MISTERI IN VOLO - PERCHÉ NON È STATO LANCIATO L’ALLARME DAI PILOTI ALLA TORRE DI CONTROLLO? - COME MAI I PILOTI NON HANNO VIRATO VERSO UN AEROPORTO O UNA ZONA SENZA MONTAGNE? - L’AEREO È SCESO RAPIDAMENTE MA NON IN PICCHIATA. COSA SIGNIFICA?

Ettore Livini per “la Repubblica”

Cabina di un airbus a320 come quello germanwingsCabina di un airbus a320 come quello germanwings

 

Otto minuti di silenzio assoluto sulla radio di bordo. Una discesa d’emergenza improvvisa, ma controllata e regolare. Finita però con lo schianto contro una montagna. La tragedia del volo Germanwings, dice Lufthansa, è “inspiegabile”.

Uno degli aerei più sicuri del mondo, controllato da una delle compagnie più blasonate del pianeta è caduto in un angolo di cielo controllato da decine di radar. Un mistero. Dove le domande, per ora, sono molte più delle risposte. Eccole.

 

il luogo dell incidente germanwingsil luogo dell incidente germanwings

PERCHÉ NON È STATO LANCIATO L’ALLARME DAI PILOTI ALLA TORRE DI CONTROLLO?

Le priorità in caso di emergenza, insegnano i manuali aeronautici, sono chiare: “ Aviate, navigate, communicate ”. Prima si recupera il controllo del velivolo, poi si stabilisce dove portarlo e solo a quel punto si comunica l’allarme a terra. Via radio o lanciando il messaggio in codice “7700”. Gli otto minuti di vuoto sul volo Germanwings - dicono gli esperti - sono però troppi. Le ipotesi sono quattro: la prima è che i piloti, alle prese con un problema complesso, non abbiano avuto il tempo di contattare la torre di controllo. La seconda è che per qualche motivo - depressurizzazione o fumo in cabina - fossero incoscienti per il mancato uso delle maschere a ossigeno o il loro malfunzionamento. La terza è che qualcuno - un dirottatore, ad esempio - impedisse di comunicare. L’ultima è che il pilota non parlasse volontariamente. Sarebbe accaduto per il volo Egyptair caduto nell’Atlantico nel ‘99 a causa — dice il tam tam di settore — della volontà suicida del primo ufficiale.

germanwings resti dell aereo  germanwings resti dell aereo

 

L’AEREO È SCESO RAPIDAMENTE MA NON IN PICCHIATA. COSA SIGNIFICA?

È uno dei misteri del volo 4U9525. E ha consentito agli investigatori di escludere l’ipotesi di un’esplosione in volo. L’Airbus è sceso per 9 minuti a una media di poco più di mille metri al minuto. Il pilota automatico non è in grado di dare il comando per un’operazione di questo genere. Quindi ad attivarlo è stato uno dei piloti. Perché? L’ipotesi più accreditata tra gli esperti è la depressurizzazione della cabina causata da un incidente meccanico o strutturale che - a causa della mancanza d’ossigeno nell’atmosfera a quella quota manda in ipossia i passeggeri facendogli perdere i sensi.

 

COSA SUCCEDE IN CASO DI DEPRESSURIZZAZIONE?

germanwings restigermanwings resti

Ne esistono due tipi: esplosiva, come quando si rompe un finestrino o “lenta” - spesso a un guasto dell’im- pianto - di cui ci si fatica ad accorgere. Sarebbe capitato a un volo della cipriota Helios schiantatosi 40 km a nord di Atene nel 2005 senza benzina con passeggeri ed equipaggio incoscienti da 45 minuti.

 

La prima cosa da fare in caso di depressurizzazione - i piloti si addestrano centinaia di volte - è mettersi la maschera ad ossigeno per respirare. A 38mila piedi l’ipossia rende incoscienti in 7 e 12 secondi. La seconda è impostare una discesa controllata come quella del volo 4U9525 fino a una quota (di solito 10mila piedi, 3mila metri) dove l’aria torna respirabile senza ausili esterni.

 

COME MAI I PILOTI NON HANNO VIRATO VERSO UN AEROPORTO O UNA ZONA SENZA MONTAGNE?

disastro del volo germanwings  44disastro del volo germanwings 44

Altro mistero. Il pilota automatico non è programmato per modificare la rotta in coincidenza di ostacoli fisici come i rilievi. Il volo Germanwings avrebbe potuto atterrare in diversi aeroporti dell’area (Marsiglia ad esempio) oppure semplicemente piegare verso la Valle del Rodano per evitare le Alpi. In ogni caso in base alle procedure non avrebbe dovuto scendere sotto i 10mila piedi. Invece l’ha fatto. Quasi come se non ci fosse stato nessuno ai comandi.

 

disastro del volo germanwings  46disastro del volo germanwings 46

SI È PARLATO DI SONDE CONGELATE, BATTERIE AL LITIO CHE HANNO INTOSSICATO L’EQUIPAGGIO. SONO IPOTESI PLAUSIBILI?

La verità la dirà solo l’inchiesta. Oggi siamo alla pura speculazione. È vero che un Airbus Lufthansa in volo tra Spagna e Germania a novembre ha perso 4mila piedi di quota perché i sensori esterni si erano congelati e trasmettevano ai computer l’ordine di reagire a uno “stallo”, abbassando il muso dell’aereo.

 

I piloti in quel caso hanno disinserito il sistema di guida automatico riprendendo la rotta. Ed è vero che su un Airbus nel 2010 il fumo legato a un principio d’incendio in cabina (negli ultimi dieci anni ci sono state 170 esplosioni di pile a bordo di aerei) ha quasi intossicato il comandante, riuscito miracolosamente ad atterrare. Ma per ora non esiste nessun elemento che avvalori ipotesi di questo genere.

disastro del volo germanwings  48disastro del volo germanwings 48

 

 

 

COSA POSSONO RACCONTARE LE SCATOLE NERE?

Quella che registra le voci in cabina di pilotaggio, la più importante, è stata recuperata. Dirà cosa si sono detti i piloti tra di loro anche negli otto minuti di buco. I suoni di fondo spiegheranno che comandi hanno attivato e se c’è stato un cedimento strutturale nel cockpit. In quel caso - con vento a 400 miglia all’ora, temperatura a - 50 gradi e rumore dei motori - mettere le maschere ad ossigeno e dare l’allarme sarebbe stato complesso. La scatola nera con i dati potrà dire invece se ci sono stati dei guasti meccanici a motori o impianti del jet.

disastro del volo germanwings  49disastro del volo germanwings 49

 

È POSSIBILE UN ATTO TERRORISTICO?

La Casa Bianca lo ha escluso. Ma la Bea, cui è affidata l’inchiesta, ha detto di tenere ancora aperte tutte le ipotesi.

 

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…