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VIDEO! IL MALTEMPO METTE IN GINOCCHIO L’ITALIA:10 MORTI,  NUBIFRAGI, VENTO FINO A 180 KM/H E MAREGGIATE IN LIGURIA: DEVASTATO IL PORTO DI RAPALLO - A VENEZIA ALLAGATO IL 70% DEL CENTRO STORICO – A ROMA PIOVONO ALBERI: NELLA CAPITALE MOLTE PIANTE HANNO SUPERATO I 100 ANNI E SONO A RISCHIO. I 5 MILIONI PER LA MANUTENZIONE SONO FERMI DAL 2015. ECCO PERCHE' - VIDEO

 
 
Antonella De Gregorio, Valentina Santarpia per corriere.it
 

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Piogge torrenziali, allagamenti, venti fino a 100 km/h, che in alcune zone diventano vere e proprie trombe d’aria. L'ondata di maltempo particolarmente intensa che ha colpito nelle ultime ore l'Italia ha provocato tre morti nel Lazio e uno in Campania. Mentre risulta ancora disperso il proprietario della barca a vela finita domenica contro uno dei moli del porto del quartiere Lido di Catanzaro. Si tratterebbe di un cittadino di nazionalità turca. In provincia di Frosinone, a Castrocielo, due le vittime, a causa di un albero che ha investito l’auto sulla quale viaggiavano. A perdere la vita Rudy Colantonio, imprenditore di Arce e un suo amico e collaboratore, Antonio Russo. L'auto è stata travolta dal pino che non ha dato scampo ai due occupanti. Un vigile del fuoco volontario è morto a San Martino in Badia, in provincia di Bolzano, travolto da un albero caduto per il forte vento.

 

Un morto anche a Terracina, in provincia di Latina, dove due uomini sono rimasti schiacciati nell’auto su cui si è abbattuto un albero durante una tromba d’aria: Nunzio Cervoni, 57 anni, è morto sul colpo, mentre Ernesto Cicci, 54, è in ospedale con una frattura alla clavicola. I due lavoravano insieme in un take away di pesce. Anche a Napoli n giovane di 21 anni, della provincia di Caserta, è stato ucciso da un albero che gli è crollato addosso mentre camminava in via Claudio, nel quartiere Fuorigrotta. Il ragazzo, Davide Natale, è stato portato nel vicino ospedale San Paolo dove però è deceduto. È rimasta trafitta anche una donna, che sarebbe in gravi condizioni. Una donna, Vincenzina Bruzzone, 88 anni, è morta ad Albisola Superiore, in provincia di Savona: durante una tromba d'aria, è stata colpita da un oggetto fatto volare dal vento. Un padovano di 49 anni, Sandro Pompolani, è morto travolto da un albero durante un forte temporale che si è abbattuto in serata a Feltre (Belluno). Un uomo è caduto da un tetto ad Ancona: è grave. Gravissimo anche un giovane colpito da un albero nel torinese. Il Viminale ha invitato i prefetti a valutare la chiusura di scuole e uffici e limitare gli spostamenti. La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha chiesto una commissione d'inchiesta. Il premier Giuseppe Conte: «Stiamo monitorando la situazione». Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli: «I fiumi vanno puliti e gli alberi potati».

 
Scuole chiuse

In diverse città, a partire da Roma, lunedì le scuole sono rimaste chiuse e rimarranno chiuse anche domani (qui l'elenco, città per città). Il picco del maltempo, secondo la Protezione Civile, si è registrato nel pomeriggio di lunedì, con precipitazioni persistenti e diffuse su tutto il nord Italia, in particolare su Alpi, prealpi e zone pedemontane. Record di interventi dei vigili del fuoco: 1.600 gli interventi effettuati nella sola giornata di lunedì. La maggior parte degli interventi, 700, sono stati fatti in Toscana; altri 400 nel Lazio - la metà dei quali a Roma - e 200 in Veneto e Liguria. Anche domani resta però l'allerta rossa nelle regioni più colpite: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia e Liguria. Allerta arancione e gialla in altre regioni, in particolare nel'area del centro Italia. La conferma dal Dipartimento nazionale della Protezione civile. I fenomeni temporaleschi e il vento forte dovrebbero poi cominciare ad attenuarsi nella stessa giornata di domani, in orario avanzato.

