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"MI IMPONGONO UN TRASFERIMENTO DISUMANO" - IL FONDATORE DELLA COMUNITÀ DI BOSE, CHE IL DELEGATO DEL PAPA VUOLE SPOSTARE IN TOSCANA, ROMPE IL SILENZIO E VA AL CONTRATTACCO: "MI OFFRONO UN POSTO IN CUI POSSO ESSERE CACCIATO IN OGNI MOMENTO, SENZA NEPPURE I TERRENI DA COLTIVARE" - IL PAPA, PRIMA DI PARTIRE PER L'IRAQ, AVEVA VISTO IL DELEGATO PONTIFICIO E IL PRIORE DI BOSE CONFERMANDO LA VALIDITÀ DEL LORO OPERATO E DUNQUE LA RICHIESTA DI ALLONTANAMENTO DI BIANCHI…
Il fondatore della Comunità di Bose Enzo Bianchi esce dal silenzio e in un lungo comunicato fa sapere che erano state poste per il suo trasferimento condizioni "disumane ed offensive della dignità" sua e dei confratelli che lo avrebbero accompagnato nella nuova destinazione di Cellole in Toscana. Il Papa, prima di partire per l'Iraq, aveva visto il delegato pontificio e il priore di Bose confermando la validità del loro operato e dunque la richiesta di allontanamento di Bianchi.
Il decreto del delegato pontificio ingiungeva a Bianchi "di trasferirsi a Cellole senza sapere né identità né numero dei fratelli e delle sorelle che sarebbero andati a vivere con lui. Nel contratto di comodato - rende noto lo stesso Bianchi - si prevede che l'Associazione Monastero di Bose, nel suo rappresentante legale fratel Guido Dotti, può cacciare da Cellole in ogni momento, su semplice richiesta e senza motivarne le ragioni, fratel Enzo Bianchi e quanti vi risiedono con lui. Il contratto di comodato d'uso concede gli edifici del priorato di Cellole stralciando però intenzionalmente i terreni annessi all'edificio e necessari per la coltivazione, per l'orto e per la provvigione dell'acqua durante l'estate.
Si dichiara che ai monaci e alle monache di Bose che vivranno a Cellole è vietato non solo fare riferimento a Bose, ma anche affermare di condurre vita monastica o cenobitica: potranno semplicemente definirsi come coloro che danno assistenza a fratel Enzo Bianchi, pertanto ridotti a meri 'badanti'", denuncia ancora Bianchi spiegando le motivazioni per le quali è rimasto a Bose e definendo queste condizioni "disumane".
Bianchi scrive anche: "Dall'inizio di febbraio, ho ricominciato la ricerca di una dimora in cui poter vivere la vita monastica e praticare l'ospitalità come sempre ho fatto tutta la mia vita a Bose: alla mia vocazione non intendo rinunciare. Non ho nulla in più da comunicare almeno per ora. Giudicate voi!".
ENZO BIANCHI
luciano manicardi
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ENZO BIANCHI
ENZO BIANCHI E WOJTYLA
ENZO BIANCHI
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