METTI UNA SERA A CENA SILVIO CON NOEMI LETIZIA! SANTO VERSACE NEL SUO LIBRO SCODELLA IL RACCONTO DI UNA SERATA NEL 2008 CON BERLUSCONI A VILLA MADAMA: “AL POSTO DI BONAIUTI C’E’ UNA RAGAZZINA. CI VIENE DETTO CHE È UNA CARA AMICA DELLE FIGLIE DI BERLUSCONI, CHE È UNA GRANDE APPASSIONATA DI MODA. IL NOME? NOEMI LETIZIA. LA RIVIDI UN ANNO DOPO SU TUTTI I GIORNALI NELLA FOTO CHE LA RITRAEVA AL SUO 18ESIMO COMPLEANNO...” CHE CI FACEVA IL BANANA, ALL'EPOCA PREMIER, A CENA CON UNA MINORENNE? COME NEL 2011 BERLUSCONI RACCONTAVA DI AVER CONOSCIUTO NOEMI LETIZIA
Da "Il Foglio"
Dopo la cessione della versace a Cammi Holdinas. nel settembre del 2018, e il progressivo abbandono delle deleghe e della presidenza dell'azienda fondata col fratello Gianni nel 1978, Santo Versace si è ritrovato imprenditore, ha differenziato gli investimenti, messo a segno da distributore il colpaccio di "Saint Omer' di Alice Diop all'ultima Biennale Cinema (Leone d'argento, Leone miglior opera prima).
Una settimana fa ha presentato la fondazione che porta il suo nome e che ha sviluppato con la moglie, l'avvocata Francesca De Stefano, destinata a chi "vive in condizioni di fragilità e disuguaglianza sociale" (primi due finanziamenti per la Cittadella Cielo di Frosinone, della Comunità Nuovi Orizzonti e la parrocchia San Nicolò di Fabriano di Ancona. E poi c'è la sua versione dell'assassino del fratello Gianni, degli anni difficili che ne seguirono, delle cause per diffamazione intentate in tutto il mondo contro presunti e strampalati scoop sulle motivazioni dell'omicidio di Miami e tutte vinte.
santo versace fratelli. una famiglia italiana
C'è la storia della famiglia e quella di Donatella, la piccola di casa, e di sua figlia Allegra, la "principessa" dello zio Gianni, che ereditò la metà delle azioni, e c'è la storia di un'azienda che forse, non fosse stato per una certa epica discussione fra i due fratelli maggiori a pochi giorni da quei colpi di rivoltella, avrebbe avuto un destino diverso, quello che era peraltro già stato seritto: la fusione con Gucci, la quotazione in Borsa, il decollo del primo polo del lusso italiano. Il libro si intitola "Fratelli.
Una famiglia italiana", lo pubblica Rizzoli e lo sta presentando per l'Italia Paola Jacobbi. In copertina ci sono Gianni e Santo Versace in barca. All'interno. il racconto della moda a Milano negli Anni Settanta e il ruolo di Walter Albini nella definizione della figura del designer come lo conosciamo oggi, oltre a molti retroscena fra cui uno, pruttosto intrigante, degli anni in cui Santo Versace fu parlamentare del Popolo delle Libertà e anche dei più fumantini e meno irreggimentabili (l'8 novembre del 2011 si rifiutò di votare il Rendiconto Generale dello Stato, innescando la crisi che portò alla caduta del governo Berlusconi IV). "Ho scritto questo libro per chiudere un'epoca, soprattutto la tragedia di Miami", dice. Ma in realtà dice molte altre cose. Come si può evincere da questo abstract.
donatella, gianni e santo versace nel 1994
Ero appena stato eletto, chiesi a Berlusconi di poter organizzare una cena per promuovere Altagamma. La serata si svolse a Villa Madama. Ai tavoli il gotha degli industriali italiani, settore moda al gran completo, da Leonardo Ferragamo a Laudomia Pucci, da Carla Fendi a Claudio Luti, a Paolo Zegna. Sono seduto al tavolo principale, quello di Berlusconi. Al mio fianco c'è Paolo Bonaiuti. Vedo il suo nome sul cartellino del placement.
Poi vedo lui. Che era un uomo altissimo, tra l'altro. Impossibile non accorgersi della sua presenza. Nel giro di pochi minuti, prima dell'arrivo degli antipasti, Bonaiuti scompare come polverizzato dalla bacchetta magica di Harry Potter. Al suo posto c'è una ragazzina.