 

Alta Velocità interrotta

Rallentati i treni dell'alta velocità al Nord per quasi tutta la giornata. Treni bloccati e diverse soppressioni sulla linea Milano-Lecco-Sondrio a causa dei danni del maltempo. In seguito all'incendio divampato nella stazione ferroviaria di Caserta a causa di un fulmine che ha colpito una centralina elettrica, i treni Roma-Foggia (8319) e Roma-Lecce (8323) stanno retrocedendo a Roma. Mentre il treno Lecce-Roma (8326) sta retrocedendo a Lecce, l'Intercity (704) Bari-Roma tornerà a Bari, e il `no stop´ Roma-Bari (8325) è stato cancellato. Martedì mattina sono cancellati i treni Foggia-Roma delle ore 5, e il `no stop´ Bari-Roma delle 6.24. Confermata la partenza del Lecce-Roma delle 5.50. Blocco dei treni metropolitani e ripercussioni anche sui convogli regionali e Intercity dal tardo pomeriggio sulla linea ferroviaria tra Genova e il levante per via della mareggiata che sta letteralmente investendo parte dei binari all'altezza di Nervi. A causa del forte vento un palo è crollato sulla motrice di un treno a 150 metri dalla stazione di Bogliasco lungo la linea Genova-La Spezia. L'incidente ha provocato un principio di incendio sul convoglio.

 

Liguria

Raffiche di vento a 180 km orari nel Savonese. Diverse le criticità, da Nord a Sud: in Liguria massima allerta per le piogge abbondanti, che hanno raggiunto i 400 mm in alcune zone dell’area genovese e per una delle mareggiate più potenti degli ultimi anni. I torrenti, a partire dal Bisagno e dal Polcevera, sono tutti monitorati con attenzione, mentre prosegue il costante monitoraggio con i sensori del Ponte Morandi. A Genova le piogge hanno provocato uno smottamento sotto il ponte dell’autostrada vicino a Staglieno. Per questo quattro famiglie sono state sfollate. A causa della mareggiata e del forte vento che per tutta la giornata di lunedì ha colpito la regione — onde alte 8-10 metri stanno flagellando la costa — il governatore Giovanni Toti ha deciso la chiusura dei porti: nella notte nessuna nave salperà né dal porto di Genova né dagli altri porti liguri. Le navi destinate all’attracco non attraccheranno ma resteranno a 10 miglia dalla costa in attesa della fine del maltempo. La mareggiata ha poi portato l’acqua sulla statale Aurelia a Sestri Levante e i tecnici dell’Anas hanno deciso di chiudere la statale all’altezza delle gallerie di Sant’Anna, in entrambe le corsie di marcia. L’Aurelia resterà chiusa fino alla fine della mareggiata. Acqua e detriti hanno invaso la carreggiata. Il mare ha allagato anche piazza Matteotti e parte del centro storico. Decine i natanti danneggiati in porto. Problemi al traffico sull’A26 Genova-Gravellona a Ovada (Alessandria) per una forte bufera di vento: le raffiche hanno portato sulla carreggiata alberi e cartelli stradali. La strada è stata chiusa in direzione sud, si viaggia su una corsia. Autostrade per l’Italia segnala traffico bloccato anche verso Gravellona tra il bivio per la A10 e Masone. Sul posto personale della società e mezzi di soccorso. Vento molto forte anche nell’Acquese dove, a Spigno Monferrato, è stata chiusa la Provinciale 128 per la caduta di numerosi alberi.

