vladimir putin john mccain

I RUSSI SONO RIMASTI INDIETRO DI QUALCHE ANNO – NELLA LISTA DEI 963 NOMI DI CITTADINI AMERICANI CUI VIENE VIETATO L’INGRESSO IN RUSSIA C’È DI TUTTO, ANCHE QUALCHE MORTO! C'È INFATTI ANCHE IL SENATORE JOHN MCCAIN, CHE È MORTO NEL 2018 – COME MAI NELL’ELENCO NON C’È L’EX PRESIDENTE DONALD TRUMP? – INTANTO BIDEN DA SEUL FIRMA LA LEGGE PER IL NUOVO PACCHETTO DA 40 MILIARDI DI AIUTI ALL’UCRAINA…

 

Francesco Semprini per “La Stampa”

 

yoon suk yeol joe biden

C'è anche il presidente Joe Biden nella "lista dei mille" statunitensi "indesiderati" redatta dalla autorità russe sulla scia delle tensioni politico-diplomatiche legate al conflitto in Ucraina. Il ministero degli Esteri di Mosca ha pubblicato un elenco contenente 963 nomi di cittadini americani cui viene vietato l'ingresso in Russia, compreso, appunto, l'inquilino della Casa Bianca.

 

joe biden john mccain

La misura è stata presa in risposta alle sanzioni antirusse degli Usa. Nell'elenco anche ci sono anche John McCain, morto nel 2018, e l'attore Morgan Freeman, ma pure il figlio di Biden Hunter, il segretario di Stato Usa Antony Blinken, Hillary Clinton, il capo del Pentagono Lloyd Austin, la vice presidente Kamala Harris, il capo della Cia William Burns e Mark Zuckerberg di Facebook, fuori, invece, Donald Trump.

 

vladimir putin al vertice del csto patto sulla difesa collettiva

Stessa sorte è toccata al Primo ministro canadese Justin Trudeau meritevole, secondo Mosca, di essere inserito nella lista dei 26 cittadini canadesi a cui è vietato l'ingresso in Russia. Assieme al premier di Ottawa ci sono sua moglie e comandanti militari di alto livello.

 

joe biden yoon suk yeol 1

«In risposta al fatto che le autorità canadesi hanno dichiarato un'altra serie di sanzioni anti-russe, che includevano non solo i rappresentanti dell'amministrazione statale ma anche i funzionari dei circoli militari e commerciali, così come i loro parenti stretti, la Russia chiude definitivamente l'ingresso alla categoria analoga di rappresentanti canadesi», ha dichiarato il ministero degli Esteri.

 

vladimir putin

Le misure arrivano mentre Biden è impegnato nella missione in Estremo Oriente con la quale tenta di rafforzare il fronte asiatico nello sforzo di progressivo di isolamento della Russia. Oltre a trovare sponde nella competizione con la Cina e tentare di arginare le provocazioni della Corea del Nord.

 

Da Seul, prima tappa della cinque giorni asiatica, Biden ha firmato la legge per il nuovo pacchetto da 40 miliardi di dollari di aiuti militari e umanitari all'Ucraina, facendosi inviare il provvedimento approvato dal Congresso il prima possibile per siglarlo senza aspettare di rientrare negli Stati Uniti, il 24 maggio.

 

john mccain

La celerità ha sollecitato il plauso di Kiev, col presidente Volodymyr Zelensky che consolida l'intesa con Washington sulla prosecuzione del confronto militare. Ma ieri è stata anche la giornata del primo vertice ufficiale tra l'inquilino della Casa Bianca e il neopresidente sudcoreano Yoon Suk-yeol (che Biden in un'altra delle sue gaffe ha chiamato con il nome del predecessore Moon): tra i dossier in agenda ci sono i programmi nucleari della Corea del Nord, i rischi sulla sicurezza regionale e sulle catene di approvvigionamento, il rafforzamento dei legami economici tra i due Paesi. «Per la prima volta dal 1976 la crescita degli Usa è maggiore di quella della Cina.

 

Non è mai una buona idea scommettere contro gli Stati Uniti», ha detto Biden durante l'incontro, che si e' tenuto nella nuova sede presidenziale scelta da Yoon a Yongsan, nel centro di Seul, invece della tradizionale Blue House. Il suo riferimento è alle previsioni degli analisti secondo cui per il 2022 il tasso di crescita media del Dragone sarà più basso, per la prima volta in 45 anni, di quello dell'America.

sondaggio ap norc sul gradimento dell'azione economica di joe biden

 

Biden e Yoon nella dichiarazione congiunta hanno ribadito l'impegno a «preservare la pace e la stabilità nello stretto di Taiwan». Indicazione destinata a irritare Pechino, che considera le vicende legate all'isola come «questioni interne». Sul fronte nordcoreano, invece, i due presidenti hanno «concordato di avviare discussioni sull'espansione della portata delle esercitazioni militari combinate», una mossa che punta a scoraggiare la minaccia nucleare di Pyongyang.

 

john mccain nel 1973

Nelle trattative bilaterali c'è anche il raddoppio delle batterie Thaad, i sofisticati sistemi antimissile americani all'origine, alcuni anni fa, di una crisi diplomatica da Seul e Pechino. «Il programma nucleare della Corea del Nord rappresenta una grave minaccia per la penisola coreana, l'Asia e il mondo», hanno poi ribadito Biden e Yoon. L'inquilino della Casa Bianca, comunque, non ha escluso un potenziale incontro con il leader di Pyongyang Kim Jong-un, sulla scia di quanto fatto dal predecessore Donald Trump, ma ha precisato che un qualsiasi faccia a faccia dipenderà dalla sua «sincerità e serietà».

john mccain nel 1973 2funerali john mccainjoe biden yoon suk yeol 2VLADIMIR PUTIN ALLA GUIDAjohn mccainjoe biden intervistato da lester holt per nbc

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…