UCCI UCCI STA SLOGGIANDO CASTELLUCCI - L’11 GENNAIO ARRIVERÀ LA SENTENZA SUL CASO DEL BUS PRECIPITATO DAL VIADOTTO SULLA NAPOLI-CANOSA, IL 28 LUGLIO 2013, CHE FECE 40 MORTI E 29 FERITI - PER CASTELLUCCI E ALTRI DIRIGENTI DI AUTOSTRADE LA PROCURA HA CHIESTO 10 ANNI: SONO CONSIDERATI RESPONSABILI DEL CATTIVO STATO DI MANUTENZIONE DEL VIADOTTO…
Maurizio Tortorella per “la Verità”
Due giorni fa Fabio Cerchiai ha annunciato l'intenzione di lasciare la presidenza di Autostrade per l' Italia, la società della famiglia Benetton che gestisce 3.000 chilometri della rete. Prima di lui, a fine novembre, aveva comunicato il suo addio l' amministratore delegato, Giovanni Castellucci.
Cerchiai ha 74 anni, ma Castellucci ne ha soltanto 59. Due giorni fa, il consiglio d'amministrazione di Autostrade ha spiegato che le dimissioni avvengono «alla luce della nuova dimensione e complessità raggiunta dal Gruppo Atlantia, a seguito del perfezionamento dell' acquisizione di Abertis» e che si inseriscono «in un ripensamento della governance».
INCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINO
C'è da chiedersi se in realtà la doppia uscita sia in qualche modo da collegare al disastro del ponte Morandi di Genova, crollato il 14 agosto con i suoi 43 morti, e all' inchiesta che è seguita. Castelluci è tra i 20 indagati per omicidio plurimo colposo, omicidio stradale, disastro e attentato alla sicurezza dei trasporti. Per quanto grave, quel procedimento è però ancora lontano dalla stessa richiesta di rinvio a giudizio.
GIOVANNI CASTELLUCCI E FABIO CERCHIAI
Ma la causa delle dimissioni potrebbe essere un'altra, e sempre di tipo giudiziario: una sentenza che i vertici di Autostrade attendono con qualche apprensione per l' 11 gennaio. Quel giorno, il tribunale di Avellino dovrebbe chiudere il processo per i 40 morti e i 29 feriti dell' autobus che il 28 luglio 2013 precipitò da un viadotto a Monteforte Irpino, lungo la A16 Napoli-Canosa, gestita da Autostrade. Il pullman, privo di revisione, era impazzito per un guasto ai freni e aveva sfondato la barriera di new-jersey.
INCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINO
Tra i 15 imputati di Avellino, accusati a vario titolo di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e falso in atto pubblico, ci sono il titolare dell' agenzia che aveva noleggiato il mezzo e i due funzionari della revisione che avevano certificato controlli mai avvenuti: per il primo, in ottobre, il procuratore Rosario Cantelmo ha chiesto la pena più dura, 12 anni di reclusione; per i secondi si è fermato a 9 e 6 anni.
Ma tra gli imputati c'è anche Castellucci con altri dirigenti di Autostrade. Per loro, la Procura ha chiesto una condanna più dura: 10 anni. L' accusa crede siano responsabili del cattivo stato di manutenzione del viadotto: le barriere in cemento che avrebbero dovuto assorbire l' urto del bus, evitando di farlo precipitare per 30 metri, non erano fissate a terra.
INCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINO
I bulloni che avrebbero dovuto bloccarle erano vecchi, arrugginiti, marci. Il disastro non si sarebbe verificato, ha sostenuto la Procura, se solo «fossero state compiute le attività per le quali Autostrade è retribuita dai pedaggi, e dunque anche da quelle 40 persone che a causa della scorretta manutenzione sono volate giù».
Le udienze avanzano veloci. In quella di ieri gli avvocati di Aspi hanno replicato che la barriera «era installata secondo le più stringenti norme di sicurezza»; in quella del 21 dicembre parlerà il difensore di Castellucci, l' ex ministro della Giustizia Paola Severino. Malgrado tanta difesa, in tribunale tira aria negativa, almeno in primo grado. Il Codice civile prevede la decadenza per l' amministratore di società per azioni condannato all' interdizione dai pubblici uffici. È ipotizzabile sia anche per questo se Castellucci ha preferito ritirarsi precocemente da Autostrade?
INCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINO INCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINO INCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINO INCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINO GIOVANNI CASTELLUCCI E FABIO CERCHIAI