lamorgese sbarchi

"LAMORGESE E IL PD GOVERNANO IN ITALIA O IN SPAGNA"? - LA LEGA INSORGE PER L'INCONTRO DI IERI AL VIMINALE CON LE ONG - LE ORGANIZZAZIONI HANNO RIBADITO CHE "IL SOCCORSO IN MARE NON PUO' ESSERE MAI NEGOZIABILE" - HANNO CHIESTO ANCHE DI ESSERE RICONOSCIUTE E DI AVERE RESTITUITE LE NAVI SEQUESTRATE - SALVINI ATTACCA...

Fausto Biloslavo per il Giornale

 

INCHIESTA ONG GIORNALISTI

La Ong con i fondatori sotto inchiesta, gli spagnoli che sparano a zero sul governo italiano, Msf che sta mandando una super ammiraglia davanti alla Libia ed i talebani tedeschi dell'accoglienza. Tutti assieme appassionatamente convocati al Viminale dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. E pronti a dettare legge. Tanto che la reazione della Lega non si fa attendere: «Prima la felpa di Letta, poi i colloqui con il Viminale. Ci chiediamo se il Pd e la ministro Lamorgese siano al governo in Italia o in Spagna».

 

luciana lamorgese

All'incontro, di ieri pomeriggio, secondo il comunicato congiunto delle Ong, si è preso atto «dell'apertura al dialogo offerta dalla ministra, ribadendo allo stesso tempo come il soccorso in mare non possa essere mai negoziabile». Lamorgese sognava un nuovo codice di condotta per le Ong, che, al contrario, hanno chiesto di «riconoscere il ruolo delle organizzazioni umanitarie, colpite dalla criminalizzazione, liberando le nostre navi ancora sotto fermo» amministrativo.

 

Nel comunicato ufficiale Lamorgese, sulla difensiva, sottolinea «che una chiave per meglio regolare i flussi migratori e contrastare il traffico di essere umani è certamente rappresentata da un'intensificazione dei corridoi umanitari con la Libia».

 

oscar camps

Ovviamente gli irriducibili dell'accoglienza sparano a zero sulla Guardia costiera di Tripoli «che è il problema». Il governo italiano, però, vuole continuare ad appoggiare i libici per fermare i migranti. «Questa forma di supporto e finanziamento va interrotta il prima possibile» pontificano le Ong. Il massimo di colpo di reni del ministro è la richiesta di coinvolgere i «paesi di riferimento delle Organizzazioni non governative e degli Stati di bandiera delle loro navi» per la redistribuzione dei migranti.

 

migranti a bordo della open arms

La beffa è che al tavolo del Viminale c'era anche Mediterranea fondata da personaggi che sono sotto inchiesta per favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina a Ragusa.

 

Al tavolo era presente pure Open arms, dopo che il fondatore Oscar Camps, al Manifesto di due giorni fa aveva dichiarato sull'incontro con Lamorgese: «Quando si riveste una carica istituzionale si hanno responsabilità importanti che vanno rispettate. Negoziare con le mafie libiche e delegittimare le organizzazioni umanitarie con ogni ostacolo non credo sia etico».

 

migranti si tuffano dalla open arms

Ancora più assurdo l'invito ai talebani dell'accoglienza tedesca come Sea Watch e Sea Eye. Quest'ultima non si è presentata, ma quando la sua nave Sea Eye 4 ha sbarcato la scorsa settimana l'ennesimo carico di migranti a Pozzallo, anziché Palermo, gli «umanitari» hanno dichiarato che «non c'è motivo di dire grazie, perché l'Italia ha appena raggiunto il minimo dopo giorni di inattività».

 

Medici senza frontiere, pezzo grosso all'incontro con Lamorgese, è accusata dalla procura di Trapani di aver puntato nel 2017 ad una «maggiore visibilità pubblica e mediatica, con conseguente incremento della partecipazione - anche economica - dei propri sostenitori dato il costante impiego della nave nei numerosi eventi di soccorso». E adesso ha messo in mare la Geo Barents, che batte bandiera norvegese.

MEDITERRANEA SAVING HUMANS

 

La super ammiraglia delle Ong è in navigazione davanti all'ultimo lembo di Algeria diretta verso la Libia.

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…