attanasio iacovacci congo

LUCA ATTANASIO E VITTORIO IACOVACCI UCCISI DAL FUOCO AMICO? IL CONVOGLIO IN CUI VIAGGIAVANO SI FERMA A CAUSA DELLE PIETRE AMMASSATE IN STRADA. DALLA BOSCAGLIA  SPUNTANO SEI-SETTE UOMINI CON ARMI LEGGERE: L'AUTISTA MUSTAFA MILAMBO VIENE UCCISO SUBITO. ATTANASIO E IACOVACCI VENGONO FATTI SCENDERE: SONO LORO L'OBIETTIVO - POI COMPAIONO DAL NULLA I SOLDATI E I RANGER DEL GOVERNO DEL CONGO: INIZIA UNA SPARATORIA E NON SI SA CHI AMMAZZA CHI - NESSUNO PORTAVA L'AURICOLARE DI SICUREZZA NE' UN GIUBBOTTO ANTIPROIETTILI, NON C'ERANO PONTI RADIO D'ALLERTA PERCHE' I CONGOLESI E L'ONU AVEVANO GARANTITO CHE LA STRADA ERA SICURA - COSA CERCAVANO I TERRORISTI?

Francesco Battistini per il "Corriere della Sera"

 

CONGO - LA MORTE DI LUCA ATTANASIO E VITTORIO IACOVACCI

Ore 10,15, villaggio di Kibumba, tre chilometri da Goma. Nella savana più pericolosa del più pericoloso Paese africano, avanzano due jeep bianche. Davanti c' è una missione del World Food Programme, dietro c' è l' ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio: l'accompagna un funzionario italiano del Wfp, Rocco Leone, e lo scorta un carabiniere, Vittorio Iacovacci. Due autisti, due bodyguard congolesi, sette persone in tutto: un piccolo e discreto convoglio, solo i distintivi Onu sulle portiere. È una missione informale, l'addetto consolare Alfredo Russo doveva parteciparvi ma all' ultimo è rimasto a casa.

LUCA ATTANASIO DIEGO BIANCHI IN ARTE ZORO

 

L'ambasciatore ha passato la domenica da un amico saveriano, padre Franco Bordignon, e ora in sneaker e occhiali scuri va a Rutshuru per visitare una scuola che deve ricevere aiuti alimentari. Nessuno porta l'auricolare di sicurezza, non ci sono ponti radio d'allerta, la strada è considerata «pulita» e relativamente sicura. L'agguato è rapido. Simile a tanti da queste parti: un mucchio di pietre nel mezzo della strada Rn4, le macchine costrette a rallentare, a frenare. Dalla boscaglia spuntano sei, forse sette uomini con armi leggere. All' inizio è una raffica d' avvertimento, verso l' alto.

 

Un'altra mira subito alla macchina del diplomatico e uccide l'autista, Mustafa Milambo.

MUSTAPHA MILAMBO - AUTISTA DI LUCA ATTANASIO

L'ambasciatore Attanasio, Rocco Leone e il carabiniere Iacovacci vengono fatti scendere: sono loro l'obbiettivo, i bianchi. I banditi danno ordini in swahili ai tre italiani - «fate presto, camminate veloci!» -, ma parlano fra loro in kinyarwanda: è una lingua ruandese comune tanto tra i fuorusciti hutu delle Fdlr, le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda, quanto fra jihadisti ugandesi Adf che vantano legami con l'Isis e imperversano in questi confini del Congo. Di chiunque si tratti, è un tentativo di rapimento: si intavola una trattativa ma inutilmente. L'ambasciatore e il carabiniere, già feriti, vengono fatti camminare per qualche decina di metri.

luca attanasio 2

 

Poi la sorpresa, almeno secondo la versione ufficiale di Kinshasa: compaiono dal nulla i soldati e i ranger governativi, richiamati dai colpi dei banditi, e c' è una sparatoria.

Non si sa bene chi ammazza chi. Il carabiniere Iacovacci, 30 anni, latinese di Sonnino, muore subito. L' ambasciatore Attanasio, 43 anni, brianzolo di Limbiate, moglie e tre bambine, è colpito all' addome e perde molto sangue. Lo caricano su un pick-up, la bodyguard di Leone gli tiene la testa: quando arriva all' ospedale di Goma, una ventina di chilometri di strada, non c' è più nulla da fare.

 

Rocco Leone finisce ricoverato, sotto choc, ma senza ferite. Non è chiaro che ne sia degli altri del convoglio: secondo alcune fonti sarebbero stati rapiti. È ancora meno chiaro che cosa cercassero i killer. Soldi? Un'azione terroristica? O magari un' arma di ricatto sugli investimenti energetici, anche italiani, nel Nord Kivu? L' ambasciatore Attanasio non aveva un' auto blindata. Non aveva una vera scorta.

CONGO - ABITANTI DEL VILLAGGIO DI KIBUMBA

 

Non indossava un giubbotto antiproiettile. Non c' erano bandierine italiane che ne identificassero la presenza. I congolesi e l' Onu gli avevano garantito che quella strada era tranquilla. E allo stesso tempo il governatore della regione, Carly Nzanzu Kasivita, ora dice di sentirsi «sorpreso» dalla missione e di non esserne stato informato in anticipo.

Troppe cose non tornano. E chi e perché abbia ucciso l' ambasciatore - questo è chiaro dal primo istante -, non è solo materia d' indagine per la polizia congolese. I Ros sono già in volo per il Congo, la Procura di Roma ha aperto il fascicolo di rito.

luca attanasio 1

 

La Farnesina chiede un report dettagliato al Wfp e un' inchiesta Onu per chiarire su quali basi, la Rn4 fosse ritenuta sicura. Le domande sono da rivolgere alla già fin troppo criticata missione Monusco, qui dal 1999, oggi una delle più grandi e organizzate del mondo, un miliardo di dollari di budget, un' inefficacia assoluta coi suoi 16mila caschi blu: è stata l' Onu, attraverso il Wfp, a comunicare all' ambasciata italiana che non serviva una scorta armata.

LUCA ATTANASIO

 

E questo nonostante in quell' area, chiamata «le Tre Antenne», tre anni fa siano stati rapiti due turisti inglesi. E nel parco Virunga, solo negli ultimi anni, siano stati uccisi duecento ranger. E sulla famosa strada 2 che attraversa il paradiso dei gorilla di montagna sia frequente che spariscano preti, contadini, volontari in cambio di riscatti da mezzo milione di dollari. Un aereo militare riporterà a casa le salme dei due italiani. Come accadde per gli aviatori di Kindu, sessant' anni fa.

 

Come fu nel 1995 per sei volontari di Lecco, massacrati allo stesso modo e nello stesso posto: una banda li sorprese a Rutshuru, proprio il villaggio che Attanasio cercava di raggiungere, e dopo ucciso l' autista sparò sugli altri. Morirono anche due bambini, quella volta. Proprio lì, proprio in quel modo. Ma quasi tutti se li sono dimenticati.

ATTACCO IN CONGO CONTRO AMBASCIATORE ITALIANO LUCA ATTANASIOribelli congo 1luca attanasio intervista di zorofdlr foca forze democratiche per la liberazione del ruanda 2vittorio iacovacci fdlr foca forze democratiche per la liberazione del ruanda

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