 

Una tromba d’aria, accompagnata da grandine, pioggia torrenziale, vento a 100 km/h e mareggiata ha colpito La Spezia. Caduti alcuni container in porto e ordinata l’evacuazione di alcuni edifici a Monterosso, uno dei Comuni alluvionati nel 2011, quando alle Cinque Terre ci furono diversi morti. Due persone rimaste intrappolate nell’auto in un sottopasso sono state salvate con un gommone dei vigili del fuoco. A Levanto, ordinata l’evacuazione di negozi e abitazioni del centro storico che si trovano in seminterrati e piani terra. Il Comune di Chiavari ha diramato una «fase di allarme» per il pericolo dell'esondazione del torrente Entella.

 

Venezia

L’alta marea è salita nel pomeriggio di lunedì, velocissima, a Venezia, raggiungendo il record di 156 centimetri, lasciando il centro storico allagato per il 70%. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato la dichiarazione dello stato di mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile, accogliendo così la richiesta del presidente della Regione Veneto. Lo spettro dell’alluvione del 1966 è continuamente evocata in queste ore: il Veneto fu tra le regioni più colpite, con estese inondazioni, molte frane e decine di morti. Gli stabilimenti Luxottica rimarranno chiusi ad Agordo e Cencenighe (Belluno) fino a domattina, a causa condizioni meteorologiche nella valle del Cordevole. Paura per il Piave: il sindaco di Breda di Piave (Treviso), ha emesso un'ordinanza di evacuazione immediata di alcuni edifici situati nell'area vicina.

Emilia- Romagna

Un violento nubifragio con tuoni, lampi e raffiche di vento si è abbattuto nel tardo pomeriggio sul Bolognese. Non sono state segnalate situazioni di emergenza e non risultano feriti, ma i vigili del fuoco sono impegnati con tutte le squadre disponibili su una sessantina di interventi fra la città, la zona collinare e la prima pianura, per alberi caduti, tetti o cornicioni pericolanti e allagamenti.

 

Piemonte

Emergenza maltempo anche in Piemonte, con allerta arancione nel Nord e Sud della regione, Verbania, Biella e Alessandria (dove sono chiuse le scuole), e gialla nel resto del territorio. Il fiume Sesia, nel tratto a valle dell'ingresso in pianura, è prossimo al livello di guardia.

Friuli Venezia Giulia

In Friuli Venezia Giulia, dove la Protezione Civile ha diramato l’allerta rossa, si registrano strade interrotte, famiglie evacuate, esondazioni dei fiumi in Carnia e Valcellina, e si attende l’arrivo dello scirocco a 150 km/h. Scuole chiuse nelle aree più a rischio delle province di Udine e Pordenone. Una frana ha interrotto la strada di accesso al ponte di Luincis, che collega la località San Martino a Ovaro, a Udine. Ed è crollato un ponte sul torrente Degano, in località Comeglians, in provincia di Udine, lungo la strada statale 465.

 

Trentino Alto Adige

Allarme rosso anche in Trentino Alto Adige, dove si sono avute forti precipitazioni piovose e neve sui rilievi oltre i 2200 metri. Fiumi esondati, canali straripati hanno allagato i campi coltivati, mentre frane e smottamenti hanno costretto le autorità a chiudere arterie sia principali che secondarie. In alcune zone sono caduti anche 300 millimetri di acqua e sui rilievi la neve ha raggiunto anche gli 80 centimetri. Interrotto il traffico ferroviario lungo la linea del Brennero, dove Sad e Trenitalia hanno predisposto servizi di autobus sostitutivi.

