un sacco bello alemanno carminati

ALEDANNO E IL MARCIO SU ROMA - L’ESCALATION CRIMINALE DEI BOSS DI MAFIA CAPITALE CON ALEMANNO SINDACO - I GIUDICI DEL RIESAME: “DETERMINANTI I RAPPORTI DI AMICIZIA DI CARMINATI CON UOMINI DELLA DESTRA SOCIALE ED EVERSIVA SALITA AL POTERE (PANZIRONI E GRAMAZIO) E L’INTESA CON BUZZI”

Maria Elena Vicenzi per “la Repubblica

 

arresto carminati arresto carminati

All’inizio era solo un’organizzazione criminale di strada. Poi in Campidoglio è arrivato Alemanno. E per loro sono arrivati gli affari, «il monopolio dell’acquisizione degli appalti dei servizi del Comune». Non hanno dubbi i giudici del tribunale del Riesame che Mafia Capitale «il salto di qualità» lo abbia fatto nel giorno in cui è stato eletto sindaco l’ex ministro di An. Ed è quello, secondo loro, uno degli spartiacque nella storia di un clan che, fino a quel momento «operava in un ristretto ambito territoriale nel settore delle estorsioni, dell’usura, delle rapine e delle armi. Ma con il passare del tempo si è notevolmente ampliato sia nel numero dei partecipanti sia nei settori di intervento».

 

L’ESCALATION CRIMINALE

alemanno tanto una brava personaalemanno tanto una brava persona

«Le ragioni di tale espansione — continuano i giudici nelle motivazioni con cui hanno respinto le istanze di Massimo Carminati, Riccardo Brugia, Roberto Lacopo, Fabrizio Testa ed Emilio Gammuto — devono essere ricondotte, in primo luogo, al fatto che, a seguito della nomina di Alemanno, molti soggetti collegati a Massimo Carminati da una comune militanza politica nella destra sociale ed eversiva ed anche, in alcuni casi, da rapporti di amicizia, avevano assunto importanti responsabilità di governo ed amministrative nella Capitale». I giudici fanno poi i nomi di questi “vecchi amici” tra i quali vengono citati l’ex ad di Ama, Franco Panzironi e il consigliere regionale, Luca Gramazio.

 

LA JOINT VENTURE CON BUZZI

«Sotto altro profilo — continua il collegio presieduto da Bruno Azzolini — il salto di qualità dell’attività dell’associazione è avvenuto grazie all’accordo con Buzzi, conosciuto da Carminati in ragione del comune passato criminale». Un’intesa «che ha consentito all’associazione di pervenire a un sostanziale controllo sull’intera attività del Comune di Roma e delle sue partecipate in quei settori nei quali operavano le cooperative di Buzzi» che «hanno accresciuto enormemente e in poco tempo la loro capacità di intervento ed il fatturato, passato da 26 milioni di euro nel 2010 a oltre 50 nel 2013».

 

luca gramazioluca gramazio

In definitiva, scrivono le toghe, «un’associazione criminale operante in Roma nel recupero crediti si amplia ricomprendendo nella propria area di interesse anche il settore economico e quello legato alla pubblica amministrazione». Tanto che all’intimidazione si affianca la corruzione, «necessaria per consolidare la propria posizione monopolistica » e per «ridurre i rischi per l’associazione» perché i corrotti non denunceranno mai.

 

IL “MITO” DEL CECATO

I giudici della Libertà sposano in pieno la tesi dei pm Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli e dei carabinieri del Ros, secondo cui quella di Carminati è a tutti gli effetti un’associazione mafiosa. E il capo, incontrastato, è lui. Un uomo «pericoloso» che considera «il delitto come naturale modo di espressione della propria vita».

 

Una persona «violenta» e «cinica » con grandi «capacità di infiltrazione nel settore politico, imprenditoriale ed economico anche con metodi corruttivi». I magistrati lo definiscono «fulcro », «etoile». «È proprio la “paura de lui” la chiave che consente di aprire tutte le porte, anche quelle della pubblica amministrazione». Perché «la sua personale storia criminale ha certamente contribuito ad accrescerne la “fama”.

SALVATORE BUZZI FRANCO PANZIRONISALVATORE BUZZI FRANCO PANZIRONI

 

La contiguità con la Banda della Magliana, l’appartenenza ai Nar, il coinvolgimento in processi di straordinaria importanza mediatica, quali quello sulla strage di Bologna, l’omicidio Pecorelli e quello del furto al caveau, sono indubitabilmente circostanze che hanno reso Carminati personaggio criminale di eccezionale notorietà ». Da alcune accuse, poi, è stato assolto. E anche questo, secondo il Riesame, ha contribuito a creargli «la nomea di “intoccabile”, di personaggio in grado di uscire indenne da ogni situazione in ragione di oscuri collegamenti con centri di potere ai massimi livelli ».

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….