NEMMENO LA MORTE DI TRE FIGLI SMUOVE IL CUORE DI UN TERRORISTA – ISMAIL HANIYEH VIVE TRANQUILLO TRA LUSSI E SIGNORINE IN QATAR, MENTRE LA SUA FAMIGLIA COMBATTE A GAZA E VIENE DECIMATA: I SUOI TRE FIGLI SONO STATI FATTI FUORI IN UN ATTACCO ISRAELIANO – UCCISO A RAFAH IL TERRORISTA NASSER, RESPONSABILE DEI FINANZIAMENTI DI HAMAS - I NEGOZIATI PER LA TREGUA SONO FERMI. HAMAS NON RIESCE A RINTRACCIARE GRAN PARTE DEI 129 OSTAGGI: SECONDO IL "WSJ" PROBABILMENTE SONO QUASI TUTTI MORTI…
Doha, Qatar. Il momento in cui il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh apprende la notizia dell’uccisione dei tre figli a Gaza. Chissà come ci si sente a essere responsabili della morte dei propri figli. pic.twitter.com/Dh6UtLuHZh
— Marco Fattorini (@MarcoFattorini) April 10, 2024
WSJ, 'SI TEME GRAN PARTE DEGLI OSTAGGI A GAZA SIANO MORTI'
I FIGLI DI ISMAIL HANIYEH UCCISI A GAZA
(ANSA) - Funzionari americani hanno riferito al Wall Street Journal di temere che gran parte degli ostaggi israeliani tenuti ancora prigionieri da Hamas a Gaza siano morti. Il report arriva nel mezzo dei colloqui per un accordo sulla tregua, con alcune fonti di Hamas che nei giorni scorsi hanno indicato di non essere in grado di rintracciare i 40 ostaggi vivi che Israele chiede nelle trattative. Si ritiene che a Gaza siano rimasti 129 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre. L'Idf ha confermato la morte di 34 di questi ma, scrive il Wsj, "funzionari israeliani e americani stimano in privato che il numero di morti potrebbe essere molto più alto"
WALLA,NETANYAHU NON INFORMATO PER L' ATTACCO AI FIGLI DI HANIYEH
(ANSA) - Il premier Benyamin Netanyahu non è stato messo al corrente dell'attacco in cui sono stati uccisi a Gaza 3 dei figli del leader di Hamas Ismail Haniyeh e non lo ha approvato. Lo ha riferito una fonte ufficiale al sito israeliano Walla. Secondo questa fonte, l'attacco è stato giustificato dall'Idf e dallo Shin Bet come "una mossa tattica" visto il ruolo dei figli di Haniyeh come operativi di Hamas e, per uno di loro, come comandante di una cellula delle Brigate Qassam, ala militare della fazione. La tv Kan ha inoltre riferito che neanche il Gabinetto di guerra israeliano non aveva discusso dell'operazione.
ISRAELE,UCCISO TERRORISTA NASSER, FINANZIAVA HAMAS A RAFAH
(ANSA) - L'esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso il terrorista Nasser Yakob Jabber Nasser. "Nell'ambito delle sue attività nell'ala militare di Hamas, è stato responsabile del finanziamento di una parte significativa delle attività militari di Hamas a Rafah", afferma il portavoce militare secondo cui Nasser "lo scorso dicembre ha trasferito centinaia di migliaia di dollari ad Hamas per le sue attività militari". La stessa fonte ha ricordato che sono stati "eliminati terroristi nell'area di Suyaia nel nord della Striscia". (ANSA).
COLPO AL LEADER DI HAMAS
Estratto dell’articolo di Fabiana Magrì per “La Stampa”
Finiti nel mirino dell'esercito di Israele e della sua intelligence militare come una qualsiasi cellula di terroristi attiva nel centro della Striscia, i «tre agenti dell'ala militare di Hamas» eliminati ieri da Tsahal avevano tutti lo stesso cognome. Amir, Hazem e Mohammed erano i figli di Ismail Haniyeh, capo dell'ufficio politico della fazione palestinese.
proteste contro il governo di benjamin netanyahu in israele 18
L'attacco aereo israeliano che li ha uccisi è stato lanciato sul campo profughi di Al-Shati, nella City. Il leader di Hamas, che risiede a Doha, dove l'ha raggiunto la notizia, ha ringraziato Dio «per l'onore che ci ha concesso con il martirio dei miei tre figli e di alcuni nipoti». Secondo i media, si tratta di Amal, figlia di Hazem. E Khaled e Razan, figli di Amir.