 

Tanti i disagi a viabilità e mobilità in Alto Adige: dopo la chiusura per frana, lunedì mattina l’Autostrada del Brennero è stata riaperta per il traffico in entrambe le direzioni tra Vipiteno ed il Brennero e poi nuovamente chiusa, per precauzione, per il rischio di caduta di un traliccio dell’alta tensione, e poi riaperta a una sola corsia; chiusure e interruzioni per le statali di Brennero, Val Venosta, Dolomiti, Val Badia, Alemagna, Val d’Ega, Val Gardena, Passo Monte Croce Comelico e Passo Lavazè. Disagi, inoltre, per circa 1.500 utenze rimaste senza energia in alcune zone di Val Gardena, Val d’Ultimo, Val Senales, Corvara e Anterivo. A disposizione della popolazione c’è il numero verde della centrale di emergenza 800751751. Interrotto il traffico ferroviario lungo la linea del Brennero, dove Sad e Trenitalia hanno predisposto servizi di autobus sostitutivi. Il fiume Adige ha superato il livello dei 4,95 metri nei pressi del ponte di San Lorenzo e quota 5,29 a Bodestro (verso Borghetto). Nella notte tra lunedì e martedì è stata aperta, in accordo con la Lombardia, la galleria Adige-Garda che permetterà di deviare parte della portata del fiume, alleggerendo la pressione sul veronese. A Chiusa, in Alto Adige, nel corso della notte è previsto l’arrivo dell’ondata di piena del fiume Isarco. La zona critica in Val Pusteria è invece quella di Vandoies, dove è attesa l’ondata di piena della Rienza.

 

Il centralino unico d’emergenza della Protezione civile del Trentino è stato contattato da oltre 2.500 chiamate, quello del Vigili del fuoco ha superato in serata oltre 1.000 richieste, mentre gli interventi dei pompieri sull’intero territorio hanno superato quota 3 mila con oltre 1.800 uomini impegnati. Due di loro sono stati ricoverati — in condizioni non gravi — all’ospedale Santa Chiara dopo essere stata travolti da una frana mentre cercavano di liberare la strada di Montevaccino. Nella notte è salito il numero di sfollati: 200 solo a Dimaro — comune vicino a Madonna di Campiglio sede del ritiro estivo della squadra del Napoli — è esondato il torrente Meledrio e l’acqua, mista fango, ha raggiunto il paese invadendo i locali di superficie di numerose abitazioni: sono state evacuate circa 200 persone che saranno ospitate nella notte, per la maggior parte, da parenti e amici. Nel corso dell’intervento, i vigili del fuoco hanno soccorso tre persone, parzialmente intrappolate dal fango, una delle quali risulta ferita ad una gamba. La Valsugana è stata interessata da diverse trombe d’aria: nella zona di Novaledo scoperchiate 9 abitazioni. La ferrovia della Valsugana è interrotta tra Grigno e Primolano per caduta alberi e l’esondazione del fiume Brenta.

Toscana

Flagellata la Toscana: fin dalla prima mattina di lunedì ci sono stati interventi dei vigili del fuoco per cornicioni pericolanti e alberi caduti: uno ha centrato un'auto a Carrara. Sul mezzo fortunatamente non c'era nessuno ma la macchina è andata distrutta. La provincia di Grosseto è tra le più colpite. All'alba Punta Ala era isolata per la caduta di alberi sulla strada e su un paio di case. In provincia di Pisa raffiche fortissime di vento hanno provocato danni gravi ad abitazioni del comune di Orciano Pisano. Grave la situazione anche in provincia di Livorno. A Rosignano Marittimo una tromba d'aria ha abbattuto un capannone e creato diversi danni nelle zone interne, con muri abbattuti e cassonetti spostati anche di diversi metri. All'Isola d'Elba il mare è finito sulla strada. I traghetti sono fermi. Il forte vento ha scoperchiato il tetto di un supermercato ad Arezzo. La copertura è finita su una cabina elettrica provocando un black out nella zona. Anche a Carrara il tetto di una chiesa si è scoperchiato, e solo grazie a 1000 sacchi di sabbia l'ospedale di Pontremoli si è salvato dalla piena del fiume Magra. Oltre 40mila utenze senza luce in Toscana.

