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STRADE INSANGUINATE – UN MAROCCHINO SOTTO EFFETTO DI ALCOL E DROGA TRAVOLGE UN’AUTO E UCCIDE UNA RAGAZZA DI 23 ANNI E LA UCCIDE A L’AQUILA: SU DI LUI PENDEVA UN ORDINE DI ESPULSIONE DA TEMPO, MA GRAZIE A UN RICORSO IN CASSAZIONE ERA RIMASTO IN ITALIA – DOPO UN SORPASSO A TUTTA VELOCITÀ HA INVASO LA CORSIA OPPOSTA E PRESO IN PIENO LA MACCHINA DOVE LEI VIAGGIAVA CON IL FIDANZATO - TRA I SOCCORRITORI LO ZIO VIGILE DEL FUOCO
Clarida Salvatori per il “Corriere della Sera"
l'incidente in cui ha perso la vita sara sforza
Il suo sogno di diventare estetista e di aprire un centro specializzato con il fidanzato Alessio si è infranto al chilometro 126 della via Tiburtina, nel secondo giorno del nuovo anno. Per mano di un suo coetaneo che guidava sotto l' effetto di alcol e droga. Un giovane marocchino su cui pendeva da tempo un ordine di espulsione dal nostro Paese, ma che grazie ad un ricorso in Cassazione, presentato dall' avvocato che lo assiste, era rimasto in Italia.
I protagonisti di questa storia sono tre. Sara Sforza, 23enne di Aielli (in provincia dell' Aquila), morta sulla sua Renault Twingo nell' incidente avvenuto alle 17 di giovedì nel tratto marsicano della strada statale 17, nelle vicinanze di Celano. Alessio Vergari, 31 anni, il fidanzato di Sara: viaggiava in macchina con lei, sul sedile del passeggero.
È rimasto gravemente ferito ed è stato ricoverato all' ospedale di Avezzano, dove ieri è stato sottoposto a controlli per un forte trauma cranico e ad un intervento chirurgico per ridurre la frattura di un braccio. Infine c' è Y. A., marocchino 25enne: dalle ricostruzioni dei carabinieri della Compagnia di Avezzano, che indagano sull' incidente, è stato lui a causare il violento schianto, azzardando con la sua Alfa Romeo 159 (che procedeva in senso opposto all' auto dei due giovani) un sorpasso non consentito in un tratto dalla visibilità ridotta e con la doppia striscia sull' asfalto, a segnalare che una manovra del genere in quel punto è vietata. A velocità sostenuta l' Alfa 159 ha invaso la corsia opposta, finendo contro la macchina di Sara e Alessio.
Ma non è stata la solita imprudenza o leggerezza al volante, oppure una tragica fatalità, a causare la tragedia che ha scosso tutta la comunità di Aielli, paese di 1.500 anime vicino ad Avezzano, che ha annullato tutti gli appuntamenti in programma per i festeggiamenti dell' Epifania, dove Sara e la sua famiglia (papà Fabio, commerciante, mamma Domenica e la sorella Silvia) sono molto conosciuti. Sottoposto agli esami di rito, il marocchino, già noto alla forze dell' ordine proprio per questioni legate all' uso di stupefacenti, è risultato positivo ai test dell' alcol e della droga, con tassi al di sopra di quanto consentito dai limiti di legge.
Una circostanza, questa, che ha immediatamente sollevato polemiche, e non solo tra chi conosceva la ragazza rimasta uccisa. Su «Change.org» è stata infatti lanciata una petizione, «Giustizia per Sara», che nella serata di ieri aveva quasi raggiunto le cinquemila firme richieste, da inviare poi al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per chiedere l' arresto del giovane marocchino, che è indagato con l' ipotesi di reato di omicidio stradale, ma libero e ricoverato all' ospedale dell' Aquila per i traumi riportati nello scontro.
Il procuratore incaricato delle indagini, Andrea Paladino, per ora non ha firmato alcuna ordinanza di custodia in carcere o ai domiciliari per Y.A., non ritenendo che esistano i presupposti, così come non ha ancora disposto il rilascio della salma di Sara.
Una decisione è attesa per oggi: se il corpo verrà restituito alla famiglia e se non verrà sottoposto all' autopsia, domani si potranno tenere i funerali dell' estetista. Nell' incidente è rimasta coinvolta anche una terza auto. La statale è stata bloccata e il traffico nella zona è impazzito. La scena che si è parata davanti agli occhi dei soccorritori è stata terribile. Tra i primi ad accorrere sono stati lo zio vigile del fuoco di Sara, in turno quando è arrivata la telefonata del soccorso, e la moglie di quest' ultimo, che si è trovata davanti la scena straziante dopo aver lasciato i suoi pazienti in ospedale e che ha cercato di rianimare la nipote in tutti i modi. Ma per lei non c' era più niente da fare. E anche i sanitari dell' ambulanza del 118 non hanno potuto che constatarne il decesso.
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