Haniyeh ha detto al canale qatariota Al Jazeera che la sua famiglia era in visita ai parenti per l'Eid al-Fitr, quando sono stati presi di mira.
I primi messaggi di condoglianze sono arrivati dalla leadership turca – il presidente Recep Tayyip Erdogan, il ministro degli esteri Hakan Fidan e il capo dell'intelligence Ibrahim Kalin –, dallo sceicco Mohammed bin Abdurrahman Al-Thani primo ministro del Qatar e dal presidente dell'Anp, Abu Mazen.
Haniyeh ha denunciato «la brutalità di Israele» che dall'inizio del conflitto ha causato la morte di quasi 60 membri della sua famiglia. Scegliendo di rimanere «con la nostra gente a Gaza» e di non lasciare la Striscia, sono «diventati martiri, come tutto il popolo palestinese».
Nel lutto, il leader di Hamas, criticato dai rari detrattori pubblici per vivere a Doha al riparo dalla guerra e nell'agiatezza dell'emirato arabo, ha colto l'opportunità di presentarsi al cospetto di «tutte le famiglie dei residenti di Gaza» che «hanno pagato un prezzo pesante con il sangue dei loro figli» come «uno di loro». E ha disilluso Israele: «Ciò che il nemico non è riuscito a ottenere attraverso l'uccisione, la distruzione e l'annientamento, non lo riscuoterà nei negoziati».
Ali Khamenei Ismail Haniyeh e due leader di hamas
Negoziati che, in ogni caso, sembrano fermi al palo dopo la dichiarazione di Hamas […] di non essere al momento in grado di rintracciare 40 ostaggi israeliani che corrispondano ai criteri necessari per avviare la prima fase di un'intesa. Cioè che siano donne, uomini anziani e malati ma tutti vivi.
TRE FIGLI DI HANIYEH, IL CAPO DI HAMAS, SONO STATI UCCISI A GAZA. COSA CAMBIA PER I NEGOZIATI
Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”
[…] Ismail Haniyeh […] lavora dietro le quinte per assicurarsi la sopravvivenza del gruppo, ha chiesto incontri con l’Autorità nazionale palestinese (Anp) guidata da Fatah – con cui Hamas non è mai andato d’accordo – perché se davvero, dopo la fine della guerra, a Gaza verrà insediato un governo dell’Anp, è questo il canale per rimanere nella Striscia.
Haniyeh ha organizzato il 7 ottobre assieme agli altri capi di Hamas, e studia il modo per rimanere nella Striscia e ripeterlo. Ha però una visione diversa rispetto a quella di Yahya Sinwar, il leader rimasto a Gaza che, secondo l’intelligence israeliana si trova nascosto a sud, circondato da ostaggi israeliani, e che crede sia il momento di continuare a combattere, senza compromessi.
Il gruppo continua a rifiutare le proposte di un accordo, il piano avanzato dagli Stati Uniti prevede il ritorno in Israele di quaranta sequestrati, ma Hamas dice di averne perso traccia. Gli ostaggi sono il capitale che i terroristi si tengono stretti per fare pressione su Israele, e rimanere al potere. C’è una cosa su cui gli israeliani sono d’accordo: uno degli obiettivi di questi mesi di conflitto con un numero di vittime senza precedenti, con una devastazione incalcolabile, è l’eliminazione di Hamas. Non esiste una data per l’operazione a Rafah, l’ultima città della Striscia, ma nessuno, dal premier Netanyahu al ministro della Difesa Gallant, dal ministro del gabinetto di guerra Gantz al leader d’opposizione Lapid, esclude l’invasione per arrivare all’ultimo battaglione di terroristi rimasto.