fabrizio curcio francesco paolo figliuolo mario draghi

CARE REGIONI, È FINITA LA PACCHIA! - MARIO DRAGHI SI È ROTTO LE PALLE DEI GOVERNATORI CHE VANNO IN ORDINE SPARSO SULLE VACCINAZIONI E PER QUESTO CHIEDE A TUTTI DI ADERIRE ALLA PIATTAFORMA UNICA DELLE POSTE PER LE PRENOTAZIONI - SE NON LO FARANNO, IL PREMIER LO IMPORRÀ CON UNA LEGGE. BASTA ALLE IMUNIZZAZIONI A CASO, SARÀ DATA PRECEDENZA ASSOLUTA AGLI ANZIANI E AI DISABILI. POI SI PROCEDERÀ PER ETÀ…

Alessandro Barbera e Paolo Russo per "la Stampa"

 

mario draghi conferenza stampa

Fatti gli sforzi possibili per accelerare le consegne da parte delle aziende farmaceutiche, Mario Draghi affronta l' altro grande problema della campagna vaccinale: l' efficienza delle Regioni nell' organizzarla. Il disastro della Lombardia è solo la punta dell' iceberg.

 

E non è nemmeno un problema di somministrazioni, visto che la gran parte delle sanità territoriali ha finora utilizzato tre dosi su quattro. Ciò che impressiona il premier sono le disparità fra classi di età: basti dire che la fascia 70-79 anni è la meno vaccinata: 322 mila persone contro le 574 mila del gruppo 20-29 anni.

 

francesco paolo figliuolo fabrizio curcio

Di qui il messaggio del premier alle Regioni: occorrono regole più uniformi. Il primo passo è aderire ad una piattaforma unica di prenotazioni, quella di Poste italiane. Nasce ai tempi della gestione dell' ex commissario Domenico Arcuri, per il momento è utilizzata da cinque Regioni: Sicilia, Calabria, Marche, Abruzzo, Basilicata. Di qui a poco sarà implementata dalla Lombardia, ma Draghi ha consigliato di aderire a tutte quante. Se non lo faranno, è disposto a imporlo con una norma di legge.

 

Le ragioni della sua determinazione sono almeno due. La prima: la piattaforma unica di Poste permetterebbe di moltiplicare le prenotazioni tramite Postamat, call center, o il terminale a disposizione dei postini che consegnano la corrispondenza. Non solo: un sistema centralizzato garantisce di verificare in tempo reale il numero degli immunizzati e di inserire il nome del singolo paziente nell' anagrafe vaccinale, in vista di un patentino.

vaccini a roma termini

 

Una banca dati unica permette infine maggiore equità, impedendo le sperequazioni di oggi verso i pazienti più fragili, in alcune Regioni finiti alle spalle di giovani ricercatori e dottorandi.

 

CORONAVIRUS - VACCINAZIONI A ROMA

Oggi, al momento della prenotazione i due milioni di malati «estremamente vulnerabili» trovano una lista di patologie con relativo codice di esenzione diverso da Regione a Regione. E ciò accade nonostante l' ultimo Piano vaccinale elenchi con dovizia di dettagli le malattie che rendono il Covid una minaccia mortale.

centro vaccinazione coronavirus roma termini

 

 In questo modo, anche se attraverso i siti regionali, il sistema sarebbe unico e così la scaletta delle priorità. «Dovrà essere per tutti quella stilata dal Piano nazionale», è il messaggio ai governatori dopo il vertice a Palazzo Chigi con il commissario Francesco Figliuolo e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio.

 

VACCINO LOMBARDIA

Dunque stop alle immunizzazioni a vantaggio di questo o quell' ordine professionale, deciso più sotto la pressione delle lobby che in base al livello di esposizione al rischio.

Precedenza assoluta invece ad anziani, disabili gravi e accompagnatori. Non è esattamente la strategia adottata fino ad oggi: basti ricordare - lo dice l' ultimo rapporto della Fondazione Gimbe - che tra gli ultraottantenni ben il 27,7 per cento ha ottenuto una sola dose di vaccino e solo il 16,7 ha fatto il richiamo.

 

francesco figliuolo

I difensori dello status quo diranno che le fiale sono finora servite a proteggere le categorie più esposte di sanitari, personale scolastico, Forze dell' ordine. Ma non è così. La sola voce «personale non sanitario» conta un milione e 307 mila dosi somministrate a fronte degli 80 mila dipendenti del personale amministrativo degli uffici delle Asl, degli ospedali e delle cliniche.

VACCINO ANTI COVID REGIONE LOMBARDIA

 

Uno scarto enorme nei numeri che copre lo scandalo dei privilegi a singole categorie da parte di questa o quella Regione: dagli informatori farmaceutici agli addetti stampa degli ospedali, dagli psicologi ritirati dalla professione ad avvocati e magistrati. Draghi ha deciso di porre fine al fai da te, e per questo è pronto a far uso della clausola di supremazia della legge nazionale garantita dall' emergenza pandemica.

VACCINO LOMBARDIA

 

Nel frattempo accelerano le consegne dei vaccini, frutto soprattutto del pressing del governo italiano e della Commissione europea su Pfizer. Oggi la multinazionale consegnerà un milione di dosi, altre tre milioni e mezzo sono attese entro il 31 marzo, raggiungendo così un totale nel primo trimestre di quattordici milioni di fiale, un milione e mezzo in meno dell' obiettivo prefissato. L' azienda americana produce proprio il vaccino riservato ad over ottanta e vulnerabili.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...