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TIRANA E MOLLA – IL TRASFERIMENTO DEI MIGRANTI NEI CPR IN ALBANIA, GESTITI DALL’ITALIA, RISCHIA DI DURARE POCO – A PESARE E' LA SENTENZA DELLA CORTE UE CHE IMPEDISCE I RIMPATRI NEI PAESI GIUDICATI “NON SICURI”. E LA LISTA EUROPEA È DIVERSA DA QUELLA ITALIANA, CHE INCLUDE PAESI COME TUNISIA, L’EGITTO O IL BANGLADESH DAI QUALI ARRIVA LA MAGGIOR PARTE DEI RICHIEDENTI ASILO: IN PRATICA QUASI NESSUNO DEI MIGRANTI POTRÀ ESSERE RINCHIUSO IN ALBANIA. E DOVRÀ ESSERE RIPORTATO IN ITALIA – NON È L’UNICO NODO CHE RISCHIA DI FAR SALTARE TUTTO...

https://www.repubblica.it/politica/2024/10/13/news/centri_migranti_albania_piano_lampedusa-423552064/

Estratto dell’articolo di Viola Giannoli per “la Repubblica”

 

CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

[…] Il governo […] tira dritto sull’operazione Albania, sbandierata per mesi, che rischia però d’inabissarsi a poche miglia dal via. Il primo viaggio della nave di migranti attraverso lo Ionio e l’Adriatico potrebbe rivelarsi un flop. E il pericolo per l’esecutivo non è solo di ritrovarsi vuoti quei centri che costeranno quasi un miliardo in cinque anni, ma pure di assistere a una denuncia per danno erariale alla Corte dei Conti.

 

[…] La nave della Marina militare da 300 posti potrebbe salpare oggi stesso e comunque stazionare a partire da domattina a una ventina di miglia dalle coste di Lampedusa. Sull’imbarcazione verranno fatti salire tutti i migranti soccorsi nelle prossime ore dalla Guardia costiera in acque internazionali ma in zona Sar italiana. […]

CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

 

Lì sopra verrà effettuato un primo screening per escludere donne, minori, persone torturate, malati che saranno fatti scendere a Lampedusa e da qui immessi nel normale circuito di accoglienza in attesa che la loro richiesta di asilo venga vagliata dalle commissioni territoriali.[…] Gli uomini adulti dei quali, già a bordo, verrà accertata dai mediatori culturali del Viminale la provenienza da uno dei 22 Paesi ritenuti sicuri dalla lista ritoccata proprio quest’anno dalla Farnesina saranno portati fuori dall’Italia. E qui torniamo ai tempi, e alla corsa: la prima partenza della mega nave è stata immaginata per mercoledì.

 

Una volta arrivati al porto di Schengjin, nel nord dell’Albania vicino al confine con il Montenegro, i migranti residui verranno fatti scendere e sottoposti nell’hotspot a un secondo screening di controllo più approfondito. Saranno poi trasferiti a Gjader, un ex sito dell’Aeronautica albanese a una ventina di chilometri verso l’interno, dove si trovano tre strutture consegnate solo il 9 ottobre al ministero dell’Interno italiano per il collaudo: un centro per il trattenimento dei richiedenti asilo da 880 posti (di cui a oggi sono pronti solo 400, meno della metà), un Cpr da 144 posti e un piccolo penitenziario da 20 posti.

 

CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

È qui […] qui che il piano Albania si scontra con la sentenza emessa il 4 ottobre dalla Corte di giustizia europea che mina le fondamenta dell’intero accordo rendendolo, nella sostanza, inapplicabile. Quel che i giudici di Lussemburgo dicono è che un Paese, per essere definito sicuro, non deve ricorrere «alla persecuzione, alla tortura o ad altri trattamenti inumani» in ogni sua zona e per qualsiasi persona. Un criterio ben diverso da quello della Farnesina che ora costringe l’Italia a rivedere del tutto la sua lista tagliando fuori, ad esempio, la Tunisia, l’Egitto o il Bangladesh dai quali arriva la maggior parte dei richiedenti asilo.

 

CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

In pratica giusto i capoverdiani resterebbero reclusi in Albania, prima del loro rapido rimpatrio. Se i giudici, allertati a decidere già nel prossimo fine settimana, si conformeranno alla sentenza europea — come appare inevitabile, e come è già accaduto a Palermo dove sono state appena respinte alcune richieste di convalida per il trattenimento di cittadini tunisini — praticamente nessuno dei migranti potrà essere rinchiuso in Albania. E dovrà essere riportato in Italia.

 

CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

È il nodo che rischia di far saltare tutto, sottraendo fondamento giuridico all’intera operazione. Non è l’unico. Altri ricorsi potrebbero piovere sulla valutazione della vulnerabilità dei migranti che a bordo della nave hub dovrà necessariamente essere veloce. E, ancora, c’è la spinosa questione della tutela legale con avvocati solo a distanza e collegamenti solo in videoconferenza per le udienze di convalida.

 

 

 

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