
TUTTI GAI AL 'TRE GAI' - MIGNOTTE CON LO SCONTRINO: A VILLAPAIERA (BELLUNO) ARRESTATI PER SFRUTTAMENTO DELLA PROSITITUZIONE UN ITALIANO DI 58 ANNI E UNA MAROCCHINA DI 33. NEL LORO LOCALE “TRE GAI” SI TROMBAVA ALLEGRAMENTE. ANCHE DOPO CHE ERANO PARTITE LE INDAGINI! - FACEVANO PURE LE RICEVUTE
1.FELTRE, PROSTITUZIONE AL TRE GAI DI VILLAPAIERA, DUE IN MANETTE
Stefano De Barba per “corrierealpi.it”
Il giro di “squillo” e di rapporti sessuali consumati per 50 euro sui divanetti dei separè del Tre Gai non si era di fatto mai fermato, neppure dopo il blitz e le denunce di un anno fa. Ma stavolta i video delle telecamere spia piazzate dai carabinieri di Feltre hanno registrato il viavai al piano interrato del bar-ristorante di Villapaiera, fissando nelle immagini situazioni inequivocabili e volti di ragazze e clienti.
E quando martedì pomeriggio i carabinieri hanno bussato alla porta del locale avevano in mano un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due gestori, firmata dal Gip di Belluno.
Gianluigi De Cian, 58 anni, originario di Sedico, e la convivente Fatima Rhourab, 33 anni, di origine marocchina, ora sono in carcere, accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Il procuratore capo Saverio Pavone, tirando le somme dell’operazione assieme al comandante dei carabinieri di Feltre, capitano Angelo La Chimia, e al luogotenente Alberto Cominelli, ha ricordato che il locale era “attenzionato” dagli inquirenti ormai da due anni.
Con il blitz di un anno fa i due gestori erano stati indagati e per loro c’è già stata anche la richiesta di rinvio a giudizio. Ma nonostante questo apparivano convinti «di godere di una sorta di impunità». Tanto da convincere il Gip a far scattare, questa volta, le manette, chiudendo così una nuova fase di indagini sul locale protrattasi per gli ultimi cinque mesi.
Anche il meccanismo per poter consumare dei rapporti sessuali nel locale di Villapaiera, hanno scoperto i carabinieri, era quello già collaudato in precedenza, con degli scontrini di basso importo usati come “voucher” per contabilizzare e pagare le prestazioni più hard.
Uno scontrino battuto con una certa somma indicava una consumazione normale in compagnia della ragazza di turno; uno scontrino con un altro totale – comunque sempre somme di poco conto – indicava invece che era stato consumato un rapporto sessuale, pagato dal cliente 50 euro. E il meccanismo degli scontrini permetteva quindi, secondo l’accusa, di spartire la somma: 25 alla ragazza e 25 ai gestori.
Un meccanismo che - hanno calcolato i carabinieri grazie alle immagini delle telecamere spia installate sia all’interno sia all’esterno del locale - ha attirato in pochi mesi varie decine di clienti, che hanno incontrato 12-14 ragazze tra i 20 e i 25 anni, straniere di varia provenienza, dalla Romania alla Nigeria.
Martedì pomeriggio i carabinieri hanno passato al setaccio il Tre Gai, sequestrando parecchi scontrini ma anche materiale erotico di vario genere. E quindi portando in carcere la coppia di gestori.
2.I GESTORI DEI TRE GAI DI FELTRE RESTANO IN CARCERE: “LA COLPA È DELLE RAGAZZE”
Gigi Bosso per “corrierealpi.it”
Cinquanta euro per uno strip. E neanche integrale. I due indagati per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione Gianluigi De Cian e Fatima Rhourab hanno risposto anche così alle domande dei giudici per le indagini preliminari Binotto del tribunale di Pordenone e Marchiori di quello di Venezia.
Dopo l’arresto di martedì pomeriggio da parte dei carabinieri di Feltre, i gestori del ristorante Tre Gai di Villapaiera rimangono nel carcere friulano (per evitare inquinamenti delle prove) e in quello della Giudecca (a Baldenich la sezione femminile non c’è più).
Gli interrogatori di garanzia si sono svolti su delega di Belluno e adesso ci sono cinque giorni di tempo per trasmettere gli atti al gip bellunese competente Sgubbi, che dovrà decidere sulla misura cautelare. Il procuratore Pavone chiederà che venga confermato il carcere, mentre il difensore di fiducia De Vecchi punterà sulla libertà, male che vada sui domiciliari.
Il sedicense e la marocchina, che già un anno fa erano stati denunciati per lo stesso reato e per i quali la procura aveva chiesto il rinvio a giudizio, hanno spiegato che gli accordi con le ragazze erano chiari e scritti: non dovevano farsi toccare dagli avventori, nei privè del seminterrato. Potevano rimanere al massimo in biancheria intima o consumare una bottiglia di vino buono in compagnia.
Se hanno fatto qualcosa di più, come documentano i filmati dei carabinieri, hanno agito di propria iniziativa. Loro, i datori di lavoro, non sapevano niente, al momento di incassare la metà del conto. Quello che permettevano non è favoreggiamento o sfruttamento della prostituzione, il resto è eventualmente colpa delle ragazze: questo hanno dichiarato.
La procura ritiene di avere elementi forti che vanno in direzione diversa. Per dirne una, De Cian si sarebbe accorto delle microspie sistemate dai carabinieri e le avrebbe rimosse. E ci sarebbero state delle pulizie dei divanetti, ma non dalla polvere. Intanto i carabinieri hanno cominciato a sentire i clienti.
I più assidui sono alcune decine: la maggioranza di Feltre, ma c’è anche qualche ospite trevigiano. Non sono indagati e non rischiano nulla, salvo che non dicano bugie. Gli stessi militari hanno sequestrato parecchi scontrini di basso importo, che sarebbero serviti a quantificare la prestazione sessuale, mentre non risulta materiale erotico.