CHI DI SPADA PERISCE… NON FA NULLA – LA MAESTRA AGGREDITA A OSTIA DA ANNA SPINELLI, MOGLIE DI FRANCESCO SPADA, NON HA DENUNCIATO LA VIOLENZA PERCHÉ TEME RITORSIONI - LA MAMMA HA COLPITO LA DOCENTE ALL’USCITA DELLA SCUOLA, ACCUSANDOLA DI AVER SGRIDATO IL FIGLIO (“NOI SIAMO GLI SPADA, NON TI PUOI PERMETTERE DI TOCCARE MIO FIGLIO”) - IL PRESIDENTE DEL MUNICIPIO, MARIO FALCIONI MINIMIZZA L'ACCADUTO: "ADESSO PERCHÉ QUESTA VIOLENZA L'HA FATTO UNA PERSONA CHE SI CHIAMA SPADA. EVITIAMO GIORNALISTI"
TROPPA PAURA DEGLI SPADA LA MAESTRA NON DENUNCIA
Estratto dell’articolo di M.C. per “La Repubblica – Edizione Roma”
La mancata denuncia per timore di ritorsioni. E il giallo dell’intimidazione: «Noi siamo gli Spada». La maestra di sostegno della scuola di via dell’Idroscalo a Ostia, che martedì mattina è stata presa a calci e pugni dalla mamma di un alunno della famiglia Spada, si è chiusa nel silenzio. Non ha denunciato, teme ritorsioni, tanto che ieri non è andata a scuola.
«È impaurita per quello che è accaduto e per l’attenzione che si sta creando», spiega una delle sue colleghe. L’insegnante è stata ascoltata dai carabinieri di Ostia, ma non ha riferito dell’intimidazione, sentita da diversi testimoni: «Noi siamo gli Spada, non ti puoi permettere di toccare mio figlio». Anna Spinelli, madre del bambino e moglie di Francesco Spada, sostiene che la maestra abbia esercitato violenza sul bambino di dieci anni. «L’ha strattonato con forza».
«Non è la prima volta — racconta una nonna, mentre aspetta che la figlia esca da scuola — Era già successo che i figli degli Spada creassero problemi agli altri bambini. Ma mai si era arrivati a questo punto». La vicepreside per ora preferisce chiudersi nel silenzio stampa. […]
MAESTRA AGGREDITA A OSTIA DA CLAN SPADA. "EVITIAMO GIORNALISTI": BUFERA SU PRESIDENTE MUNICIPIO. SALVINI: "SI DIMETTA"
Minimizzare sul caso della maestra aggredita da una donna della famiglia Spada perché aveva rimproverato il figlio. L''invito' è arrivato dal presidente del Municipio X di Roma, Mario Falconi, durante la seduta del Consiglio di oggi.
"Adesso perché questa violenza l'ha fatto una persona che si chiama Spada... ma vi posso raccontare di molte mamme che hanno fatto violenze ben più gravi sugli insegnanti da un punto di vista psicologico'', ha detto Falconi a maggioranza e opposizione chiedendo di rispettare la volontà della scuola di non creare troppo clamore e di non avere giornalisti sul posto.
''Mi ha chiamato adesso la vicepreside riferendo che tra ieri e oggi ci sono stati continuamente giornalisti eccetera - ha esordito - Mi ha detto: 'non vogliamo vedere giornalisti, non vogliamo vedere nessuno', sono piuttosto spaventati. Le ho detto che sono d'accordo con lei, che il Consiglio voleva sospendere i lavori e venire ma lei ha detto 'per carità'. Si sentono accerchiate e forse hanno anche paura. Ho detto che andrò da solo per capire la situazione. Se poi c'è un giornalista ce ne andiamo insieme. Poi riferirò al Consiglio come atto di solidarietà''.
''E' sbagliato immaginare di interrompere il Consiglio perché la stanno strumentalizzando in molti questa situazione -?ha aggiunto - Vi prego di riflettere, mi rivolgo sia a maggioranza che opposizione. Qualcuno ci vorrebbe utili idioti ma noi non lo siamo. Nel senso che lì il problema c'è, perché il nome è Spada, addirittura ho letto un articolo dove si citava la testata (il riferimento è alla testata data da Roberto Spada al giornalista Daniele Piervincenzi).
Noi per l'ennesima volta veniamo dipinti come Caivano e non siamo Caivano. Quindi la prima cosa da dire, la criminalità organizzata c'è, la dobbiamo combattere, mi rivolgo a tutti, maggioranza e opposizione, evitando strumentalizzazioni di ogni genere, soprattutto adesso che siamo vicini alla campagna elettorale. Faccio appello alla vostra onestà intellettuale''.
