MAFIA GIALLA – QUELLA CINESE HA MESSO LE MANI SU TRASPORTI E LOGISTICA: RETATA DELLA GUARDIA DI FINANZA DI FIRENZE – FATTURA 4 MILIARDI COMPLETAMENTE EVASI AL FISCO – E PER FAR LAVORARE DI PIU’ GLI SCHIAVI, ORA S’E’ BUTTATA ANCHE NEL TRAFFICO DELLE METANFETAMINE

 

Roberto Galullo per il Sole 24 Ore

 

TRIADI CINESI

Il monopolio sul trasporto e la logistica di merci cinesi sono al centro dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Firenze. La Polizia, delegata alle indagini, sta eseguendo in varie città italiane e di paesi Ue 33 ordinanze di custodia cautelare in carcere e una serie di provvedimenti nei confronti di soggetti appartenenti, secondo le indagini, ad un'organizzazione mafiosa che agiva in Italia e in vari paesi europei. Le misure sono scattate oltre che in Italia anche in Francia e Spagna.

 

CINESI A PRATO

La lunga indagine condotta dalla Polizia avrebbe permesso di far luce sulle dinamiche della mafia cinese in Europa ma anche su ruoli e alleanze all'interno dell'organizzazione. L'inchiesta conferma il ruolo sempre più forte della criminalità cinese, proprio a partire dalla Toscana e dal polo tessile di Prato, nel quale - senza regole e senza controlli - l'omertà, i metodi intimidatori e la violenza (fisica e psicologica) sono legge.

 

CINESI A PRATO

La comunità cinese stanziale in Toscana è la più numerosa dopo quella lombarda (specie nelle province di Prato e Firenze) e la sua penetrazione nel tessuto produttivo regionale ha determinato una situazione difficilmente reversibile.

 

L'estrema capillarità di queste realtà economiche, caratterizzate da un basso indice di produttività, cui, però, corrisponde una forte dinamicità, ha prodotto effetti dirompenti (in termini di concorrenza) sull'economia locale spingendo gli operatori nazionali a disertare il mercato. A scriverlo è la Direzione nazionale antimafia nella relazione che ha presentato a febbraio dello scorso anno.

 

LE STANZE SEGRETE DEI CINESI A PRATO

Tra i procedimenti penali più importanti si ricorda quello relativo ad una associazione per delinquere di stampo mafioso, riciclaggio, intestazione fittizia di beni e vari reati tributari. È stato accertato che attività commerciali formalmente in regola producevano ricavi completamente sottratti al fisco attraverso prestanome, con conseguenti rimesse in Cina per importi calcolati in oltre 4 miliardi di euro.

 

Il tutto compiuto grazie a una rete di agenzie di trasferimento di denaro compiacenti e che si prestano al riciclaggio, reso possibile, anche, dal frazionamento delle somme trasferite in importi inferiori alla soglia stabilita dalla legge antiriciclaggio. Nel procedimento sono stati disposti sequestri preventivi per circa 60 milioni.

 

LE STANZE SEGRETE DEI CINESI A PRATO

Va segnalato, inoltre, l’incremento delle attività illecite nel traffico di sostanze stupefacenti, in particolare metanfetaminici. nel quale risulta particolarmente attiva la comunità pratese, con collegamenti con quella filippina (nuova nel settore). La particolare redditività delle attività criminali riconducibili alla comunità cinese toscana emerge dai numerosi sequestri e confische disposte nel corso degli anni.

 

rogo in fabbrica cinesi prato

Va sottolineato che l’interesse principale della criminalità cinese è nel settore della contraffazione di modelli industriali e marchi, svolta, in prevalenza, nelle zone di Firenze e Prato. Sono consorterie associate su base per lo più familistica, dedite sia alla produzione in laboratorio che al commercio di articoli prodotti in Cina ed importati in Italia, con notevole capacità di azzerare gli effetti dei sequestri di merce e di riproporsi in nuove attività illecite. «Si tratta di un fenomeno dalle proporzioni allarmanti – si legge nella relazione della Dna – destinato a crescere nel tempo anche per le difficoltà, a livello investigativo legate alla carenza di interpreti fiduciari disponibili a tradurre le conversazioni intercettate».

CARABINIERI IN UNA CASA DI CINESI A PRATO jpegCINESI A PRATO CARTELLI IN CINESE A PRATO TESSILE CINESE A PRATO

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…