belgio eutanasia 1

MORIRE À LA CARTE - L’OLANDA VUOLE ESTENDERE IL DIRITTO ALL’EUTANASIA ANCHE A CHI NON È MALATO: CHIUNQUE VORRA' TERMINARE LA PROPRIA ESISTENZA POTRA’ ACCEDERE AL “SUICIDIO ASSISTITO” - FACCI: “E L’ITALIA? È LA RETROGUARDIA D'OCCIDENTE E NON È ANCORA RIUSCITA AD APPROVARE LO STRACCIO DI UN TESTAMENTO BIOLOGICO”

Filippo Facci per “Libero Quotidiano”

 

il touchscreen dell eutanasia il touchscreen dell eutanasia

Anche chi sia a favore all' eutanasia e abbia fatto dei pubblici appelli per essa - tra questi lo scrivente - non può non riflettere circa il passo successivo che prima o poi qualcuno avrebbe fatto: quello che accolga il diritto a un "suicidio assistito" che prescinda dalle malattie e dalla sofferenza; una morte, cioè, che possa essere richiesta da chiunque consideri "completata" la propria vita e intenda porvi fine.

 

Bene: questo passo potrebbe compierlo l'Olanda, come hanno già annunciato i ministri della Salute e della Giustizia davanti ai parlamentari dell' Aja. Hanno sostenuto, cioè, la necessità di fornire un diritto legale di morire (con l'assistenza di personale specializzato e autorizzato dallo Stato) a chiunque senta terminato il proprio ciclo vitale.

 

eutanasia eutanasia

Ora: capirete bene, prima ancora di lanciarvi in schiamazzi ideologici pro o contro l'iniziativa, che si tratta di un nodo epocale e tutto sommato coerente con l'idea che ogni uomo sia responsabile della propria esistenza. E pare quasi inevitabile, ora, che a tentare di sciogliere il nodo sia la nazione dove il diritto all' eutanasia fu introdotto per legge già nel 2002, purché in presenza di precise condizioni: che fosse sotto stretto controllo medico e che riguardasse malati terminali o afflitti da dolori insopportabili.

 

L'Olanda in effetti è uno dei pochi paesi al mondo che abbia una normativa avanzata - termine che a molti non piacerà - ma ora si va oltre. I due ministri dell' Aja hanno spiegato che la questione è stata a lungo approfondita sino a concludere, per esempio, che un anziano con una decisa e ponderata volontà di morire dovrebbe avere il diritto di assumere farmaci per porre fine ai suoi giorni, e questo indipendentemente dal fatto di essere malato.

MATERIALE DOLCE MORTE EUTANASIA MATERIALE DOLCE MORTE EUTANASIA

 

La malattia, aggiungiamo noi, sarebbe cioè la vita stessa, da calibrare e interrompere secondo insindacabile giudizio. I due ministri hanno anche detto che la legge renderà giustizia a un legittimo e crescente desiderio espresso dalla società, e, benché probabilmente dicano il vero, è inevitabile sentire un brivido all' idea che i bisogni della società siano diventati questi.

 

Comunque non sarà propriamente eutanasia, hanno spiegato: dovrà essere compiuta con l'assistenza di personale specializzato e, in particolare, di un esperto indipendente, in modo da assicurare che il morituro non stia agendo in base a impulsi momentanei o per indebite pressioni di chicchessia. Tra coloro che potranno somministrare le medicine mortali, secondo la legge, non ci saranno i familiari.

 

Par di capire, per farla breve, che questa legge a favore del suicidio assistito sia una legge contro il suicidio non assistito. Una legge, cioè, affinché il suicida possa avere la "dignità" (termine che gli olandesi ripetono spesso) di non doversi togliere scompostamente la vita laddove farlo non sia semplice praticamente né psicologicamente, senza contare il dettaglio paradossale che talvolta - in Italia, per esempio - è addirittura reato: perlomeno se lo si fa in un locale pubblico (art. 340 del Codice Penale).

eutanasia eutanasia

 

Ora, di rito, a questo punto dell'articolo, andrebbero somministrate le opinioni pro o contro la clamorosa iniziativa olandese: tutta roba al solito degradante e soprattutto prevedibile, in special modo in un Paese - questo - che su certi temi è la retroguardia d'Occidente e non è ancora riuscito ad approvare lo straccio di un testamento biologico.

 

La discussione naturalmente è legittima e in questo caso anche doverosa, ma nessun altro paese che l'affronti - forse la Polonia, o l'Irlanda del Nord - è ancora ferma a contrapposizioni tra chi pensa che la vita appartenga all'individuo e chi, invece, pensa che appartenga a un dio o a uno stato: solo in Italia siamo così indietro.

 

eutanasia eutanasia

La discussione su come uno Stato possa fornire un pubblico servizio di annientamento dell'individuo, altrove, rientra comunque all'interno di una discussione sui diritti dell'individuo e i doveri di uno stato: non altro. E il quadro prospettato, ciò posto, resta comunque bifronte e scivolosissimo.

 

Da una parte il diritto di un individuo di non trasformare in un segreto e lugubre blitz la fine della propria esistenza (con un suicidio improvvisato e penoso) e dall'altra il timore che una soluzione così legalizzata, rivolgendosi a chi patisca la perdita di indipendenza e rimanga isolato o solo, assuma le sembianze di una squallida restituzione dei vuoti a perdere, in attesa di una raccolta differenziata.

 

EUTANASIA EUTANASIA

Ma sono parole, queste: specialità bizantina e italica. E infatti la politica italiana certe questioni preferisce lasciarle nell' ombra, discuterne e basta, lasciando dolosamente scoperti degli spazi di cui poi la magistratura è costretta a occuparsi. In Italia discutiamo di principi ma non facciamo le leggi, all' estero - in Olanda - guardano alla vita reale e fanno leggi che cercano di regolarsi alla meno peggio, senza pretendere di rispondere ai grandi quesiti della vita. Quelli li lasciano a noi.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...