''Mi ha chiamato la vicepreside e vanno rispettati, io voglio andare a sentirli, senza caciare, senza giornalisti - ha aggiunto ancora Falconi - Quindi voglio andare a sentire perché la prima cosa è rispettare il loro ruolo e anche le loro paure''. ''Molti si meravigliano del fatto che la maestra non sia voluta andare in pronto soccorso ma la sua scelta va rispettata, perché quell'insegnante può darsi che avesse paura",?ha concluso il presidente del Municipio, annunciando che sarebbe andato, da solo, alla scuola: "Dirò che il Consiglio del X Municipio di Roma è a totale disposizione''.
"Ho messo la faccia contro la criminalità organizzata e i clan, anche abbattendo delle loro proprietà utilizzando una ruspa davanti ai media. L’illegalità si combatte anche così, alla luce del sole, e le istituzioni hanno il dovere di dare l’esempio con coraggio e senza ambiguità. Per questo sono gravissime e indegne le parole di chi, dal Pd, suggerisce di minimizzare l’aggressione subita da una maestra", dice il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a proposito delle parole di Falconi.
"Chi vuole i toni bassi, come il presidente dem del Municipio X della Capitale, teorizza un vero e proprio bavaglio per i cittadini perbene: mi aspetto dimissioni immediate e parole inequivocabili da parte di Elly Schlein. Il Pd pensa che i clan si combattano con il silenzio?".
A quanto apprende l'Adnkronos il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha contattato il preside della scuola di Ostia e la maestra aggredita. Il preside e l'insegnante, scossi per l'accaduto, sono stati tranquillizzati dal ministro che ha assicurato che "lo Stato non li lascerà soli, e sarà al loro fianco".
A quanto apprende l'Adnkronos anche la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo ha preso contatti con la scuola di Ostia. Fatti simili non andrebbero mai minimizzati, secondo la stessa presidente, che in più occasioni, anche incontrando gli studenti, ha sottolineato l'importanza dell'educazione dei giovani, dalla famiglia alle scuole, raccontando gli esempi positivi. Il sindaco Gualtieri si è sentito, a quanto si apprende da fonti del Campidoglio, con la maestra.
"È molto grave l'atteggiamento di minimizzazione della presenza del clan Spada a Ostia da parte del Presidente Pd del Municipio X di Roma, Mario Falconi. La sinistra che ha sempre fatto polemiche e impartito lezioni a destra e manca si comporta in maniera ipocrita. Quello di Falconi è un atteggiamento gravissimo che noi biasimiamo e condanniamo", dice all'AdnKronos Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, dopo l'invito che Falconi, ha rivolto durante la seduta del Consiglio.
Per il capogruppo azzurro, già coordinatore romano di Forza Italia, "questa vicenda dimostra l’ipocrisia della sinistra che è garantista quando gli conviene e forcaiola quando gli fa comodo, crea allarmismi criminalizzando interi territori e, invece, quando dovrebbe assumere iniziative o dimostrare fermezza cerca di negare l’evidenza dei fatti. Criticano e evitano la stampa che fa il suo dovere e poi accusano gli altri di voler mettere il bavaglio. Nessuno abbassi la testa davanti a chi invita al silenzio quando, invece, è il momento di alzare la voce".
'L'invito a sminuire, a evitare il clamore su quanto avvenuto a Ostia "è assolutamente sbagliato, non si possono condividere le parole del presidente del municipio di Ostia dopo quanto avvenuto in quella scuola", dice Davide Bordoni, segretario romano della Lega, all'AdnKronos.
"Giusto certo -dice Bordoni che è stato presidente proprio di quel municipio- tutelare la scuola e l'insegnate e di certo va svolta una azione delle istituzioni a supporto" ma "non condivido la minimizzazione, tutti vogliamo valorizzare Ostia e il suo mare, il turismo, Ostia antica, ma non possiamo per questo far finta di niente". "L'atteggiamento -sottolinea- deve essere innanzi tutto quello di mantenere la schiena dritta".
“Tentare di derubricare la vicenda della maestra che a Ostia è stata aggredita da una mamma, una componente della famiglia Spada, per aver rimproverato il figlio, invitando a tacere, è gravissimo. Noi, a differenza di altri, a partire dal presidente del Municipio X di Roma, non faremo finta di niente di fronte ad un episodio su cui anche la magistratura dovrà far luce, chiarendo se l’insegnante ha subito anche intimidazioni.
