roma traffico lungotevere

CRONACHE DAL MANICOMIO CRIMINALE DI ROMA – DOTTO: "TERMINI, UNA TRABOCCANTE DISCARICA. LUNGOTEVERE, MUCCHIO SELVAGGIO. GLI SCOOTER, ATTENTATI ALLE CORONARIE. I PEDONI, IL BERSAGLIO DA ABBATTERE. L’ORRIBILE VIDEOGAME DI UNA CITTÀ CHE HA SMESSO DI RISPETTARE SE STESSA. NON SO DECIDERE SE SONO PIÙ INCREDULO O PIÙ SMANIOSO DI UCCIDERE..."

ROMA TRAFFICO

Giancarlo Dotto per Dagospia

 

Cronache dal manicomio criminale di Roma. Questo non è il diario di un anno e nemmeno di un mese, ma di due giorni, uno e mezzo per l’esattezza. Tutto vero, giuro sull’unica testa di cui dispongo, che sia recisa da una scimitarra.

 

Arrivo a Termini. Una traboccante discarica. Fai lo slalom tra i rifiuti e ti senti uno di loro, un rifiuto, una calpestabile cartaccia unta. “Sciopero dei netturbini, non prendono la paga da due mesi”, m’informano. M’infilo in un taxi dopo venti minuti di fila. L’uomo al volante non parla, non saluta, apprende quello che gli dici e va. Avesse ospitato un pinguino non sarebbe diverso. Non ha bisogno di un motivo per detestarti, basta che respiri. Non capisci se è laziale, se gli stai sul cazzo a prescindere, o se ce l’ha con la vita e lo capisco.

 

fila per i taxi a roma termini 1

Pago, scendo, lo saluto sapendo che non mi saluterà. Casa. Oasi. Ridiscendo. Appuntamento all’Eur. Lungotevere, direzione Roma sud. Mucchio selvaggio. Si procede a passo di mostro. Nella fiumana di macchine, gli scooter sono attentati alle coronarie. Schizzano negli interstizi, a decine, fanno la gimkana, ovunque, a sinistra, a destra, sopra e sotto, alcuni di loro bestemmiando e gesticolando. C’è qualcosa di feroce sotto quei caschi. Dentro le auto sudano claustrofobici testicoli e ovaie. Gli ergastolani al volante sono diventati zen senza saperlo, gli altri, la maggioranza, schiumano rabbia. Potenziali omicidi e potenziali suicidi. I pedoni sono il bersaglio da abbattere. Meglio se sulle strisce pedonali, sono più visibili.

 

roma traffico lungotevere

Un tassista senza cliente a bordo mi taglia la strada da sinistra a destra e, nel farlo, mentre inchiodo per evitarlo, estrae alla Stranamore un braccio dal finestrino e aziona la freccia. Nel farlo, vedo il suo faccione rabbioso che si sporge e mi urla cose truci. Lo affianco, mentre cerca d’infilarsi in una corsia non sua, abbasso il vetro e gli faccio con calma glaciale: “Perché fai l’isterico? Mi hai appena tagliato la strada”. Lui digrigna i denti, scuote la testa come un pugile suonato, si capisce che nel suo spartito non è previsto uno che ti affronta con lo stile di Gandhi ma potrebbe essere anche un serial killer o le due cose insieme. “Avevo messo la freccia…”, balbetta lui come uno scolaretto. “Devi essere più calmo…” gli faccio, in stile Don Matteo, come un buon padre a un figlio irreversibilmente idiota. Lui trova un pertugio e sgasa via. Da lunedì a oggi non escludo abbia ucciso la madre o una coppia di giapponesi che attraversavano sulle strisce pedonali. Il tutto dura non più di venti secondi. Dopo cinque secondi ho già un clacson dietro che mi strepita e mi sfonda la nuca. Cerco un coltello a serramanico in tasca. Non lo trovo.

fila per i taxi a roma termini 12

 

Non più di un chilometro dopo. Sto ancora smaltendo l’energumeno isterico di prima e un Suv dai vetri oscurati mi suona come se gli stessi pestando i genitali. Mi sta sorpassando a destra e credo voglia così censurare un mio impercettibile movimento che andrebbe a intralciare la sua volontà di potenza. Lascio stare. Ho esaurito Gandhi e non ho il coltello a serramanico. Vado oltre. Duecento metri e volto a destra, avendo segnalato con la freccia (una vecchia abitudine di cui non riesco a liberarmi). Quello di prima, il Suv, incollato alle mie terga, mi passa oltre con uno scarto da psicopatico e mi ristampa un’altra botta di clacson, il prolungamento del suo orribile cazzo tumefatto dall’odio. Non so decidere se sono più incredulo o più smanioso di uccidere.

