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"SPERO CHE I GENITORI DI QUESTI RAGAZZI POSSANO FAR CAPIRE CHE NON SONO QUELLI CHE APPAIONO IN QUESTO MOMENTO, CIOÈ GENTE CHE SE NE FREGA" - LUCA VALDISERRI, GIORNALISTA DEL "CORRIERE" E PADRE DI FRANCESCO, 18ENNE MORTO LO SCORSO ANNO DOPO ESSERE STATO INVESTITO A ROMA, PARLA DELL'INCIDENTE A CASAL PALOCCO DOVE HA PERSO LA VITA UN BAMBINO DI 5 ANNI - "ABBIAMO SBAGLIATO CON I NOSTRI RAGAZZI. LA GUERRA TRA GENERAZIONI È COME LA GUERRA TRA POVERI, CI VIENE INDOTTA DA FUORI..."

Dall'Ufficio Stampa Cusano Media Group

 

LUCA VALDISERRI

Luca Valdiserri, giornalista del Corriere della Sera e padre del ragazzo morto lo scorso anno dopo essere stato investito in via Cristoforo Colombo, a Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione "L'Italia s'è desta" condotta da Gianluca Fabi e Ilaria Sambucci, per commentare il tragico incidente avvenuto a Casal Palocco dove ha perso la vita un bambino di 5 anni.

 

INCIDENTE MORTE FRANCESCO VALDISERRI

I ragazzi sul Suv che hanno causato l'incidente stavano facendo una challenge per i social.

“Secondo me -afferma Valdiserri-, se vogliamo affrontare in maniera costruttiva questa vicenda dobbiamo scindere due piani. Il primo è quello di cronaca. Un bambino di 5 anni è morto e la mamma è ricoverata in ospedale. Ancora non si rende conto della tragedia immane che le è capitata. Ci saranno lunghe indagini, perizie, che ci racconteranno storie che sarà importante sapere. È chiaro che quei ragazzi non solo hanno sbagliato, ma speriamo si rendano conto il prima possibile di aver sbagliato qualunque sia l’esito delle indagini della polizia.

FRANCESCO VALDISERRI

 

I video che ho visto mi hanno agghiacciato, come ostentare la macchina da un miliardo rispetto alla Smart. Questo ti fa capire che qualcosa lo abbiamo sbagliato con i nostri ragazzi. Poi, come dici tu, c’è la parte social che in qualche modo dobbiamo provare a riprendere in mano. A me è venuta in mente la genesi di queste challenge, e mi pare che fosse quella della doccia ghiacciata, del tuffo nei cubi di ghiaccio. Questa idea della challenge in partenza è una buona idea. Poi l’uomo ha il tocco di Mida al contrario e tutto quello che riusciamo a toccare lo trasformiamo in fango. Io sono contro l’uso del telefono in macchina.

 

incidente mortale casal palocco 5

La guerra tra generazioni è come la guerra tra poveri, ci viene indotta da fuori. Noi non vogliamo stare buoni, vogliamo fare la rivoluzione. Abbiamo imparato a non fumare più nei cinema, all’inizio quella legge ci poteva sembrare stupida ma adesso no. Allo stesso modo questo deve diventare l’obiettivo sulle strade. La strada ci deve portare dal punto A al punto B per poter fare le nostre attività. Se hai bevuto o ti sei fatto una canna non puoi guidare. Faccio sempre più fatica a capire perché uno debba usare un Suv in un centro storico.”

 

Lei ha fatto un appello al ministro Valditara per rendere obbligatoria l’educazione stradale nelle scuole. C’è stato un riscontro?

THEBORDERLINE

“Come no! Siamo anche in contatto con il ministro Salvini. Ci stanno lavorando. I tempi della burocrazia non sono quelli che vorremmo noi. Non mi posso illudere che tragedie terrificanti come quella di Casal Palocco possano cambiare le cose. Quello che so è che è allo studio una revisione per ora parziale del Codice della strada. Penso che 6-8 ore da introdurre come educazione stradale nelle scuole siano importanti. Si può partire con una specie di giorno da introdurre per l’educazione stradale in cui obbligatoriamente in tutte le scuole d’Italia si debba dedicare almeno un giorno al tema. Gettato il seme di un giorno, vorremmo ci fosse una continuità. È la prima causa di morte tra gli 0 e i 24 anni.

vito loiacono.

 

Che riflessione si può fare circa la posizione dei genitori? È giusto giudicare e puntare il dito?

“No, per me non è giusto giudicare, ti spiego perché. Mio figlio Francesco è stato investito a mezzanotte e dieci, la notte tra mercoledì e giovedì, tornava dal cinema con Nicco, il suo migliore amico. Non è mai l’auto che uccide, è sempre il guidatore che lo fa, sennò commettiamo l’errore di spersonalizzare il fatto. Questa ragazza era alla guida sicuramente ubriaca e probabilmente anche positiva ai cannabinoidi. Io sono stato chiamato da una pattuglia di vigili urbani e sono andato alle 2 di notte sul posto. Lì c’era il corpo di Francesco che ho dovuto riconoscere.

 

gli youtuber di theborderline prima dell incidente a casal palocco 3

Non c’erano più le persone che hanno causato l’incidente, erano state portate via. Io non so in quel momento cosa avrei fatto ma credo che la polizia urbana abbia scelto la procedura corretta da seguire. Io se mi fossi trovato in quella situazione a parti inverse sarei andato dai miei figli e avrei cercato di tranquillizzarli. Credo che avrei cercato di andare a vedere cosa era successo all’altra persona. Parlando con una collega molto gentile mi chiese se avessi dichiarazioni da rilasciare ma dissi di no. Parlando con il papà di Nicco che abitava lì vicino e che era lì anche lui, ho detto “ma quando arrivano?”.

 

C’era la necessità di potare il corpo all’obitorio. La mia domanda poteva essere interpretata come una critica alla lentezza dei soccorsi ma non lo era. Era un’espressione di dolore, sono arrivate nel momento in cui potevano arrivare. In quel momento non sai valutare il tempo. Spero che i genitori di questi, se abbiano detto questo, possano trovare le parole per far capire che non sono quelli che appaiono in questo momento, cioè gente che se ne frega e che ha allevato ragazzi che se ne fregano”.

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