ARIDATECE GHEDDAFI! L'ISIS SCONFIGGE LE TRUPPE SALAFITE E CONQUISTA SIRTE, LA CITTÀ SIMBOLO DEL POTERE DELL’EX RAIS - CREATO SUL POSTO UN “EMIRATO” CON CORTE ISLAMICA E SHARIA - IL GOVERNO DI TOBRUK CHIEDE ALLA LEGA ARABA DI COLPIRE I JIHADISTI
P.G.B. per “la Repubblica”
Corte islamica e sharia, classi separate per maschi e femmine e un nuovo regime fiscale: la città simbolo del potere di Muhammar Gheddafi, Sirte, il capoluogo beduino in cui nacque il rais, è diventata un emirato dello Stato islamico. Sconfitti i rivali salafiti che la governavano, una dozzina dei quali sono stati decapitati e crocifissi come monito ai civili, i miliziani fedeli ad Al Baghdadi hanno preso definitivamente il controllo della città sostituendone l' organizzazione amministrativa.
E mentre lo Stato islamico avanza sul campo, i tagliagole jihadisti lanciano nuove minacce web all' Italia: «La Libia è la porta per arrivare fino a Roma», titola l' ultima campagna del terrore su Twitter accompagnata da una serie di fotomontaggi che mostrano la capitale italiana in fiamme tra le bandiere nere del califfato. Propaganda, ma i toni sono un' elegia cantata per riscaldare i cuori dei giovani: «Le armi ottomane hanno accerchiato Roma dopo avere conquistato la Libia a sud dell' Italia. Chi vuole prendere Roma e l' Andalusia deve cominciare dalla Libia», avverte nel tweet un combattente dell' Is.
Secondo il quotidiano al Wasat membri armati dell' Is sono entrati nei negozi, nelle officine e nelle fabbriche reimmatricolandoli con documenti timbrati dal nuovo emirato e imponendo le loro tasse. Dopo aver chiuso il tribunale, sostituendolo con una Corte islamica che applicherà la Sharia, hanno distribuito volantini con il calendario liturgico e l' elenco delle disposizioni religiose da seguire. E l' Ufficio per l' educazione dell' Is ha imposto anche un nuovo programma scolastico e ha stabilito la separazione tra studenti e studentesse nelle classi e nelle università.
Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti hanno già condannato l' Is per le stragi e le violenze imposte a Sirte, mentre il governo di Tobruk chiede alla Lega araba di colpire militarmente i miliziani islamisti ed esorta il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a revocare il divieto di fornire armi all' esercito libico, un divieto imposto dopo la caduta di Gheddafi.
Il capo delle forze armate del governo ufficiale di Tobruk, il generale Khalifa Haftar, ribadisce che l' esercito fedele al governo non dispone di armi a sufficienza per contrastare i jihadisti dello Stato islamico a Sirte. Secondo il leader dei Fratelli musulmani libici Bashir al Kubti, invece, le notizie da Sirte sono state volutamente esagerate proprio per giustificare un intervento straniero in Libia.