italia in bolletta

ITALIA IN BOLLETTA - IL CARO ENERGIA FA DUE MILIONI DI POVERI – IN MAGGIORANZA SONO DONNE, VIVONO PER LO PIÙ ISOLATI, SONO IN LARGA PARTE ANZIANI E SCONTANO UNA SCARSA INTERAZIONE SOCIALE E SOPRATTUTTO POCA INFORMAZIONE VERSO LE OPPORTUNITÀ DEI BONUS – LA CGIL: “LE CONDIZIONI DI DISAGIO ENERGETICO NON COINCIDONO CON LE TRADIZIONALI DISPARITÀ NORD-SUD MA INTERESSANO ANCHE LE AREE PIÙ RICCHE DEL PAESE…”

Da lastampa.it

 

italia in bolletta

Vivono da soli (ed in maggioranza sono donne) per lo più isolati, sono in larga parte anziani e scontano una scarsa interazione sociale e soprattutto poca informazione verso le opportunità dei bonus ed una limitata conoscenza del dibattito sui temi energetici. Sono i «poveri energetici»: 2,2 milioni in tutto stando ai dati del 2021, ovvero l’8,5% della popolazione.

 

«I poveri energetici sono coloro che si trovano in condizione di difficoltà ad acquistare un paniere minimo di servizi energetici o sono vincolati a un’eccessiva distrazione di risorse famigliari, con effetti sul mantenimento di uno standard di vita dignitoso, sulla salute delle persone e il loro benessere» spiega Serena Rugiero, responsabile dell’Area energia e sviluppo della Fondazione Di Vittorio che ha curato uno studio per conto dello Spi Cgil per cercare di tracciare un profilo di questi soggetti messi alle corde dal caro energia.

 

Al fianco dei poveri ci sono poi i «vulnerabili energetici», ovvero di quei nuclei che, oltre alla condizione di disagio economico potenziale, sono anche esposti a una situazione di fragilità per via di un’abitazione non efficentata. «La povertà energetica è una emergenza nazionale» sottolinea Rugiero notando come le condizioni di disagio economico ed energetico non coincidono con le tradizionali disparità Nord-Sud ma interessano anche le aree più ricche del Paese.

italia in bolletta elettricità gas

 

Per scattare una fotografia del fenomeno lo Spi Cgil, attraverso le sue strutture territoriali, ha promosso e condotto una indagine focalizzata sulle aree periferiche ed ultra-periferiche dell’Italia, finora mai prese in considerazione selezionandole con una procedura casuale, in modo da mettere in relazione il fenomeno della povertà energetica con le altre disparità legate alla sanità ed alla scuola.

 

Chi sono, dove vivono

Dagli oltre 820 questionari raccolti nel secondo semestre 2021 emerge innanzitutto che tra i «poveri energetici» c’è una fetta importante di vedovi (31%), che vivono in nuclei di uno (25,2%) o al massimo due componenti (45,8%), con una quota prevalente di donne (61,4%). Anche il titolo di studio è un indicatore significativo: tra i «poveri» e i «vulnerabili» è infatti particolarmente diffusa la licenza elementare (42%). Il 30% ha la licenza media, il 19% un diploma di scuola superiore, appena il 4% ha la laurea, mentre il restate 10% non ha conseguito alcun titolo.

 

La media nazionale fissa al 10,9 i poveri energetici ed al 5,3% i vulnerabili. Nel Nord Ovest i poveri sono il 10,1% e i vulnerabili il 7,6, rispettivamente 2,1% e 7,4% nel Nord Est, 12,3 e 2,7% al Centro, 21,1 e 4,8% al Sud e 13,2 e 5,1% nelle Isole. Per fare un paragone i poveri economici in senso stretto vanno invece dal 12,7% del Nord Ovest al 31,8% del Sud.

bolletta elettrica gas

 

Alla condizione di povertà energetica si associano più frequentemente rispetto agli altri gruppi l’assenza della casa di proprietà, il vivere in abitazioni mono o bifamiliari cielo/terra, o in alloggi di dimensioni ridotte. L’80,7% dei poveri ed il 77,7% dei vulnerabili energetici abita in una casa costruita prima del 1970, a differenza dei nuclei familiari in condizioni di non disagio (42), ma anche dei poveri (41,3) e dei vulnerabili esclusivamente economici (44,3). Le spese di efficientamento energetico degli edifici tanto in voga in questi anni sono state affrontate da circa il 65% degli intervistati, percentuale che però scende drasticamente tra i vulnerabili (35%) e tra i poveri (25%).

 

Come si riscaldano

L’indagine rivela poi che questi ultimi si riscaldano prevalentemente con il camino tradizionale a legna o con gas e gasolio, mentre le tipologie di riscaldamento legate alle energie rinnovabili sono praticamente assenti, con una quota di appena il 3,4% di pannelli solari ed il 2,1% di impianti fotovoltaici. Non solo ma più di 10 nuclei familiari su 100 (tra i poveri e i vulnerabili energetici) dichiara di non usufruire di un impianto di riscaldamento.

 

costi sulla bolletta

Quanto spendono

La spesa per la bolletta energetica risulta piuttosto omogenea tra gli intervistati, con una media di circa 650 euro per anno con differenze piuttosto contenute tra classi socio-economiche: la spesa media oscilla tra i 598 euro per anno (sostenuti dagli intervistati in condizioni di vulnerabilità economica in senso stretto) ed i 684 euro sostenuti dagli intervistati classificati non in condizione di disagio economico.

 

La spesa media per l’elettricità sostenuta dalle altre tre classi è piuttosto in linea con questi valori (620 euro/anno per i poveri energetici, 672 per i vulnerabili energetici e 648 per i poveri economici in senso stretto). Al contrario, le spese medie per il riscaldamento dell’abitazione di residenza sono più eterogenee tra gli intervistati, con una spesa media che si attesta, nell’intero campione, intorno ai 900 euro per anno.

 

Bonus, questi sconosciuti

rincari in bolletta

I poveri energetici potrebbero accedere ai bonus energetici, ma meno di 2 su 10 (18,5%) dichiarano di averlo ricevuto, con una incidenza lievemente maggiore tra i poveri esclusivamente economici rispetto ai poveri energetici. Tra i vulnerabili l’incidenza si riduce invece notevolmente e tocca appena il 2,6%. Perché così pochi? Perché più di 5 intervistati su 10 al momento del sondaggio non erano a conoscenza di questa opportunità. Mentre chi sapeva degli aiuti e non ha fatto domanda ha dovuto rinunciare sia per mancanza di requisiti reddituali (21,1%) sia a causa delle procedure troppo complesse e scoraggianti (17,5%) e per un altro 8,8% a causa dell’esiguità degli importi messi loro a disposizione.

bolletta

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI