franco gabrielli

“CARO GABRIELLI, IL PROBLEMA NON È CHI HA DATO LA NOTIZIA SUL DOSSIER DEI “PUTINIANI D’ITALIA”, IL PROBLEMA È CHE ESISTE IL DOSSIER” - MARIO GIORDANO: “È NORMALE CHE IN UN PAESE DEMOCRATICO I SERVIZI SEGRETI STILINO LISTE DI PERSONE COLPEVOLI SOLO DI CRITICARE DRAGHI?” - E POI LO SFOTTO': "LEI NON SBAGLIA MAI NULLA, COME QUANDO NEL 2015 ERA PREFETTO DI ROMA E LE ORGANIZZARONO SOTTO GLI OCCHI QUEI FUNERALI SHOW DEI CASAMONICA. E NESSUNO OSO' FARGLIENE UNA COLPA..."

CARO GABRIELLI, LA GRANA È IL REPORT NON I GIORNALI

Mario Giordano per “La Verità”

 

mario giordano durante fuori dal coro 8

Caro Franco Gabrielli, caro sottosegretario e «autorità delegata alla sicurezza pubblica», le scrivo questa cartolina con un po' di timore. Tutti me lo sconsigliano. «Lascia stare», dicono.

 

All'uomo che gestisce per conto del governo i servizi segreti italiani, già capo della Polizia, già direttore del Sisde e dell'Aisi, già prefetto dell'Aquila, prefetto di Roma e capo della Protezione civile, non si possono che rivolgere complimenti e riveriti omaggi. Nonostante le sue origini toscane possano far pensare a una sua capacità innata di apprezzare la schiettezza, gli amici cari mi suggeriscono di non sperimentare sulla mia pelle se questi tratti le siano rimasti attaccati dopo la lunga immersione negli apparati.

 

ELISABETTA BELLONI FRANCO GABRIELLI

Perciò, bando alla schiettezza, rinuncio a ogni sincerità, e la dico che per lei ho solo stima. Lei non ha mai sbagliato nulla. Mai. Anche quando, per dire, nel 2015 era prefetto di Roma e le organizzarono sotto gli occhi quei funerali show dei Casamonica con le carrozze, la musica del Padrino e gli elicotteri che spargevano petali di rosa. Fu colpa del clima di Ferragosto, della distrazione di qualche ufficio, delle informazioni insufficienti, colpa di chi aveva permesso a un elicottero di volare sui cieli della Capitale impunemente per omaggiare un boss. «È accaduto qualcosa che non doveva accadere», disse lei.

 

SALVINI GABRIELLI

Ma nessuno, ovviamente, osò fargliene una colpa. In fondo lei era solo il prefetto, il massimo rappresentante dello Stato, mentre lo Stato veniva umiliato: che poteva farci?

Un'altra dote che tutti le riconoscono è la sua moderazione nelle esternazioni.

Si fatica a trovare qualche sua frase fuori posto.

 

Sì, una volta, per esempio, se la prese con gli aquiliani rei di non «aver reagito» abbastanza bene al terremoto e loro non ne furono felici. Ma si sa, questi abruzzesi sono permalosi. E poi, da capo della Polizia, attaccò Matteo Salvini che da ministro dell'Interno osava indossare qualche volta le maglie della Polizia.

gabrielli

 

Certo: per farlo ha aspettato che Salvini non fosse più ministro, ma sono certo che non è per mancanza di coraggio. Macché. È solo che finché Salvini era al Viminale non le veniva in mente di criticarlo. Proprio non le veniva. Può essere una colpa?

 

Ma proprio perché lei è così bravo, mi domando: chi diavolo gliel'ha fatto fare di organizzare la conferenza stampa di venerdì? Come le è saltato in mente di presentarsi a dire «non c'è un dossier sui filo russi» tenendo in mano il suddetto dossier?

 

Come pensa di poter essere ancora credibile se il documento che non doveva esistere, esiste a tal punto che viene contestualmente desegretato? Come pensa di poter tranquillizzare gli italiani se si viene a sapere che di documenti segreti per altro non ce n'era solo uno ma addirittura quattro? È normale che in un Paese democratico i servizi segreti stilino liste di persone colpevoli solo di criticare Draghi?

 

SALVINI GABRIELLI

Lei, caro Gabrielli, ha detto che verranno puniti i colpevoli della fuga di notizia. Le scrivo per questa cartolina per pregarla di non farlo: il problema infatti non è chi ha dato la notizia sul dossier, il problema è che esiste il dossier. Anzi, senza la fuga di notizie non sapremmo quanto rischiano la nostra libertà e la democrazia nelle mani di persone come lei.

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...