“CHIEDO SCUSA PER QUELLO CHE HO DETTO A MIO FIGLIO. ERANO SOLO TANTE FESSERIE, TEMEVO CHE SI SUICIDASSE” – IL MEA CULPA DI NICOLA TURETTA PER LE FRASI DETTE AL FIGLIO FILIPPO, ARRESTATO PER L’OMICIDIO DI GIULIA CECCHETTIN, INTERCETTATE DURANTE UN COLLOQUIO IN CARCERE (“NON SEI UNO CHE AMMAZZA LE PERSONE, HAI AVUTO UN MOMENTO DI DEBOLEZZA, CI SONO ALTRI 200 FEMMINICIDI!”): “MI VERGOGNO, CI AVEVANO APPENA RIFERITO CHE ERA A RISCHIO SUICIDIO. NON SAPEVAMO COME GESTIRLO"
Estratto da www.leggo.it
Nicola Turetta chiede scusa per le frasi dette al figlio Filippo in carcere. L'uomo è stato registrato durante il colloquio con il 23enne, detenuto a Verona per l'omicidio di Giulia Cecchettin. «Chiedo scusa per quello che ho detto a mio figlio - le sue parole rilasciate al Corriere della Sera - Gli ho detto solo tante fesserie. Non ho mai pensato che i femminicidi fossero una cosa normale. Erano frasi senza senso. Temevo che Filippo si suicidasse», spiega. […]
«C’erano stati tre suicidi a Montorio in quei giorni. Ci avevano appena riferito che a anche nostro figlio era a rischio. Quegli instanti per noi erano devastanti. Non sapevamo come gestirli. Vi prego, non prendete in considerazione quelle stupide frasi. Vi supplico, siate comprensivi», conclude.
colloquio in carcere tra filippo turetta e i genitori - foto giallo
LE SCUSE DI NICOLA TURETTA
«Gli ho detto 'ti devi laureare', non perché mi interessasse, o perché sperassi in un futuro fuori dal carcere per lui, ma solamente per tenerlo impegnato e non fargli pensare al suicidio. È logico che non se ne farà niente di quella laurea, dovrà giustamente scontare la sua pena per quello che ha fatto», aggiunge.
«Filippo ora si rende conto di quello che ha fatto. Siamo riusciti infatti ad affrontare l'argomento. Vuole scontare la sua pena. Non ha nessuna speranza o intenzione di sottrarsi alle sue responsabilità -continua Nicola Turetta- Non pronuncerei più quelle parole, ma era un tentativo disperato di evitare un gesto inconsueto. Mi dispiace davvero tanto. Provo vergogna per quelle frasi, non le ho mai pensate».
LE FRASI INCRIMINATE
colloquio in carcere tra filippo turetta e i genitori
Era il 3 dicembre scorso quando lui e la moglie Elisabetta Martin incontravano per la prima volta, dopo l'omicidio e la fuga in Germania, il figlio reo-confesso, nella saletta del carcere. «Hai fatto qualcosa, però non sei un mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza. Non sei un terrorista. Devi farti forza. Non sei l'unico. Ci sono stati parecchi altri. Però ti devi laureare..» le frasi che Nicola ha rivolto a Filippo, intercettate e contenute nel fascicolo processuale e sulle quali la stessa Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, sabato 27 è intervenuta, attraverso i social, ribadendo il problema della normalizzazione dei femminicidi che avviene nei contesti patriarcali. […]
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