haftar

LIBIAMO! IL GENERALE HAFTAR LANCIA L’ATTACCO SU TRIPOLI: “L’ORA E’ SUONATA. RESA INCONDIZIONATA O SARÀ GUERRA” - GLI AEREI DI AL SERRAJ COLPISCONO IL CONVOGLIO - NEL GIORNO DELL'ARRIVO DEL SEGRETARIO GENERALE DELL'ONU, ANTONIO GUTERRES, IL PREMIER SERRAJ DICHIARA LO STATO D’EMERGENZA NELLA CAPITALE

haftar

FRANCESCO SEMPRINI per la Stampa

Libia di nuovo sull’orlo della guerra. Le forze aeree che fanno capo al Governo di accordo nazionale guidato da Fayez al Sarraj hanno colpito un convoglio di mezzi delle unità militari di Khalifa Haftar in una zona a sud di Tripoli. A riferirlo è la Brigata dei rivoluzionari, secondo cui il raid aveva come obiettivo un convoglio che transitava nella zona di Ash Shawyrif, 400 chilometri a sud della capitale.

 

È questa la risposta di Tripoli all’offensiva lanciata dall’uomo forte della Cirenaica nel giorno in cui il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, mette piede in Libia per la sua prima storica visita nel Paese. Una vera e propria dichiarazione di guerra alla quale il presidente Fayez al Sarraj è costretto a dichiarare l’emergenza nazionale e mettere in allerta i caccia, e le unità anti-terrorismo di Misurata si preparano a stroncare l’avanzate delle unità dell’Esercito nazionale libico comandato dal generale.

 

Il messaggio di Haftar: deponete le armi

IL GENERALE HAFTAR

«Eccoci, Tripoli. Eccoci, Tripoli. Eroi, l’ora è suonata, è venuto il momento» del «nostro appuntamento con la conquista», tuona l’uomo forte della Cirenaica in un audio messaggio in cui annuncia l’avvio dell’«Operazione per la liberazione di Tripoli». Nell’audio, postato sulla pagina Facebook dell’Ufficio stampa del Comando generale delle Forze armate libiche, il generale dice anche: «Colui che depone le armi è salvo. Colui che resta a casa è sicuro.

 

al serraj haftar giuseppe conte

Colui che sventola bandiera bianca è in sicurezza». Haftar è ritratto in divisa mentre fa il saluto militare, una posa iconica con la quale vuole sottolineare il carattere autorevole e austero del suo ordine di conquista. «Oggi facciamo tremare la terra sotto i piedi degli ingiusti», ha detto fra l’altro Haftar esortando i propri uomini a «entrare in pace per chi ha voluto la pace». Invita così le milizie di Tripoli ad allearsi con lui e garantisce la sicurezza dei cittadini stranieri.

 

«La sicurezza dei cittadini, i loro beni, i nostri ospiti stranieri di diverse nazionalità, i servizi e le installazioni della capitale sono sotto la vostra responsabilità», dice il generale nel messaggio ai suoi «eroi». L’appello di Haftar alle forze di difesa della capitale cade nel vuoto: il capo delle milizie di Tripoli replica in un messaggio alla tv libica che le sue forze sono «pronte» a «respingere qualsiasi attacco« del generale. Sarraj dichiara lo stato di emergenza mentre le unità antiterrorismo di Misurata sono pronte a presidiare le vie di accesso alla capitale e a intervenire in caso di necessità.

 

 

 

HAFTAR

La vicenda ha messo in allarme tutta la comunità internazionale: Guterres ha esortato le fazioni libiche ad evitare un’escalation per consentire lo svolgimento della conferenza nazionale prevista fra dieci giorni a Ghadames. «Non ci può essere una conferenza nazionale in queste condizioni», ha detto il segretario generale nella punto stampa che era stato programmato proprio da Tripoli nel corso del suo viaggio nel Paese maghrebino. Viaggio che avrebbe dovuto proprio rilanciare gli sforzi del suo inviato, Ghassan Salame, a sostegno della «roadmap» per la stabilizzazione della Libia il cui passaggio chiave sarebbe stata la conferenza nazionale prevista a Ghadames dal 14 al 16 aprile.

 

 

 

MACRON SERRAJ HAFTAR

Il ministro degli Esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi, a Washington per la ministeriale della Nato, segue con attenzione, in stretto contatto con l’Ambasciata a Tripoli, gli ultimi sviluppi in Libia. E si unisce al Segretario Generale dell’Onu, António Guterres, nel ricordare che «la via per la soluzione della crisi passa attraverso un dialogo inclusivo, costruttivo e responsabile fra tutte le componenti del Paese, nel primario interesse del popolo libico e di un’equilibrata stabilizzazione». L’Italia conferma il sostegno all’azione dell’Inviato Onu per la Libia, Salamé. Anche Matteo Salvini ha posto la questione alla riunione dei ministri dell’Interno del G7 a Parigi e ha sentito telefonicamente il vicepremier libico Ahmed Maitig. I timori di una escalation accomunano la comunità internazionale. «I governi di Francia, Italia, Emirati Arabi Uniti, Gran Bretagna e Stati Uniti sono profondamente preoccupati per i combattimenti nei pressi di Garian, in Libia, ed esortano tutte le parti a ridurre immediatamente le tensioni che stanno ostacolando le prospettive di una mediazione politica dell’Onu», recita una dichiarazione congiunta.

 

haftar serraj

«Stiamo seguendo quello che succede e cercando di fare del nostro meglio per fornire buone soluzione al popolo libico e aumentare la stabilità del Paese», afferma il segretario di Stato americano Mike Pompeo nella conferenza stampa conclusiva del vertice dei ministri degli Esteri della Nato a Washington. Mosca auspica che in Libia non si arrivi all’uso della forza. «Speriamo che questo tipo di scenario non si realizzi - ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova - Siamo consapevoli che la crisi sarà risolta con gli sforzi politico-diplomatici e negli ultimi anni ci siamo impegnati a tal fine».

