whatsapp

SONO MINORI, NON MINORATI - WHATSAPP VIETATO A CHI HA MENO DI 16 ANNI? AGGIRARE IL LIMITE E FALSIFICARE IL CONSENSO DEI GENITORI E' FACILISSIMO - LA NUOVA DIRETTIVA EUROPEA IMPONE REGOLE PIU' SEVERE PER SOCIAL E RAGAZZINI. MA SE PENSATE CHE IL 73% DEGLI UNDER 13 ITALIANI USA WHATSAPP, SI PROVA A FERMARE IL VENTO CON LE MANI…

Martina Pennisi per il Corriere della Sera

 

Cari bambini e genitori, benvenuti nell' Europa della tutela dei dati personali online. Cosa cambia? Praticamente niente.

 

FOTO WHATSAPP RAGAZZA

Se in questi anni i piccoli utenti hanno mentito sull' età per iscriversi a Facebook e per usare WhatsApp o per navigare su YouTube probabilmente continueranno a farlo.

Le novità annunciate dalle piattaforme nelle ultime settimane non contengono reali stravolgimenti del rapporto con i minori, ma un adeguamento più che altro formale al Regolamento europeo per la privacy che entrerà in vigore il prossimo 25 maggio.

 

La norma fissa l' età in cui un giovane utente si può emancipare e può iniziare a scorrazzare da solo su Internet: 16 anni. I singoli Paesi potranno poi portarla a 13 (l' Italia non ha ancora deciso). Prima del raggiungimento della maggiore età 2.0, i genitori sono chiamati a dare il consenso al trattamento dei dati dei figli.

ansia da sms

 

Quindi, di fatto, devono dirsi in qualche modo d' accordo alla creazione di un profilo, all' interazione con gli altri e al tracciamento ai fini della raccolta pubblicitaria, su cui si basa l' intera economia della Rete, dei loro pargoli. WhatsApp ha preso apparentemente alla lettera la richiesta: in Europa, prima dei 16 anni, o dell' età indicata da singoli Paesi, l' app non si potrà usare.

 

ansia da whatsapp

Così recitano i nuovi termini di servizio. Peccato che, quando si scarica e si inizia a utilizzare l' applicazione di messaggistica non si deve in alcun modo comunicare la propria data di nascita. Il ragazzino o la ragazzina deve limitarsi ad avere una Sim telefonica (che in Italia è legata a un' identità certificata) per poter iniziare a comunicare con lo smartphone e, nel caso in cui usi il servizio dallo schermo del computer, a seminare tracce in Rete.

 

Così è stato fino a oggi, anche ignorando l' attuale limite dei 13 anni, che rimarrà inalterato nel resto del mondo: secondo i dati Telefono Azzurro/Doxa del 2017, il 73% degli under 13 comunica abitualmente su WhatsApp.

 

il nero di whatsapp 9

Stesso discorso per Facebook, cui l' app di messaggistica verde fa capo: il 44% dei giovanissimi mente sull' età per poter creare un profilo. Adesso, chi ha fra i 13 e i 15 anni sarà formalmente obbligato a esibire il consenso dei genitori per (continuare a) condividere sul social network da più di due miliardi di utenti informazioni sensibili, come preferenze sessuali o opinioni politiche, e ricevere messaggi pubblicitari personalizzati.

 

Come? Indicando un contatto sul social o un indirizzo email. Che potrebbero appartenere a chiunque. Anche WhatsApp domanda l' ok dei genitori, con una formula non troppo chiara: al Corriere, la società ha spiegato che «servirà a elaborare determinati tipi di dati dei 13-15enni».

 

L' avvocato esperto di digitale Fulvio Sarzana sottolinea che la richiesta si potrebbe anche interpretare come «consenso per stipula di un contratto, che in Italia si può siglare a 18 anni». Ci si chiede, più che altro, ancora una volta come possa essere registrato.

 

WHATSAPP

E soprattutto, cosa sarà di chi ha sempre mentito sull' età? La risposta arriva dagli Stati Uniti, dove il limite dei 13 anni è già stabilito da una legge, il Children' s Online Privacy Protection Act. E dove i ragazzini popolano indisturbati le piattaforme, venendo profilati come adulti, come è stato contestato a YouTube - che ai più piccoli offre (anche) l' area Kids - a inizio aprile. C' è, quindi, una zona grigia che sta per varcare l' Oceano, senza dimenticare come la presenza e le abitudini dei giovanissimi siano indispensabili per chi vive della partecipazione attiva degli utenti. E che i più titolati per spiegare regole, pericoli e opportunità restano i genitori.

CHAT WHATSAPP

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…