matteo salvini luca parnasi

“VOLEVO FARE LO STADIO DEL MILAN MA NON POTEVO PAGARE PER RADIO PADANIA” – ALTRE DICHIARAZIONI SUCCOSE DAGLI INTERROGATORI DI LUCA PARNASI CON I PM: “AVEVO GIÀ DECISO DI SPOSTARE IL MIO BARICENTRO SU MILANO, TANTO È VERO CHE AVEVO PRESO IL MANDATO PER FARE LO STADIO DEL MILNA, MA…” - LA CHIAMATA CON BONIFAZI E LA CENA DI NATALE 2017 CON SALVINI, GIORGETTI E CENTEMERO

parnasi e salvini allo stadio

Valentina Errante per “il Messaggero”

 

Dopo avere sostenuto la Lega con 250mila euro, tra il 2016 e il 2017, Parnasi aveva un progetto chiaro: costruire lo stadio a Milano ed era pronto a finanziare il Carroccio anche alle ultime politiche. Lo dice lui stesso ai pm, rivelando che era sua intenzione firmare un contratto a Radio Padania, ma che la carenza di liquidità glielo aveva impedito.

 

LUCA PARNASI

A ridosso delle elezioni, invece, il costruttore, con il progetto dello stadio a Roma, che viaggiava velocemente verso il traguardo, riuscì a versare 150mila euro alla Fondazione del Pd, Eyu, simulando una consulenza per uno studio sulla casa. Ma Parnasi, adesso a processo per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, pensava che la Lega avrebbe governato. e si preparava, tanto che, a Natale del 2017, organizza una cena riservata a casa sua con il leader Matteo Salvini, il suo braccio destro, Giancarlo Giorgetti e il tesoriere Giulio Centemero. Lui stesso, intercettato spiega che «temevano di essere beccati».

francesco bonifazi foto di baccoGIULIO CENTEMERO

 

RADIO PADANIA

Il 28 giugno dell'anno scorso Parnasi spiega ai pm: «Io avevo già deciso da circa due anni di spostare il mio baricentro su Milano. Tanto è vero che avevo preso il mandato per fare lo stadio di calcio del Milan». Per questo, chiarisce il costruttore, decide di versare all'associazione Più Voci, rappresentata da Giulio Centemero, tesoriere della Lega, 250mila euro. Ma spiega che un contributo era in programma anche nel 2018: «Avevamo idea di fare un altro contratto di pubblicità con Radio Padania, che poi non fu perfezionato perché non c'era liquidità da parte delle nostre aziende».

 

FRANCESCO BONIFAZIsalvini giorgetti

Come sia andata con i dem, Parnasi lo spiega sempre a verbale: «Eyu l'ho conosciuta quando era uno dei soci dell'Unità. Io fui anche chiamato dal tesoriere del partito democratico, Francesco Bonifazi e di fatto per rappresentava Eyu, se ero interessato addirittura a entrare all'interno del capitale sociale del giornale e io declinai. In quest'ultima fase di campagna elettorale, fui chiamato proprio da Francesco Bonifazi a Sant'Andrea delle Fratte, lì dove ha sede il partito democratico. Mi fu offerto questo studio, questo rapporto sulla casa, è un volume piuttosto corposo. Ovviamente per onestà intellettuale io non avrei mai comprato questo volumotto sulla casa se non fosse stato legato al rapporto col partito democratico».

parnasi e salvini allo stadiosalvini centemero

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…