michele emiliano chiara colosimo commissione antimafia

“NON HO MAI CHIESTO PROTEZIONE AI BOSS, COME QUALCUNO VUOLE FAR CREDERE” – IL GOVERNATORE PUGLIESE, MICHELE EMILIANO, IN AUDIZIONE ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA, SI DIFENDE SUL CASO DELL’INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS ANTONIO CAPRIATI: “SONO ANDATO DA LEI PER RIBADIRLE CHE LE REGOLE A BARI NON LE FACEVANO PIÙ LORO” – LO SCONTRO CON LA MELONIANA COLOSIMO SUI MESSAGGI ALL’EX ASSESSORE PISICCHIO PRIMA DEL SUO ARRESTO: “LE DOMANDE NON SONO PERTINENTI”

1. EMILIANO, 'MI CANDIDAI SINDACO PER FARE ANTIMAFIA SOCIALE'

michele emiliano chiara colosimo - commissione parlamentare antimafia

(ANSA) - Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha iniziato l'audizione davanti alla Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Chiara Colosimo. Il governatore viene ascoltato nell'ambito dell'approfondimento sulle inchieste su presunte infiltrazioni nel territorio pugliese e sull'inchiesta che ha portato alla Commissione di accesso al comune di Bari.

 

L'audizione segue le polemiche per la frase pronunciata dal governatore durante una manifestazione pubblica, sul suo presunto incontro, assieme all'allora assessore Antonio Decaro, con la sorella del boss Antonio Capriati dopo presunte minacce rivolte a Decaro da affiliati al clan.

 

michele emiliano

Emiliano ha ricordato il suo ruolo di magistrato nel processo Dolmen in cui fu "condannato all'ergastolo Antonio Capriati" a cui fu "attribuito l'omicidio di Vincenzo Tesse".

 

"Una delle ragioni - ha aggiunto - che mi spinse a candidarmi a sindaco a Bari nel 2004 fu la constatazione che, nonostante noi da magistrati avessimo realizzato come Antimafia uno delle più puntuali opere di bonifica di tutta la storia italiana sino ad allora, mi ero reso conto che l'azione penale doveva essere convertita in antimafia sociale".

 

Nel 2007, ha dichiarato il governatore, "quando divento sindaco istituii un'agenzia per la lotta non repressiva alla mafia. Dal 2007 abbiamo stabilito l'obbligatorietà della costituzione di parte civile del Comune nei processi contro la mafia. In 20 anni abbiamo destinato al Comune 140 immobili confiscati alla mafia. In una delle case confiscate ai Capriati, in piazza San Pietro a Bari Vecchia, c'è un'associazione adesso".

 

2 . EMILIANO DA SORELLA BOSS PER DIRE 'LE REGOLE LE FACCIAMO NOI'

michele emiliano chiara colosimo - commissione parlamentare antimafia

(ANSA) - "L'incontro" con la sorella del boss Capriati e altre donne di Bari Vecchia "da me citato dal palco aveva l'unico scopo di far capire che l'aria" a Bari "era cambiata, che dovevano comportarsi bene, mai per chiedere protezione come qualcuno sostiene in maniera strumentale.

 

L'evento fu un evento come tutti gli altri per imporre il rispetto delle regole anche a chi non aveva capito il significato politico e sociale dell'amministrazione che io guidavo. E' evidente che usavo anche la mia storia personale" di magistrato antimafia.

 

Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano durante l'audizione davanti alla Commissione parlamentare Antimafia. "Io - ha aggiunto - sono andato dalla sorella del boss Capriati per ribadirle con determinazione e serenità che le regole non le facevano più loro a piazza San Pietro ma le facevamo noi. Anche il rilascio degli immobili confiscati fu oggetto di questa conversazione”.

michele emiliano e antonio decaro 2

 

3. INCHIESTA BARI: EMILIANO, NESSUNA INDAGINE SU REGIONE E GIUNTA

(AGI) - - "La Regione e la Giunta di Bari non sono oggetto di alcuna indagine. Aiutatemi a ricostruire la verita' e a raccontare i fatti come sono andati". Lo ha detto in commissione Antimafia il governatore della Puglia Michele Emiliano.

 

 

 

 

 

4 - SCONTRO EMILIANO-COLOSIMO IN ANTIMAFIA SU MESSAGGI A PISICCHIO

chiara colosimo

(ANSA) - Durante l'audizione del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in commissione Antimafia c'è stato un scambio polemico tra lo stesso governatore e la presidente della commissione, Chiara Colosimo. Lo scontro verbale si è innescato quando la presidente ha chiesto conto a Emiliano dei presunti messaggi che il governatore avrebbe inviato all'ex assessore Alfonso Pisicchio invitandolo a dimettersi perché una inchiesta su di lui aveva subito un'accelerazione. Qualche ora dopo i presunti messaggi whatsapp Pisicchio è stato arrestato dalla guardia di finanza.

