
“MI ERO STANCATO DI ASPETTARE ILARIA” – MARK SAMSON IN UNA LETTERA RACCONTA LA SUA VERSIONE DELLE ORE IN CUI HA DECISO DI UCCIDERE L’EX FIDANZATA, A ROMA: “'DALLE 22.15 A MEZZANOTTE ABBIAMO PARLATO DELLA NOSTRA RELAZIONE, DEL FATTO CHE LEI CERCAVA ALTRE PERSONE CON CUI LEGARE. SI ERA FATTO TARDI E QUINDI MI CHIESE SE POTEVA RIMANERE A DORMIRE DA ME. LE HO DATO UN PIGIAMA CON CUI POTESSE DORMIRE COMODA. CI SDRAIAMO SUL MIO LETTO E…” – LE IMMAGINI DELLA DASHCAM DELL’AUTO DI SAMSON E LE TRACCE DI CAFFÈ…
ROMA: STUDENTESSA UCCISA, SAMSON IN LETTERA A PM 'STANCO DI ASPETTARE, CERCAVA ALTRE PERSONE'
(Adnkronos) - ''Dalle 22.15 a mezzanotte abbiamo parlato della nostra relazione, del fatto che mi dava fastidio e mi ero stancato di aspettare e lei nel frattempo cercava altre persone con cui legare. Si era fatto tardi e quindi mi chiese se poteva rimanere a dormire da me. Le ho dato un pigiama con cui potesse dormire comoda''.
Così Mark Samson, reo confesso dell'omicidio di Ilaria Sula in una lettera inviata ai pm in cui racconta la sua versione sulle ore precedenti l'omicidio della studentessa uccisa nell'appartamento di famiglia in via Homs nel quartiere Africano.
I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, contestano al ragazzo l'omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e l'occultamento di cadavere. Mentre la madre di Samson è indagata per concorso in occultamento di cadavere.
''Ci sdraiamo sul mio letto, iniziamo a parlare delle cose belle vissute insieme, le esperienze, i viaggi, e i nomignoli che ci siamo dati - scrive anche Samson - 'Amore', 'tesoro', 'vita', per poi passare a quelli albanesi 'shpirt' 'zemra ime' e a quelli filippini 'bebe ko', 'mahal', 'asawa'''.
Samson, la dashcam nell’auto usata dopo l’omicidio di Ilaria
Estratto dell’articolo di Marco Carta e Andrea Ossino per “la Repubblica – ed. Roma”
Nella macchina di Mark Samson c’era una dashcam, una telecamera che adesso è in mano agli investigatori. Un elemento importante per ricostruire i dettagli del femminicidio di Ilaria Sula, la studentessa uccisa il 26 marzo scorso. La camera inquadra anche il retro della macchina, quindi potrebbe contenere le immagini del momento in cui il ventitreenne ha caricato il trolley in cui aveva nascosto il corpo della vittima, per poi gettarlo in un dirupo alle porte di Roma.
È stato lo stesso ventitreenne, in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, a rivelare la presenza della micro camera e della usb in cui sono custodite le immagini della micro camera. Quest’ultima era nella stanza dell’indagato.
Inoltre due testimoni (il meccanico di zona e il dentista che lavora nello stesso palazzo dove è avvenuto il delitto) affermano di aver visto Samson mentre svuota il bagagliaio dell’auto, presumibilmente per far posto alla valigia.
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Intanto nuovi dettagli emergono dalle analisi successive all’autopsia. Nello stomaco di Ilaria Sula sono state trovate tracce di caffè. Pochi residui, ma sufficienti a certificare una circostanza rilevante: La studentessa della Sapienza sarebbe morta la mattina del 26 marzo scorso, come il ragazzo aveva dichiarato durante un lungo interrogatorio. Il medico legale incaricato di esaminare il corpo ha infatti stabilito che lo stomaco della ragazza era vuoto al momento del femminicidio.
Se non fosse per alcune tracce di caffè. Dunque, sembrerebbe che la giovane sia stata uccisa dopo aver fatto colazione, e non la sera precedente. Diverse amiche della ventiduenne hanno infatti riferito ai pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, che la vittima non era solita bere caffè prima di andare a dormire. […]
ILARIA SULA CON I SUOI GENITORI
MARK SAMSON
ILARIA SULA - 1
Nors Manlapaz con il marito
dove e stato ritrovato il corpo di ilaria sula
GENITORI DI MARK SAMSON
CASA DI MARK SAMSON
MARK SAMSON
LETTERA DI MARK SAMSON AI GENITORI DI ILARIA SULA