Puglia

Vento forte nel Tarantino. A Manduria è caduto il timpano della chiesa di San Michele Arcangelo. Ingenti i danni con il crollo di muri di cinta, balconi, cornicioni, segnali stradali, insegne dei negozi, pali dell’illuminazione, di numerosi alberi. Una tromba d’aria, partita dalla zona interna e trasferitasi velocemente verso la costa adriatica, in soli 15 minuti ha attraversato i territori di Manduria e Martina Franca fino a colpire gran parte della provincia di Brindisi, distruggendo strutture, pergolati e muretti, sradicando gli ulivi secolari e non, spazzando via le olive. «Il quadro è apocalittico. Vedere alberi di dimensioni notevoli sradicati e le campagne coperte da un manto di olive è desolante», ha denunciato il Presidente di Coldiretti Brindisi, Filippo De Miccolis. Numerosi gli interventi dei vigili del fuoco.

Molise

Interrotti i collegamenti tra il porto di Termoli e le Isole Tremiti (Foggia). La Capitaneria di Porto di Termoli ha diramato un avviso di burrasca, inviato a tutti gli operatori marittimi e portuali, valido fino alla serata, per mare molto mosso e vento di sud-est forza 8 in aumento.

Sardegna

Dopo una notte passata tra tempeste di fulmini e pioggia torrenziale, che ha creato disagi nel Nuorese con alcuni rioni di Fonni trasformati in fiumi per l’esondazione di un corso d’acqua, il Nord Ovest è stato colpito da una violenta grandinata. Ad Alghero, dove è crollata parte del tetto del teatro, chicchi di grandine grandi come palle da tennis hanno spaccato vetri e danneggiato auto, tanto che il sindaco Mario Bruno ha pronta la richiesta di stato di calamità alla Regione. Sempre nella cittadina catalana un volo Ryanair è stato dirottato a Olbia. È stato invece ritrovato da una pattuglia del Corpo forestale Alessio Anedda, il pescivendolo di 48 anni di Carbonia disperso dalla tarda mattinata nei boschi di Pantaleo, tra Santadi e Capoterra, nel sud Sardegna.

Calabria

Numerosi interventi dei vigili del fuoco anche in Calabria: nel Crotonese sono stati tratti in salvo alcuni anziani rimasti isolati nella loro abitazione.

 

Milano e Lombardia

Continua l’allerta per il maltempo in tutta la Lombardia. Tanti i disagi soprattutto a Milano, dove lunedì è scattato il codice rosso per il rischio di esondazione di Seveso e Lambro. Piogge intense e vento forte hanno interessato in particolare il Lodigiano e la provincia di Sondrio. In Val Seriana tre ponti sul fiume Serio sono stati transennati, mentre il fiume Brembo è sorvegliato speciale, avendo superato la portata massima. A Milano, due alberi sono caduti sulle auto, in due distinti episodi: il bilancio è di due feriti e di 4 altre persone coinvolte. Massima attenzione al Po, il cui livello - stando ai dati della Coldiretti - è salito già di oltre 2,5 metri nelle ultime 24 ore.

Al Politecnico di Milano sono caduti dei pannelli a causa delle infiltrazioni d’acqua, ma non ci sono stati feriti tra gli studenti. A scopo precauzionale, con un'ordinanza, il Comune di Milano ha evacuato lunedì sera le tre comunità nell'area del Parco Lambro (Exodus di don Mazzi, Camaldoli e Ceas): le persone sono state ospitate nella palestra del centro sportivo Saini. Il Dipartimento della Protezione Civile, d'intesa con le regioni coinvolte, sta valutando di deviare parte della portata dell'Adige verso il lago di Garda, per evitare che la piena del fiume arrivi in pianura Padana.