Ci viene detto che è una cara amica delle figlie di Berlusconi, che è una grande appassionata di moda e che ha chiesto la cortesia di partecipare alla cena. Il nome?
Noemi Letizia. La rividi un anno dopo, su tutti i giornali, nella famosa fotografia che la ritraeva al suo diciottesimo compleanno.
Santo Versace
COME BERLUSCONI RACCONTAVA DI AVER CONOSCIUTO NOEMI LETIZIA
Estratto dell'articolo di "Il Fatto Quotidiano" dell'8 febbraio 2011
BERLUSCONI E FAMIGLIA NOEMI LETIZIA
Era cominciata così la storia del premier e delle minorennni. Con Berlusconi che prima nega dicendo di essere un semplice amico della famiglia della teenager e, poi, a poco a poco, tra il rabbioso e l’imbarazzato, finisce per mentire e contraddirsi.
Il 30 aprile il premier dichiara: “La mia partecipazione alla festa era stata chiesta da una famiglia a cui sono legato per diversi motivi nel passato… Li conosco da anni, il padre è un vecchio autista di Craxi (ma è falso, come spiega Bobo Craxi ndr)”.
noemi letizia francesca pascale berlusconi rudy
Poi il 4 maggio sul Corriere della Sera spiega di aver deciso di andare al compleanno di Noemi all’ultimo momento visto che era a Napoli per lavoro: “Mi telefona il padre… (mi invita) solo due minuti assicura. La casa è vicina all’aeroporto. Non molla non so dire di no. Eravamo in anticipo di un’ora e sono andato (ma non è vero, come dimostrenno i giornalisti visto che i servizi di sicurezza avevano bonificato la zona il giorno prima ndr)”.
BERLUSCONI - FRANCESCA PASCALE - NOEMI LETIZIA - VITTORIO ROMANO
E con La Stampa rincara la dose: “Io frequenterei, come ha detto la signora, delle diciassettenni. È una cosa che non posso sopportare. Io sono un amico del padre: punto e basta”.
Poi però viene fuori un’altra storia.
Noemi, come ricostruiscono i giornali, incontra Berlusconi almeno 4 volte sempre da minorenne, due con i genitori – la festa di compleanno a Casoria (27 aprile 2009) e la cena natalizia del Milan, (15 dicembre 2008) – due invece senza i genitori.
Il primo incontro è la cena ufficiale organizzata dal premier a Villa Madama, a Roma, con gli stilisti del made in Italy, il 19 novembre 2008. Noemi siede al tavolo presidenziale, il numero 1, accanto al presidente del Consiglio. Il Cavaliere giustifica la sua presenza accanto a lui spiegando che Noemi «è la figlia di miei cari amici di Napoli ed è qui a Roma per uno stage». Il secondo incontro fra Noemi e Papi senza genitori è ben più di un incontro: una decina di giorni trascorsi dalla minorenne, accompagnata da un’amica anch’essa minorenne, Roberta Oronzo, a Villa Certosa, tra Capodanno e la Befana.
Berlusconi, all’inizio, si guarda bene dal parlarne, finché la cosa non viene rivelata dall’ex fidanzato di Noemi, Gino Flaminio, in un’intervista a Conchita Sannino e Giuseppe D’Avanzo su Repubblica il 24 maggio 2009.
Così il 29 maggio il premier cambia versione. E fa sparire dal suo racconto i genitori: “È vero che Noemi è stata ospite a casa mia a Capodanno, insieme a tanti altri ospiti, non capisco perché debba costituire uno scandalo. Serve solo a insinuare. Cosa? Sesso? Ma quale sesso, per favore non scherziamo” (24 maggio 2009). Nessun genitore neppure alla cena a Villa Madama rivelata da Repubblica il 21 maggio. “Ho visto Noemi non più di quattro volte, l’ho già detto, e certamente tre volte in pubblico. A Roma, accompagnata dalla madre. A Villa Madama. Non c’è mai stato niente che non sia stato più che pulito e trasparente” (24 maggio 2009).
Dunque c’era la madre Anna, ad accompagnare Noemi quel 19 novembre 2008 a Roma, anche se poi misteriosamente scompare al momento della cena, dove tutti ricordano solo la figlia. Ma, a questo punto, colpo di scena: la madre si trasforma nel padre.
