MENTRE SEI DIPENDENTI MORIVANO IN UN MAGAZZINO AMAZON DISTRUTTO DAL TORNADO, JEFF BEZOS PUBBLICAVA SU INSTAGRAM ALLEGRE FOTO DI SALUTI AI "SUOI" ASTRONAUTI IN PROCINTO DI PARTIRE PER LO SPAZIO - IL MILIARDARIO E' FINITO COSI' NELLA BUFERA SOCIAL: "EHI, UN TUO MAGAZZINO E' CROLLATO CON PERSONE DENTRO E TU TE NE FREGHI?", "FAI VERAMENTE SCHIFO", "VERGOGNATI"...
The news from Edwardsville is tragic. We’re heartbroken over the loss of our teammates there, and our thoughts and prayers are with their families and loved ones. (1/2)
— Jeff Bezos (@JeffBezos) December 12, 2021
Dal corriere.it
Non la chiamiamo shitstorm, e così non lo fanno neanche i media americani, ma più per un rispetto verso le vittime del tornado che si è abbattuto sugli Stati Uniti che per non essere volgari. Ma la tempesta social si è abbattuta ieri sull’uomo più ricco del mondo (o forse ora è secondo) ed è difficile non condividere l’indignazione - a volte sfociata in rabbia - verso quella che nella migliore delle ipotesi possiamo definire una pessima scelta di tempo nei post di Jeff Bezos.
Il digitale ha memoria e così restano le impronte di quello che facciamo: mentre almeno sei dipendenti di Amazon morivano nel crollo del tetto di un magazzino in Illinois, il padrone del vapore - ora non più ceo della multinazionale ma comunque suo padre -padrone - postava allegre foto su Instagram di saluti ai «suoi» astronauti prima della gita di 10 minuti nello spazio.
Il magazzino Amazon distrutto in Illinois
Solo diverse ore più tardi, 11 per la precisione facendo i conti tra i post sulle due piattaforme, Bezos su Twitter si diceva con il «cuore spezzato» per le vittime di Edwardsville. Pur vero che ognuno ha le sue priorità, ma quelle di un uomo talmente in vista dovrebbero essere quantomeno comunicate con maggiore attenzione. Specie se hai 3,6 milioni di follower da una parte (Instagram) e 3,3 dall'altra (Twitter): è difficile pensare che quanto stai facendo passi inosservato. Al primo tweet ne ha fatto subito seguito un secondo, probabile segno di nervosismo perché Bezos e il suo staff avevano capito di averla fatta grossa. Ma restiamo ai fatti, così per esempio come li racconta il New York Post.
Il magazzino Amazon distrutto in Illinois 2
Intorno all'ora di pranzo in Italia, la compagnia Blue Origin di Bezos lanciava il suo nuovo volo sub-orbitale con a bordo tra gli altri l'ex giocatore di football americano Michael Strahan e Laura Shepard Churchley, figlia del primo astronauta americano, Alan Shepard (era il 1961). Già da qualche ora le agenzie stampa raccontavano del tornado che si era abbattuto in Mississippi, Arkansas, Missouri, Tennesse e Illinois, stato dove ha causato il crollo del tetto di un magazzino di Amazon, a Edwardsville.
Al passaggio del tornado sarebbero stati circa 100 gli addetti presenti nel magazzino - che era aperto, si dice, ignorando l'allerta maltempo che era stata diramata - mentre stavano facendo gli straordinari in vista del Natale . Di questi poi con il passare delle ore 45 sono stati estratti vivi mentre per almeno sei non c'è stato nulla da fare.
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E mentre Bezos scherzava con gli astronauti al loro rientro - «Il prossimo giro ve lo faccio pagare» -, si accumulavano i messaggi di indignazione sul suo Instagram prima («Ehi, un tuo magazzino è crollato con persone dentro e tu te ne freghi») e su Twitter poi. «Fai veramente schifo», scrive un utente a commento delle immagini in tv di sorrisi e abbracci al rientro della navicella
«Vergognati», scrive un'utente di Twitter, mentre un altro dice di «dominare a fatica la rabbia» mentre vede Bezos bearsi dei suoi lanci inquinanti mentre i suoi dipendenti stanno morendo. L'ondata di messaggi va avanti, e tra questi ne abbiamo trovato uno su un caso paradossale, di cui Bezos non è certo responsabile ma che racconterebbe (se confermato) fin troppo bene la fredda catena logistica che gestisce le operazioni di un colosso come Amazon.
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Un dipendente scrive su Facebook di come il Centro Risorse di Amazon sta segnando che ha saltato il turno al magazzino distrutto dal tornando: «Io ero lì ma la polizia mi ha detto di andare a casa. E così da Amazon mi hanno risposto che se voglio che mi venga tolta la segnalazione devo parlare con le risorse umane del magazzino. Ma lì sono tutti sepolti!».
Facciamo da ultimo un’ipotesi, che parte dal presupposto che Jeff Bezos non è certo uno stupido: non è stata mancanza di sensibilità la sua, bensì mancanza di informazione. Concentrato e felice com’era per la nuova tappa della sua personale corsa allo spazio, viene da pensare che i suoi uomini e donne, quelli dell’entourage più stretto, abbiamo preferito aspettare ad avvisarlo della tragedia che si stava consumando a Edwardsville.
Post della sorella di una delle vittime
Cosa che hanno fatto più tardi, troppo tardi, pensando che le parole di cordoglio ufficiali rilasciate da tale Richard Rocha a nome di tutta Amazon fossero abbastanza. Un errore che renderà non piacevole la domenica di qualcuno. Ma di certo migliore di quella delle famiglie dei lavoratori del magazzino di Amazon e delle oltre 100 vittime del tornado. Per le quali il raddoppio del tweet di condoglianze da parte di Bezos potrebbe non essere una consolazione sufficiente.