Lazio

Alberi caduti in strada a Roma, dove ieri la sindaca ha ordinato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, e a Fiumicino. Oltre 100 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco in 8 ore per coperture divelte, intonaci, tegole, pali e cartelloni caduti e oltre 250 interventi per alberi caduti. Alcune strade della Capitale sono state chiuse, con inevitabili ripercussioni sulle linee del trasporto pubblico e sul traffico cittadino. La Protezione Civile di Roma Capitale ha chiesto di «limitare gli spostamenti all'indispensabile in considerazione del possibile peggioramento delle condizioni atmosferiche delle prossime ore e per favorire la circolazione dei mezzi di soccorso». Un grosso albero è caduto su una palazzina di via Edgardo Ferrati in zona Garbatella a Roma, finendo sul terrazzo condominiale e danneggiandolo. L'edificio, dove abitano sei nuclei familiari, è stato evacuato dai vigili del fuoco.

Campania

In Campania, dove si è avuta una vittima, il forte vento di scirocco e il mare agitato hanno anche portato alla cancellazione dei collegamenti con le isole di Capri, Ischia e Procida. In queste due isole, peraltro, i sindaci hanno deciso di chiudere le scuole. A Procida, il primo cittadino ha emanato una nota nella quale invita la cittadinanza a «evitare di uscire di casa se non strettamente necessario». La Direzione del Parco archeologico di Pompei ha disposto «a causa del forte vento, la chiusura immediata degli scavi di Pompei», al fine di garantire l’incolumità dei visitatori.Una intera parete di lamiera di una palazzina si è staccata nel pomeriggio di oggi per il forte vento ad Atripalda, in provincia di Avellino. Le lamiere sono piombate su tre vetture di passaggio lungo via Appia. La Porta Santa della Basilica della Beata Vergine del Rosario di Pompei (Napoli), chiusa da anni, si è improvvisamente spalancata da sola e in molti hanno gridato al miracolo.Otto gli aerei dirottati da Capodichino. Martedì gli scavi di Pompei resteranno chiusi almeno fino alle 11.

Sicilia

Il vento ha causando danni e disagi in Sicilia. Sei voli Ryanair in arrivo all’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo sono stati dirottati a Fontanarossa di Catania o a Trapani. Per le forti raffiche di vento due alberi sono caduti sulla A19 Palermo-Catania: due persone che erano a bordo di un’auto sono rimaste lievemente ferite e sono state trasportate in ospedale.

 

Verde e incuria, 12 miliardi di alberi Tra soldi che mancano e il caso Roma

 

Lorenzo Salvia per corriere.it

 

Il vento forte e le piogge, certo. Ma c’è anche altro dietro il gran numero di alberi caduti in queste ore. Le nostre piante, proprio come noi, invecchiano e questo le rende sempre più fragili. Platani e olmi, molto diffusi lungo i viali delle città, hanno spesso raggiunto la soglia non solo simbolica dei 100 anni. Sono a rischio, e avrebbero bisogno di quella che in termini tecnici viene chiamata manutenzione del verde verticale. Una regolare potatura, il monitoraggio dei fusti a rischio, l’abbattimento in casi estremi. E qui, dopo l’età che avanza, arriviamo al secondo problema: spesso i Comuni non hanno i soldi necessari per fare tutto questo, oppure preferiscono usarli per altri scopi, magari più apariscenti. Oltre all’età, avanza anche l’incuria. Fino al caso di Roma dove, tra uno stop e l’altro, la manutenzione è ferma praticamente da tre anni.

