DOVE C'È UN MODELLO CHE FUNZIONA, C'È CRIMINALITÀ - LE MANI DELLA 'NDRANGHETA SU BADOLATO, IL BORGO MEDIEVALE IN PROVINCIA DI CATANZARO, BUEN RETIRO DI TURISTI STRANIERI E VIP GRAZIE AL BOOM ECONOMICO DOVUTO ALL'ARRIVO DI MIGLIAIA DI MIGRANTI NEGLI ANNI '80 - IL PAESE ERA FINITO SOTTO IL TOTALE CONTROLLO DEL CLAN GALLACE, CHE GESTIVA ATTIVITÀ DI OGNI GENERE: APPALTI, SPAZZATURA, EDIFICAZIONI, ATTIVITÀ COMMERCIALI - I CARABINIERI HANNO ARRESTATO IL SINDACO, GIUSEPPE NICOLA PARRETTA, E IL SUO VICE, ERNESTO MARIA MINNITI, CON L'ACCUSA DI...
Estratto dell'articolo di Carlo Macrì per il “Corriere della Sera”
Il borgo medievale di Badolato (Catanzaro), divenuto un buen ritiro di turisti stranieri e vip, […] era diventato una sorta di «oasi» del clan Gallace, famiglia di ’ndrangheta con radici ben profonde in marina.
Già sul finire degli anni ’80 il borgo era stato il primo esempio di nuovo insediamento per migliaia di profughi afgani, siriani, pakistani. […] Un fenomeno diventato presto risorsa che aveva permesso a Badolato di passare da «paese in vendita» a modello di sviluppo socio-economico. Un sistema di integrazione che ha fatto da precursore al modello Riace.
Consapevoli della ricchezza economica sviluppata con l’arrivo di migranti e di stranieri, tanto da definirlo «borgo degli angeli», i Gallace, secondo l’accusa, si sarebbero tuffati negli affari, stringendo accordi con i politici locali che, in cambio di consensi, avrebbero aperto le porte del Municipio a esponenti del clan.
Badolato era sotto il totale controllo della cosca tanto che Damiano Cosimo Gallace, al vertice del clan, ha trascorso la sua latitanza nel borgo, ospite di resort e di famiglie del luogo, che il procuratore aggiunto di Catanzaro Giancarlo Novelli non ha esitato a definire «conniventi, per devozione».
L’operazione «Ostro» dei carabinieri, indica quindi il sindaco Giuseppe Nicola Parretta, il suo vice Ernesto Maria Minniti, il presidente del Consiglio comunale Maicol Paparo e due assessori, «al servizio» della cosca, accusandoli di associazione a delinquere di tipo mafioso e voto di scambio politico-mafioso.
Il prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa ha già commissariato il Comune inviando il vice prefetto Costanza Pino. Oltre ai politici sono finite in carcere altre 41 persone tra esponenti del clan e imprenditori, tutte con accuse di mafia. I carabinieri, grazie alle intercettazioni, hanno individuato in Antonio Paparo, imprenditore, e padre di Maicol, il collante tra il clan e i politici.
Nel borgo caro a Wim Wenders, che a Badolato realizzò parte del suo cortometraggio in 3D «Il Volo», […] i Gallace avevano il controllo su ogni attività: appalti, spazzatura, edificazioni, attività commerciali. Gli affari illeciti della cosca si spingevano anche oltre: dal Montenegro e dalla Serbia acquistavano armi potenti, «come merce di scambio con la cocaina». In Grecia e Turchia c’erano invece i partner per il traffico di sigarette.