carlo maria viganò papa francesco

TERREMOTO IN VATICANO: MONSIGNOR CARLO MARIA VIGANÒ È ACCUSATO DI “SCISMA” – IL DICASTERO PER LA DOTTRINA DELLA FEDE HA CONVOCATO L'EX NUNZIO APOSTOLICO AFFINCHÉ “POSSA PRENDERE NOTA DELLE ACCUSE E DELLE PROVE” – A RENDERLO NOTO È LO STESSO VIGANO’, CHE SUL SUO BLOG RIVENDICA DI NON RICONOSCERE NÉ PAPA FRANCESCO NÉ IL CONCILIO VATICANO II, DEFINITO “IL CANCRO IDEOLOGICO, TEOLOGICO, MORALE E LITURGICO DI CUI LA BERGOGLIANA ‘CHIESA SINODALE’ È NECESSARIA METASTASI”

Estratto dell’articolo di www.repubblica.it

 

carlo maria vigano' 5

Era nell’aria da anni, e ora arriva la formalizzazione giuridica: monsignor Carlo Maria Viganò ha commesso il “delitto di scisma”. Per comunicargli le “accuse” e le “prove” il dicastero vaticano per la Dottrina della Fede lo ha convocato a comparire, “munito di documento di riconoscimento in corso di validità”. A renderlo noto è lo stesso presule, che sul suo blog rivendica di non riconoscere né papa Francesco né il Concilio vaticano II, che definisce “il cancro ideologico, teologico, morale e liturgico di cui la bergogliana “chiesa sinodale” è necessaria metastasi”.

 

Alla macchia da anni

Ormai alla macchia da tempo, monsignor Viganò (omonimo ma non parente di monsignor Dario Edoardo Viganò), 83 anni, ha percorso le tappe della carriera vaticana, arrivando ad essere, sotto Benedetto XVI, Segretario generale del Governatorato e nunzio apostolico negli Stati Uniti. Con l’elezione di Francesco, l’arcivescovo ha moltiplicato accuse e prese di distanza, a volte in sintonia con gli ambienti più conservatori del cattolicesimo Usa, fino ad attaccare apertamente il Papa, sparire dalla circolazione e, da ultimo, come raccontato da Repubblica, avviare il progetto di un eremo, alle porte di Viterbo, che intende accogliere le presunte vittime di “epurazioni bergogliane”.

 

La convocazione all’ex Santo Uffizio

carlo maria vigano' 1

Monsignor Viganò oggi pubblica il testo di una mail con la quale l’ex Santo Uffizio gli notifica un decreto dell’11 giugno, per la comparizione di oggi, 20 giugno. Nel documento, il segretario della sezione disciplinare del dicastero, monsignor Joseph Kennedy, chiede a Viganò di presentarsi in Vaticano affinché “possa prendere nota delle accuse e delle prove circa il delitto di scisma di cui è stato accusato (affermazioni pubbliche delle quali risulta una negazione degli elementi necessari per mantenere la comunione con la Chiesa cattolica: negazione della legittimità di Papa Francesco, rottura della comunione con Lui e rifiuto del Concilio vaticano II”.

 

Il dicastero responsabile dell’ortodossia cattolica rende noto che lo scorso 10 maggio, dopo una “indagine previa superflua”, è stato avviato un “processo extragiudiziale” e chiede a Viganò di nominare un suo avvocato di fiducia e gli notifica che “in difetto, gliene sarà nominato uno di ufficio”.

 

"Cancro e metastasi”

carlo maria vigano' 3

Sul suo blog, monsignor Viganò, che evidentemente non si è presentato, rivendica le proprie posizioni: “Presumo che anche la condanna sia già pronta, visto il processo extragiudiziale”, afferma. “Considero le accuse rivolte nei miei riguardi come un motivo di onore”. Quanto al Concilio vaticano II, “rappresenta il cancro ideologico, teologico, morale e liturgico di cui la bergogliana “chiesa sinodale” è necessaria metastasi”.

 

Vaccini, immigrazione e lgtbq+

PAPA FRANCESCO

In un lungo post nel quale reitera le sue accuse nei confronti di papa Bergoglio (la sua presunta adesione al “globalismo”, la promozione della “immigrazione incontrollata”, la benedizione delle coppie omosessuali e “l’accettazione dell’omosessualismo”, le sue “deliranti encicliche sull’ambiente”, e ancora il fatto che ha consigliato di vaccinarsi durante la pandemia di coronavirus, con “sieri genici sperimentali, che hanno provocato danni gravissimi, decessi e sterilità”, la sua “totale consentaneità con la religione di Davos”

 

carlo maria vigano' 4

[...] poi la politica di apertura alla Cina, “complice la Santa Sede che considera i miliardi di Pechino più importanti della vita e della libertà di migliaia di Cinesi fedeli alla Chiesa Romana”, gli “scandali” e la “corruzione dei vertici della Gerarchia”, un “autoritarismo vaticano” e il fatto che non è stato fatto nulla contro vescovi tedeschi e cinesi “perché la loro azione è coerente con la distruzione della Chiesa, e quindi va dissimulata, minimizzata, tollerata e infine incoraggiata”.

 

Viganò rivendica “di essere in piena comunione con la Chiesa Cattolica Apostolica Romana” ma ripudia “gli errori neomodernisti insiti nel Concilio Vaticano II e nel cosiddetto “magistero postconciliare”, in particolare in materia di collegialità, di ecumenismo, di libertà religiosa, di laicità dello Stato e di liturgia”.

 

L’eredità lefebvriana

PAPA FRANCESCO

Infine, esplicitamente, Viganò si ricollega al più grande scisma degli ultimi decenni, quello dei lefebvriani, incorsi nella sanzione perché in rotta di collisione proprio con le aperture del Concilio vaticano II: “Cinquant’anni fa, in quello stesso Palazzo del Sant’Uffizio, l’Arcivescovo Marcel Lefebvre venne convocato e accusato di scisma per aver rifiutato il Vaticano II. La sua difesa è la mia, le sue parole sono le mie, miei sono i suoi argomenti dinanzi ai quali le Autorità romane non hanno potuto condannarlo per eresia, dovendo aspettare che consacrasse dei Vescovi per avere il pretesto di dichiararlo scismatico e revocargli la scomunica quando ormai era morto. Lo schema si ripete anche dopo che dieci lustri hanno dimostrato la scelta profetica di Mons. Lefebvre”.

carlo maria vigano carlo maria viganocarlo maria vigano' 2

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…