UN patrimonio che invecchia

In Italia ci sono circa 12 miliardi di alberi. La stragrande maggioranza è fuori dei centri urbani. Alcuni castagneti arrivano a superare anche i 500 anni di età, per non parlare dei ulivi secolari. Nelle città, però, ci sono soprattutto platani, olmi e pini domestici, quelli che spaccano l’asfalto con le radici che vengono su. In molti casi sono stati piantati a cavallo dell’inizio del secolo scorso. «Hanno superato la soglia dei 100 anni d’età e quindi la loro stabilità meccanica è a rischio», dice Mauro Agnoletti, professore di Pianificazione del paesaggio all’Università di Firenze. I tronchi si deteriorano, proprio come il cemento dei ponti. E anche qui la tecnologia aiuta. Ci sono macchinari che consentono di fare un check up in tempo reale sulla stabilità delle piante: sia sulle «carie», il buco dentro un tronco apparentemente sano. Sia sulla sua resistenza complessiva. Ma usare queste apparecchiature costa, a spanne sui 50 euro per pianta. Non tutti i Comuni ce la fanno.

Il no agli abbattimenti

In alcune città, tra queste Firenze, si è deciso di abbattere le vecchie piante monumentali che avevano superato i 100 anni. E sostituirle con piante della stessa specie ma più piccole e con l’idea di non lasciarle crescere così tanto. Oppure con piante diverse, che crescono meno e hanno una manutenzione più semplice. In molti casi viene scelto il bagolaro, chiamato in modo diverso a seconda della zona d’Italia. «Spesso si tratta di operazioni necessarie — dice il professor Agnoletti — ma è chiaro che questo vuol dire cambiare il paesaggio». Oltre che scontrarsi con i residenti che — a volte a torto, altre a ragione — quasi sempre sono contrari agli abbattimenti.

Il caso Roma

La Capitale è stata tra le città dove l’emergenza alberi si è fatta sentire di più in queste ore. E in realtà è sbagliato chiamarla emergenza perché il problema si trascina da tempo. Qui non c’è solo il problema degli alberi che invecchiano e dei pochi soldi a disposizione del Comune per fare quello che bisogna fare. Ma anche il fatto che l’appalto per la manutenzione del verde è fermo quasi da tre anni. La sindaca Virginia Raggi ha detto più volte che a Roma il verde era «gestito con appalti malati» ed in effetti proprio questo è stato uno dei capitoli più importanti dell’inchiesta Mafia capitale. Lo stop agli «appalti malati» ha fatto scendere il numero degli operatori del servizio giardini del Comune da 1.200 a circa 200, tenendo solo gli interni e cancellando quelli delle cooperative. Ma il guaio è che, almeno per il momento, gli «appalti malati» non sono stati sostituiti con nuovi appalti «sani». I soldi ci sono e da parecchio tempo. Cinque milioni di euro stanziati alla fine del 2015 per il Giubileo fuori programma deciso da Papa Francesco.

Una gara lunga tre anni

A tre anni di distanza quei soldi — che dovrebbero servire alla potatura degli alberi, abbattere quelli a rischio e sostituirli con piante, uguali o diverse, ma comunque sane — non sono però stati spesi. Prima il Comune ha faticato a trovare dirigenti che accettassero di far parte delle commissioni di gara, perché il rischio di finire sotto inchiesta era ed è considerato altissimo. A suo tempo era stato il direttore generale Franco Giampaoletti a parlare di «frequente rinuncia alla nomina con motivazioni che spesso sconfinano nell’arbitrario». Il bando è poi partito ad aprile dell’anno scorso ma è stato fermato dall’Anac, l’Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. I finanzieri dell’unità operativa speciale avevano scoperto che un dirigente aveva modificato a mano alcuni documenti. La gara è stata ripetuta e a breve si dovrebbe arrivare all’apertura delle buste con le offerte. Nel frattempo tre milioni sono stati stanziati per fare il censimento degli alberi. Resta il problema. Come sanno gli agricoltori, e anche chi si accontenta di due vasi di coccio sul terrazzino, la potatura delle piante grandi va fatta durante la stagione fredda. Di inverni ne sono già passati tre da quel 2015. Ce la faremo stavolta o si continuerà a chiudere le scuole per vento forte?

 

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