carceri giorgia meloni

COSA FA IL GOVERNO DAVANTI A UN’EMERGENZA? SCEGLIE LA VIA PIÙ COMPLICATA PER RISOLVERE I PROBLEMI – DOPO LA TIRATA D’ORECCHIE DI MATTARELLA SUL SOVRAFFOLLAMENTO DELLE CARCERI, MELONI PENSA DI FAR SCONTARE LA PENA NEI PAESE DI ORIGINE AGLI STRANIERI DETENUTI IN ITALIA (RAPPRESENTANO IL 30%) - UN’IMPRESA IMPOSSIBILE: IL GROSSO DEI CARCERATI STRANIERI IN ITALIA VIENE DALL'AFRICA E SERVIREBBERO ACCORDI CON I SINGOLI STATI – OVVIAMENTE L’OPERAZIONE NON SARÀ A COSTO ZERO VISTO CHE…

1 - IL PROGETTO SVUOTA CARCERI: DETENUTI NEI PAESI D’ORIGINE

Estratto dell’articolo di Francesco Bechis per “il Messaggero”

 

GIORGIA MELONI AL CONSIGLIO EUROPEO

Far scontare la pena nei Paesi di origine agli stranieri detenuti in Italia. Stringere accordi bilaterali con gli Stati africani per ridurre il sovraffollamento drammatico delle carceri italiane. È un piano ambizioso e assai impervio quello a cui lavora dietro le quinte il governo. Passa per un asse fra Palazzo Chigi, Farnesina e ministero della Giustizia e punta a risolvere, almeno in parte, una vera emergenza umanitaria del nostro Paese.

I dati parlano da sé: il sovraffollamento è stimato intorno al 128 per cento della capienza.

 

[…] È da qui, dall'Africa, che viene il grosso della popolazione carceraria straniera. Alcuni Paesi avranno la priorità. Il Marocco: 3.600 cittadini nelle carceri italiane, più del 20 per cento di tutti gli stranieri, secondo i dati del governo di giugno. Poi la Tunisia: 1.818 detenuti, il 10 per cento. Nigeria, Egitto a seguire. C'è un modello a cui si guarda: gli accordi già siglati con Albania e Romania per rinviare in patria i prigionieri.

sovraffollamento delle carceri

 

L'ultimo, con Bucarest, annunciato da Meloni in persona durante il vertice intergovernativo italo-rumeno ospitato a Roma fra gli stucchi di Villa Phamphilj alla presenza del premier Marcel Ciolacu. Allora la presidente del Consiglio aveva chiarito che si sarebbe trattato di un primo passo.

 

Un benchmark da seguire, in Ue anzitutto. Ma non solo. «Penso che sia importante la possibilità che i detenuti condannati in via definitiva nei rispettivi Paesi scontino la pena nel Paese di origine». Ecco, è questa la ratio del delicato lavoro diplomatico che il governo seguirà con i partner in Africa.

giorgia meloni alla camera

 

Un progetto che affiancherà il Piano Mattei, la roadmap di investimenti energetici e nella cooperazione allo sviluppo con cui Meloni spera di rallentare i traffici di esseri umani e l'esodo di migranti verso le coste europee. Dopotutto servono incentivi forti per convincere le controparti a riprendersi nelle patrie galere i detenuti in Italia.

Tradotto: investimenti. Ma anche accordi per concedere permessi di lavoro in Italia a migranti regolari.

 

[…] Ovviamente non sarà semplice. Le intese con i Paesi comunitari - Romania e Albania - poggiano su un accordo quadro europeo valido per tutti gli Stati membri. Con i partner africani questa cornice non c'è.

sovraffollamento delle carceri

 

E si pone soprattutto il tema dei diritti umani: la Cedu e la stessa Corte Ue sanzionano intese giudiziarie con Paesi che mettono a rischio l'incolumità e la stessa vita dei detenuti. Per questo dal governo predicano cautela: non ci sarà un solo documento, ma una serie di intese one-to-one, che richiederanno complicatissimi accertamenti giuridici.

[…] In media un detenuto costa allo Stato 141 euro al giorno […]

 

2 - CELLE PIENE, EMERGENZA SUICIDI E NEI PENITENZIARI ITALIANI IL 30% DI CITTADINI STRANIERI

Estratto dell’articolo di Valentina Errante per “il Messaggero”

 

GIORGIA MELONI AL SENATO

Dal sovraffollamento, ai suicidi, fino alla carenza di personale. L'emergenza carceri non trova soluzioni. L'indice attuale dell'affollamento dei penitenziari italiani, al 14 gennaio 2024, è del 127,54%. Sono 60.328 le persone detenute nelle 190 strutture, tredicimila in più rispetto ai 47.300 posti disponibili, con punte di sovraffollamento del 232,10 per cento nella Casa circondariale di San Vittore a Milano, del 204,95% nella a Canton Mombello a Brescia, del 204,44% in quella di Lodi, mentre Foggia si attesta al 195,36 per cento.

 

sovraffollamento delle carceri

Dati forniti dal Garante per i detenuti del Lazio. E proprio la mancanza di spazi vitali ha già portato per due volte alla condanna dell'Italia da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo. E drammatiche sono anche le cifre relative ai suicidi in cella che, nel 2024, sono già stati 29.

 

giorgia meloni al cairo 4

Erano 17.987 i detenuti stranieri presenti nelle carceri italiane al 15 giugno 2023, pari al 31,3% del totale della popolazione detenuta. Ma 15 anni fa raggiungevano invece il 37%. E i numeri diminuiscono anche confrontati alla presenza di stranieri sul territorio: erano l'1,1% quelli in cella, oggi sono 0,3%, quasi quattro volte di meno.

 

sovraffollamento delle carceri

I reati che portano in carcere gli immigrati, secondo i dati diffusi dal sito "Open migration", alla fine del 2022, il 28,6% dei detenuti stranieri stava scontando una pena inferiore ai tre anni per la quale avrebbe potuto potenzialmente accedere a una misura alternativa al carcere contro il 20,3% dell'analoga percentuale calcolata sull'intera popolazione detenuta.

 

Il 5,7% stava addirittura scontando una condanna inferiore a un anno (contro il 3,6% calcolato sul totale dei detenuti). Viceversa, se guardiamo a condanne a pene temporanee oltre i dieci anni vediamo che esse riguardano il 23,7% dei detenuti in generale e il 14,5% dei soli detenuti stranieri. L'ergastolo riguarda invece il 4,6% dei detenuti e l'1% dei soli stranieri.

CARLO NORDIO GIORGIA MELONI

 

La maggior parte dei detenuti si trova in carcere per reati contro il patrimonio (il 26,1% dei reati ascritti a detenuti stranieri, contro il 23,9% dei reati contestati alla totalità dei detenuti), quelli contro la persona (il 22,2% per gli stranieri e il 18,2% in generale) e le violazioni della normativa sulle droghe (il 17% per gli stranieri e il 14,4% in generale).

giorgia meloni

[…]

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...