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“LA PROCURA DI ROMA HA DIFFUSO NOTIZIE RISERVATE” - IL DIS HA PRESENTATO UN ESPOSTO ALLA PROCURA DI PERUGIA RIGUARDO LA PUBBLICAZIONE DI INFORMATIVE DELL’AISI SUL QUOTIDIANO “IL DOMANI” SUL CASO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI: “E’ STATA VIOLATA LA LEGGE SUI SERVIZI” – IL COPASIR, SU SPINTA DI FRATELLI D’ITALIA, SENTIRA’ ENTRO FEBBRAIO LO VOI, NEL MIRINO DEL GOVERNO.IL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO HA DETTO CHE IL PROCURATORE HA COMMESSO "UN REATO GRAVISSIMO, RIVELANDO UN SEGRETO DI STATO" SULLA VICENDA DI...
(ANSA) La pubblicazione di informative d'intelligence sul quotidiano Il Domani sono l'oggetto di un esposto che in queste ore viene presentato dal Dis alla procura di Perugia. Secondo quanto apprende l'ANSA da fonti informate, verrebbe segnalata l'ipotesi di violazione dell'articolo 42 comma 8 della legge 124 del 2007, in quanto la procura di Roma in qualità di destinataria delle informative riservate avrebbe dovuto adottare le necessarie cautele per evitarne l'indebita diffusione. Il riferimento è all'informativa dell'Aisi sul caso di Gaetano Caputi, capo di Gabinetto della premier Giorgia Meloni. (ANSA).
LO VOI
Simone Canettieri per “il Foglio” - Estratti
Per una volta saranno i politici a interrogare il magistrato e non viceversa. E questa di per sé sarebbe già una mezza notizia, se poi l’audito dal Copasir si chiama Francesco Lo Voi, procuratore di Roma e titolare dell’ufficio entrato in rotta di collisione con il governo Meloni tutto diventa più croccante.
La convocazione del magistrato, diventato il bersaglio di Fratelli d’Italia e di Palazzo Chigi, è prevista entro febbraio, appena sarà rientrato dalla vacanze alle Mauritius (come svelato dalla Verità). Ufficialmente la sua presenza è stata richiesta per l’inchiesta sulla squadra “Fiore”:
alfredo mantovano al copasir - foto lapresse
(...)
Una richiesta arrivata dopo l’audizione di martedì di Alfredo Mantovano. Il sottosegretario con la delega ai Servizi segreti ha detto, in sintesi, che Lo Voi ha commesso un reato “gravissimo, rivelando un segreto di stato”.
Mantovano si riferiva all’indagine dell’Aisi nei confronti del capo di gabinetto di Giorgia Meloni, Gaetano Caputi. Un fatto svelato dal quotidiano Domani grazie a un documento riservato degli 007 italiani che la procura ha girato a q uel giornale coinvolto in un’inchiesta per violazione di segreto partita da un esposto di Caputi. Una storia ancora molto nebulosa che però ha messo al centro l’ufficio guidato da Lo Voi, che è soprattutto in questo momento accusato di essere una toga rossa, anche se fa parte dell’ala moderata di Magistratura indipendente, dopo l’inchiesta sul rimpatrio del capo della polizia giudiziaria libica Almasri.
giorgia meloni alfredo mantovano
Inchiesta nata da un esposto e girata per competenza al tribunale dei ministri che ha coinvolto la premier Giorgia Meloni, il sottosegretario Alfredo Mantovano, i ministri della Giustizia e dell’Interno, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi. Tutti indagati per peculato e favoreggiamento nei confronti del torturatore libico. Al di là del Guardasigilli per il quale è ipotizzato anche l’omissione d’atti d’ufficio.
Ecco perché l’audizione di Lo Voi rappresenterà un altro tassello dello scontro fra il governo e la Procura di Roma (in mezzo, a dirla tutta, c’è anche il volo di stato tolto al magistrato per rientrare a Palermo da Palazzo Chigi). Tutto dipenderà dalle domande che magari spazieranno dalla “Squadra Fiore” per finire, appunto, con la vicenda Almasri e magari anche con quella che riguarda Caputi. La tensione resta altissima. Meloni da quando è ritornata dal Consiglio europeo di Bruxelles si è messa di lato rispetto alle polemiche, annullando le uscite pubbliche e restando al lavoro sui dossier nel suo ufficio.
Nessuna risposta alle opposizioni che in Parlamento l’hanno accusata di scappare davanti al caso Almasri, inviando i ministri a riferire, e nemmeno una reazione alla nuova iniziativa della Corte penale internazionale. La nuova miccia è una comunicazione giunta per mail ai magistrati dell’Aja, anticipata ieri dall’Avvenire. In questo avviso a puntare il dito contro Meloni, Nordio e Piantedosi (Mantovano non sembra citato) è un cittadino sudanese, vittima assieme alla moglie delle torture del comandante libico, una storia raccontata durante una conferenza stampa con le opposizioni.
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