roma traffico lungotevere

 

Faccio le mie cose. Ho una visita al “Fatebenefratelli”, un nome che suona improprio nella Roma di questi tempi. Ho appena spedito musicalmente a fanculo una specie di nazista in camice da dottore alla quale dovevo consegnare un’ampolla della mia sacra urina. “Posso farle una domanda?”, le chiedo con educazione oxfordiana. “No!”, mi risponde brutalmente. Penso tra me, giusto per darmi una spiegazione qualsiasi, di averla stuprata o di averle rubato l’argenteria di casa in una vita precedente. Esco dalla porta principale ancora scosso, attraverso il breve tratto di asfalto. Dalla curva arriva uno in auto che mi urla dal finestrino: “Che cazzo fai?!”. Cerco scampo. Non so cosa, ma devo averla combinata grossa.

 

traffico a roma

Un signore vicino che ha assistito alla scena mi fa, allibito: “Cosa voleva?”. Non lo so, vado a chiederglielo. È il mio istinto suicida. Lo riconosco. Ha appena parcheggiato. Mi avvicino e gli faccio: “Nel lontano 2001 una chiromante del luna-park all’Eur mi predisse che sarei morto un giorno per mano di un coglione. Ecco, mi sa che è arrivato il mio momento…”. Lui mi guarda come si guarda un esquimese sbucato da un igloo. È un signore non di primo pelo, dalla mascella suina. Mi ricorda qualcuno. Tace qualche secondo. Nel dubbio mi grida, con una piccola variante: “Che cazzo vuoi?!”. Una mano caritatevole di donna mi porta via. Non è arrivato il mio momento.

 

giancarlo dotto

Mi sento sotto assedio. È una comunità intera sotto assedio. L’orribile videogame di una città che ha smesso di rispettare se stessa. Decido di tornare a casa. Per oggi può bastare.

Riesco la mattina dopo, solo perché non posso farne a meno. Infilo una strada alle spalle di piazza Mazzini, decido di girare a destra e dimentico per una volta di azionare la freccia. Dalla stessa strada, curvando a sinistra, una signora elegante apre il finestrino e mi urla incazzata come una iena a cui hanno appena divorato i cuccioli: “La freccia!!!!”. Stampato in faccia il manifesto dell’odio. Mi fermo. Per un attimo penso di fare dietro front e inseguirla. Non se più se sono Gandhi o Donato Bilancia. Nel dubbio, rinuncio. Sto diventando uno di loro?

ROMA TRAFFICOROMA TRAFFICO

 

Ultimi Dagoreport

forza italia marina pier silvio berlusconi antonio tajani martusciello barelli gianni letta gasparri

DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER SILVIO È ARRIVATA ALLE STELLE: IL PARTITO È DIVENTATO ORMAI UN FEUDO DOMINATO DAL QUARTETTO  DA TAJANI-BARELLI-MARTUSCIELLO-GASPARRI - DOPO AVER SPADRONEGGIATO IN LUNGO E IN LARGO, NELLA SCELTA DEL GIUDICE COSTITUZIONALE ALLA CONSULTA È ARRIVATA UNA PESANTE SCONFITTA PER TAJANI - È DA TEMPO CHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI NON SA DOVE SBATTERE LA TESTA PER RIUSCIRE A SCOVARE UN SOSTITUTO AL 70ENNE CIOCIARO, RIDOTTO IN UN BURATTINO NELLE MANI DI GIORGIA MELONI, CHE È RIUSCITA AD ANESTETIZZARLO CON LA PROMESSA DI FARE DI LUI IL CANDIDATO NEL 2029 ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (CIAO CORE!) - OLTRE AL PARTITO E ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE CON IMPERDONABILE RITARDO COGNITIVO HA COMPRESO CHE IL GOVERNO NON È UN’ALLEANZA MA UN MONOCOLORE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OCCORRE AGGIUNGERE UN ALTRO ‘’NEMICO’’ DI TAJANI: L‘89ENNE GIANNI LETTA. NELLA SUA AFFANNOSA (E FALLITA) BATTAGLIA PER PORTARE ALLA PRESIDENZA DELLA RAI LA SUA PROTETTA SIMONA AGNES, TAJANI E I SUOI COMPARI NON SI SONO SPESI, SE NON A PAROLE...

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…