“Noemi più volte aveva espresso il desiderio di vedere una sfilata di moda dal vivo e avevo chiesto al presidente di accontentarla. Fummo invitati a Roma. Noemi andò subito a Villa Madama. Io rimasi a palazzo Grazioli con Alfredo, il maggiordomo, con il quale vedemmo la partita dell’Italia, un’amichevole con la Grecia”, racconta Elio Letizia a Il Mattino il 25 maggio 2009. Alla cena di Villa Madama l’ha accompagnata suo padre e sono tornati in auto, sostiene invece Anna Palumbo su Libero il 29 maggio 2009.
A dare il colpo finale alle ricostruzioni di Berlusconi è l’intervista su Repubblica del 24 maggio all’ex fidanzato di Noemi, Gino Flaminio. Per sedici mesi (dal 28 agosto 2007 al 10 gennaio 2009) è stato fidanzato con Noemi, che lui chiama «Memi». Fidanzato in casa: «I genitori di Noemi non c’entrano niente. Il legame era proprio con lei. È nato tra Berlusconi e Noemi. Mai Noemi mi ha detto che lui, papi Silvio parlava di politica con suo padre, Elio. Non mi risulta proprio. Mai, assolutamente. Il rapporto tra Noemi e il presidente comincia più o meno intorno all’ottobre 2008. Noemi mi ha raccontato di aver fatto alcune foto per un «book» di moda. Lo aveva consegnato a un’agenzia romana, importante. Noemi mi dice che, in quell’agenzia di Roma, va Emilio Fede e si porta via questi «book». Il fatto è – ripeto, è quello che mi dice Noemi – che, proprio quel giorno, Emilio Fede è a pranzo o a cena da Berlusconi. Finisce che Fede dimentica quelle foto sul tavolo del presidente.
È così che Berlusconi chiama Noemi. Quattro, cinque mesi dopo che il «book» era nelle mani dell’agenzia, dice Noemi. È stato un miracolo, dico sempre. Dunque, dice Noemi che Berlusconi la chiama al telefono. Proprio lui, direttamente. Berlusconi le dice che ha visto le foto; le dice che è stato colpito dal suo «viso angelico», dalla sua «purezza»; le dice che deve conservarsi così com’è, «pura». Questa fu la prima telefonata, io non c’ero e vi sto dicendo quel che poi mi riferì Noemi, ma le credo. Le cose andarono così perché in altre occasioni io c’ero e Noemi, così per gioco o per convincermi che davvero parlava con Berlusconi, m’allungava il cellulare all’orecchio e anch’io sentii dalla sua voce quella cosa della «purezza», della «faccia d’angelo». E poi, una volta, ha aggiunto un’altra cosa del tipo: «Sei una ragazza divina».
Berlusconi, all’inizio, non ha detto a Noemi chi era. In quella prima telefonata, le ha fatto tante domande: quanti anni hai, cosa ti piacerebbe fare, che cosa fanno tua madre e tuo padre? Studi? Che scuola fai? E poi, quando Noemi si è decisa a chiedergli: «Scusi, ma con tutte queste domande, lei chi è?», lui prima le ha risposto: «Se te lo dico, non ci credi». E poi: «Ma non si sente chi sono?». Quando Noemi me lo raccontò, vi dico la verità, io non ci credevo. Poi, quando ho sentito le altre telefonate e ho potuto ascoltare la sua voce, proprio la sua, di Berlusconi, come potevo non crederci? Noemi mi diceva che era sempre il presidente a chiamarla. Lei al telefono lo chiamava papi tranquillamente. Anche davanti a me. Una sera, Emilio Fede e Berlusconi – insieme – hanno chiamato Noemi.
Lo so perché ero accanto a lei, in auto. Quella sera, sentii prima la voce del presidente e poi quella di Emilio Fede. Nelle telefonate che ho sentito io, Berlusconi aveva con Noemi un atteggiamento paterno. Io però ho cominciato a fuggire da questa situazione. Non mi piaceva. Non mi piaceva più tutto l’andazzo. Non vedevo più le cose alla luce del giorno, come piacevano a me. Mi sentivo il macellaio giù all’angolo che si era fidanzato con Britney Spears”. (...)
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