TUTTI SOTTO IL PIUMONE - DUE MILIONI GLI ITALIANO A LETTO CON L’INFLUENZA E 200 MILA SONO CORSI IN OSPEDALE MANDANDO IN TILT I PRONTO SOCCORSO (NELL’80% DEI CASI SENZA ALCUNA RAGIONE) - IL PICCO DEL CONTAGIO TRA UNA SETTIMANA. E CON IL RIENTRO DEGLI STUDENTI A SCUOLA…
Pa.Ru.per “la Stampa”
L'impennata dei casi di influenza sta mandando in tilt i Pronto soccorso dei nostri ospedali. Fino al 31 dicembre il virus ha costretto a letto 2,2 milioni di italiani, 220 mila dei quali, stima il Simeu, la Società scientifica della medicina d' emergenza, si sono recati in ospedale. In molti casi impropriamente, anche se un 20% di questi ha poi dovuto ricoverarsi. I dati fino a Capodanno sono in linea con quelli dello scorso anno, quando pure l' influenza ha picchiato duro. Ma in questi primi giorni del 2018 si è registrata una nuova impennata.
Colpa del fatto che il virus quest' anno ha colpito prima, iniziando la sua fase epidemica già durante le feste, quando la maggior parte dei medici di famiglia è in vacanza e lascia gli studi in mano a sostituti di cui molti non si fidano.
La crescita di accessi al Pronto soccorso rispetto allo scorso anno c'è però già stata tra bambini e ragazzi fino a 16 anni, più esposti ai due ceppi B del virus, meno insidiosi dei due A, ma che comunque costringono a letto e trasformano piccoli e adolescenti in un megafono dell' influenza puntato verso gli adulti. E la situazione è destinata a peggiorare, visto che lunedì riaprono le scuole, solitamente fattore di diffusione dei contagi. Tant' è che per gli esperti dell' Istituto superiore di sanità nelle prossime due settimane avremo più allettati dei 673 mila conteggiati nell' ultima dell' anno.
Ma già così i nostri Pronto soccorso sono andati nel panico, con attese in molti casi di sei ore. Per non parlare dello spettacolo poco edificante dei pazienti, spesso anziani, assistiti in barella per assenza di posti letto in reparto. In due giorni a Milano il centralino del 118 ha squillato più di duemila volte al giorno, lanciando in soccorso 1.300 ambulanze.
Un record rispetto alla media di 1.500 chiamate e 700 interventi. Risultato: 10-12 ore di attesa per i codici verdi e posti letto «sold out». Situazioni analoghe, se non peggiori, a Torino e Genova. Anche a Roma la corsa ai Pronto soccorso sta creando problemi, soprattutto negli ospedali pediatrici, con bambini colpiti anche da una bronchiolite particolarmente severa.
«Al Pronto soccorso del Bambin Gesù stiamo registrando numeri impressionanti», dice il responsabile del reparto, Antonino Reale, che invita i genitori «a recarsi al Pronto soccorso solo se necessario, perché in assenza di complicanze i pediatri sono perfettamente in grado di assistere i piccoli».
Anche a Bologna gli accessi ai dipartimenti di emergenza sono aumentati del 9% rispetto allo scorso anno, tanto che l' Ospedale Maggiore ha predisposto un piano per aumentare i letti disponibili. Quelli che altrove scarseggiano e trasformano i Pronto soccorso in parcheggi della vergogna.