La Lega da sempre è vicina ai docenti, contro ogni forma di violenza. È un bene che il ministro Valditara abbia già fatto sapere che la prossima settimana sarà proprio ad Ostia, in quella scuola, per portare la sua solidarietà a questa insegnante", dichiara la deputata della Lega Simonetta Matone.
"Pensavo di non aver capito bene quanto da lui detto, ma purtroppo è quello che ha chiesto, io dico invece che la risposta alla paura non può essere l'omertà", dice all'AdnKronos Paolo Trancassini, deputato e coordinatore regionale del Lazio di Fratelli d'Italia. "Il presidente del municipio non smentisce la gravità dei fatti e sottolinea che c'è paura" proprio per questo "le istituzioni si devono far sentire". "Io - ribatte il meloniano - dico invece che vanno accesi i riflettori dello Stato, serve sicurezza, e le persone minacciate non si devono sentire isolate". "Falconi - conclude - dimostra tutta la sua inadeguatezza".
"Desidero esprimere totale solidarietà nei confronti della maestra della scuola Amendola Guttuso che è stata aggredita dalla moglie di un membro del clan Spada a Ostia. Forza Italia è al fianco di questa insegnante: non sarà sola nel denunciare la violenza e la prepotenza della criminalità organizzata", dice, interpellata dall'AdnKronos, Luisa Regimenti, assessore al personale della Regione Lazio e segretaria romana di Forza Italia, ricordando come sia "profondamente sbagliato minimizzare gesti che sono sicuramente espressione di cultura mafiosa".
"Voglio esprimere tutta la mia solidarietà alla maestra aggredita ad Ostia dalla mamma di un alunno. Un episodio gravissimo, che ha scosso l'intera comunità scolastica e sul quale incombe l'arroganza di una cultura mafiosa, dice la senatrice Cecilia D'Elia, capogruppo del Pd in commissione settima, scuola, istruzione pubblica, commentando l'episodio che ha visto come protagonista una donna della famiglia Spada picchiare l'insegnante del figlio rea di averlo rimproverato.
"Tutte e tutti, a partire dalle Istituzioni, devono far sentire la propria presenza perché il lavoro degli insegnanti sia rispettato e valorizzato e simili comportamenti e intimidazioni siano respinti e isolati. Ad Ostia come altrove non c'è spazio per la violenza. Il territorio merita di essere libero e di esprimere tutta la sua forza sociale e politica", ha poi concluso la senatrice.
"A nome di tutta la Giunta regionale del Lazio, esprimo piena e incondizionata solidarietà alla maestra dell’istituto comprensivo Amendola Guttuso di via dell’Idroscalo a Ostia vittima di un gesto vile e violento che condanno categoricamente.
operazione sgombero clan spada
Nessuno dovrebbe mai sentirsi minacciato o attaccato nel proprio luogo di lavoro, soprattutto se quel posto è un luogo di istruzione e cultura, destinato a crescere e formare le nuove generazioni". Lo dichiara il presidente della Regione Lazio. Francesco Rocca.
"Sono pronto a recarmi, insieme con il ministro Valditara, in quella scuola per portare la solidarietà all’insegnante, al dirigente scolastico, a tutto il corpo docente, ma anche agli alunni e ai loro genitori, considerando l’allarme, i timori e l’apprensione che l’accaduto ha generato in tutta quella comunità. È nostro dovere come Istituzioni promuovere la legalità e l'educazione dei giovani.
lettura sentenza contro clan spada
Nessuno si deve permettere di toccare un educatore. La Regione Lazio è e sarà in prima linea con le istituzioni per garantire la legalità e assicurare che situazioni come questa non accadano mai più e che ogni insegnante possa svolgere il proprio lavoro in tranquillità e sicurezza", conclude.
"Ovunque, ma a maggior ragione nelle aree più fragili del paese, la scuola resta l’alternativa più concreta e democratica ad un destino scritto da altri. Pertanto si auspica che il lavoro fatto dagli insegnanti, soprattutto nei quartieri dove la criminalità esercita una pressione maggiore, sia difeso e sostenuto sempre e da tutti; difendere il loro ruolo del resto significa consentire a tutti i ragazzi di costruirsi un futuro da persone libere, a prescindere dal cognome che portano".
Così all'Adnkronos la giornalista Francesca Fagnani, di cui è appena uscito il libro "Mala. Roma Criminale", commenta il caso e la bufera sollevata dalle parole del presidente del Municipio.