni e di due prestiti ponte per 1,3 miliardi circa. Ancora oggi la compagnia brucia un milione al giorno e si regge solo sui prestiti-ponte dello Stato.

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…