 

La presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo

Colosimo ha chiesto se effettivamente siano stati inviati questi messaggi e da chi avrebbe ricevuto le informazioni sulle indagini e perché non ha denunciato la fuga di notizie. Emiliano ha risposto leggendo prima un comunicato stampa trasmesso a ridosso dell'arresto di Pisicchio, poi ha replicato sostenendo che la "domanda è incongrua rispetto all'oggetto dell'audizione". "Non ho realizzato condotte non trasparenti - ha specificato - sono a disposizione della Procura se dovesse essere necessario un approfondimento". E ha concluso: "Mi risulta leggendo la stampa che i messaggini sarebbero stati acquisiti dalla Procura, quindi l'unico soggetto che possa dare risposte è il procuratore della Repubblica che avete ascoltato".

 

5. IL PM AVVISA EMILIANO: PRONTE ALTRE INDAGINI

Estratto dell’articolo di Mauro Bazzucchi per “La Verità”

 

BOSS IN INCOGNITO - MEME BY EMILIANO CARLI

A quanto pare, la vicenda sul malaffare in Puglia e in particolare sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle municipalizzate nonché sul voto di scambio, è tutt’altro che circoscritta. È stato il procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rosso, a dichiararlo nel corso della sua audizione di mercoledì in commissione Antimafia, proprio per giustificare la richiesta di secretare la seduta. […]

 

Ciò significa, verosimilmente, che i filoni pugliesi delle inchieste in corso sono ricchi da far prevalere le parti da tenere riservate su quelle già note. Che la fuga di notizie sia un rischio forte è stato già ampiamente sperimentato a Bari, visto l’ormai famoso episodio che ha coinvolto il governatore Michele Emiliano, quando quest’ultimo ha intimato al commissario Arti Alfonsino Pisicchio di dimettersi, avvertendolo del fatto (teoricamente riservatissimo) che ci fosse un’inchiesta a suo carico.

 

michele emiliano e antonio decaro

Pisicchio, qualche ora dopo i messaggi Whatsapp di Emiliano, è stato tratto in arresto, per poi fare presente ai magistrati l’accaduto, con tanto di screenshot delle chat col governatore.

 

[…]

 

Tra gli elementi di cui i parlamentari chiederanno conto a Emiliano, oltre naturalmente alla questione di come facesse a sapere in anticipo dell’arresto di Pisicchio, ci sarà molto probabilmente anche la storia della visita, in tandem con l’attuale sindaco Antonio Decaro, a casa della sorella del boss di Bari vecchia Antonio Capriati, per «affidarle» Decaro e tutelarlo dalle minacce. Una circostanza raccontata, paradossalmente, nel corso di una manifestazione di solidarietà per il sindaco, che invece ha gettato una luce oscura su entrambi e costretto Decaro alla smentita.

 

MICHELE EMILIANO - ELLY SCHLEIN

[…]  Tornando alle inchieste, Rosso, all’inizio della sua audizione aveva premesso che «ci sono parti delle indagini che sono pubbliche inevitabilmente perché contenute nell’ordinanza di custodia cautelare e parti invece che fanno riferimento ad indagini in corso».

 

In seguito alla parte finora nota delle indagini, lo scorso febbraio nel capoluogo pugliese sono state arrestate 130 persone ritenute responsabili di diversi reati, tra cui associazione mafiosa, estorsione e voto di scambio. Tra gli arrestati, figurano l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri e sua moglie Maria Carmen Lorusso, consigliera comunale eletta con la lista «Di Rella sindaco», poi passata in maggioranza.

 

alfonso pisicchio emiliano

In particolare, secondo la tesi degli inquirenti, la municipalizzata Amtab del tpl (ora commissariata) rappresentava il fulcro dell’infiltrazione della criminalità nell’amministrazione cittadina. Di fronte a queste risultanze, il Viminale ha deciso di avviare l’iter di verifica, attraverso una commissione, della possibilità di sciogliere il Comune, suscitando una levata di scudi del Pd a livello nazionale e una manifestazione di solidarietà al sindaco Decaro, in cui Emiliano ha poi raccontato il citato aneddoto-boomerang.

alfonso pisicchio emiliano

 

alfonso pisicchio

 

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