KHALIFA HAFTAR HAFTAR HAFTAR HAFTAR HAFTAR khalifa haftarMINNITI HAFTARgenerale khalifa haftar

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - MELONI, CHE JELLA: HA ASPETTATO SETTIMANE PER UN INCONTRO CON TRUMP E NON APPENA GLIELO CONCEDE, IL "DAZISTA" DELLA CASA BIANCA PRIMA SE NE ESCE CON LA TRUCIDA FRASE: “QUESTI PAESI CI CHIAMANO PER BACIARMI IL CULO”, ED OGGI RINCULA COME UN SOMARO SPOSTANDO DI 90 GIORNI L'APPLICAZIONI DEI DAZI (CINA ESCLUSA) – A QUESTO PUNTO, QUALI RISULTATI POTRA' OTTENERE DAL VIAGGIO IN AMERICA? 1) UN TRATTAMENTO “ALLA ZELENSKY” E UN NULLA DI FATTO; 2) UNA PROPOSTA IRRICEVIBILE DI DAZI AL 10% SOLO PER L’ITALIA; 3) TRUMP, DI COLPO RINSAVITO, SFRUTTA L’OPPORTUNITÀ DEL BACIO DI PANTOFOLA DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' PER APRIRE UNA TRATTATIVA CON L’UNIONE EUROPEA. BUM! PER LA DUCETTA SAREBBE LO SCENARIO DEI SOGNI: ALLA FACCIA DI URSULA-MACRON-MERZ POTREBBE VENDERSI COME “SUO” IL MERITO DI AVER FATTO RINSAVIRE "LO SCEMO DEL VILLAGGIO GLOBALE"...

jerome powell donald trump

DAGOREPORT – CHE FARÀ IL PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE AMERICANA, JEROME POWELL? AL GROTTESCO RINCULO TRUMPIANO DI 90 GIORNI SUI DAZI AVRA' CONTRIBUITO, OLTRE AI MERCATI IN RIVOLTA, L'AVANZARE DI UNA FRONDA REPUBBLICANA  CONTRO IL TYCOON GUIDATA DAL SENATORE RAND PAUL (ORA SONO NOVE) - UNA FRONDA CHE, AGGIUNTA AL VOTO DEI DEM, POTREBBE ANCHE METTERE TRUMP IN MINORANZA AL CONGRESSO - SE IL TRACOLLO DELL’ECONOMIA A STELLE E STRISCE DIVENTERA' INGESTIBILE, L'ARMA FINALE E' L'IMPEACHMENT DEL CALIGOLA PER MALGOVERNO AI DANNI DEGLI STATI UNITI...

donald trump pam bondi laura loomer

FLASH – PAM! PAM! TRUMP FARA' LA FINE DI CLINTON CON MONICA INGINOCCHIATA?NEGLI STATES SI VOCIFERA MOLTO SULLA STRETTA VICINANZA TRA TRUMP E LA CURVACEA MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, PAM BONDIUNA STIMA PARTICOLARE, COME QUELLA RIPOSTA IN PASSATO NELL’ATTIVISTA “MAGA” LAURA LOOMER. SI SPIEGHEREBBE COSÌ L’ASCENDENTE CHE LE DUE DONNE HANNO SUL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO: SE BONDI IMPERVERSA SULLE TV AMERICANE, LOOMER È TALMENTE POTENTE DA AVER CONVINTO IL PRESIDENTE DEMENTE A CACCIARE IL CAPO DEI SERVIZI SEGRETI NSA, TIMOTHY HAUGH – L’ONNIPRESENZA DELLE DUE BOMBASTICHE ERINNI HA SPINTO MELANIA A PRENDERE LE DISTANZE DALLO STUDIO OVALE…

xi jinping donald trump usa cina

CHE FIGURA DI MERDA COLOSSALE PER DONALD TRUMP: A UNA SETTIMANA DALL'INTRODUZIONE DEI DAZI RECIPROCI CONTRO TUTTI I PAESI DEL MONDO, È COSTRETTO A RINCULARE E ANNUNCIA  UNO STOP DI 90 GIORNI ALLE TARIFFE, "TRANNE CHE PER LA CINA" (LE INDISCREZIONI CHE LUNEDÌ AVEVANO FATTO SPERARE LE BORSE ERANO VERE) - IL COWBOY COATTO DELLA CASA BIANCA, DOPO ESSERSI VANTATO CHE GLI ALTRI LEADER LO STESSERO CHIAMANDO PER "BACIARGLI IL CULO", SE L'È FATTA SOTTO DI FRONTE AL TRACOLLO DEI MERCATI, CHE HANNO BRUCIATO 10MILA MILIARDI DI DOLLARI. SOPRATTUTTO, SI È TERRORIZZATO QUANDO HA VISTO I TITOLI DI STATO AMERICANI DIVENTARE SPAZZATURA (IERI UN'ASTA DA 58 MILIARDI DI DOLLARI DI BOND TRENTENNALI È ANDATA QUASI DESERTA)  - PECHINO NON ABBOCCA ALLE MINACCE DEL TYCOON PERCHÉ HA LA FORZA DI RISPONDERE: GRAZIE AL PETROLIO IRANIANO E AL GAS RUSSO, POTREBBE PERSINO TRASFORMARE IN “AUTARCHICA” LA SUA ECONOMIA. E HA IN MANO L'ARMA DA FINE DEL MONDO: HA IN TASCA 759 MILIARDI DI DEBITO PUBBLICO AMERICANO - LA BORSA DI NEW YORK FESTEGGIA